
Autore: Claudia Azzola
Pubblicato da Effigie - giugno 2021
Pagine: 168 - Genere: Racconti, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Il regisole
ISBN: 9788831976138

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«La mia creazione (ponete mente a non dire “creatura”, poiché vi è un unico Creatore) in forma umana, si inchina a sua Maestà e ai nobili presenti. Vengano avanti: possono osservare e ammirare l’uomo macchina». L’inventore, il proprietario dell’automa, Monsieur D, ne è anche il banditore. Dentro la carcassa è il vuoto di affetti. E nessuna affezione significa nessuna sofferenza. Così l’automa è fatto girare nelle corti d’Europa, in presenza dei regnanti, esibito con illustrazione di particolari meccanici. La trista figura non mostra di sentire i commenti che si fanno su di lui, di sentire le voci e i rumori ambientali. Solo i suoi occhi, affondati nel volto materiale, brillano a tratti di un brillio rossastro, guastato dall’anxietas. «È materia, l’automa? è essenza? circostanza?» «È baratro puro, anatomico, irideo»

L’automa puro è il libro scritto da Claudia Azzola pubblicato da Effigie edizioni per la collana “Il regisole”, una serie di scene teatrali dal tratto metafisico-storico che ripercorrono vicende arcane in vari spazi temporali, una miscela incredibile di eventi che sembrano intrecciarsi per effetto narrativo squarciando la realtà delle cose. In realtà la storia è vissuta come il presente, senza attualizzazione.
Un libro ricco di riferimenti storici, postille precise e accompagnato da immagini che rendono queste scene raffinate e interessanti, la prima narra le vicende di Wallia in fuga dopo la sconfitta del Goto Totila, un opera ricca di azione dove riecheggiano le battaglie degli Ostrogoti tra il clamore di corpi trafitti, corazze di ferro, grida disumane dal campo di battaglia. Wallia in mezzo a tutto questo movimento di lame era il cronista, letterato, che scriveva gli annali, ora è divenuto un uomo braccato come un cane non sottomesso dalle guardie del padrone!
Non avendo, quindi, Wallia più incontrato anima viva, non possedeva echi di notizie del campo di Tagina. Non avendo più tenuto in mano tavolette incise, di quelle che su un lato recavano le gesta degli eroi (che ne era stato dei Goti e dei Bizantini dopo lo scontro immane? chi c’era nel mondo e chi aveva affrontato lo sguardo della Gorgone?), sull’altro lato, storie atte a divertire le donne, i fanciulli e i famuli, con narrazione di gesta minime e domestiche. “Chi è stato abbattuto? chi fatto prigioniero? chi è ancora in cammino sulla mappa terrestre circondata dai mari? La battaglia in terra umbra sarà stata feroce” pensava il goto in fuga. “Quanto tempo sarà durata? Totila avrà stretto i Bizantini in una morsa, e dal caos sarà uscito vincitore”.
Le scene proseguono tra Longobardi e Goti, dove il fiume è culla di uomini e il racconto si fa sogno, e il figlio diventato padre lascia cadere le domande sull’acqua come una semantica delle vite, “si può essere estranei al mondo?” Claudia Azzola ha elaborato un’opera teatrale molto dotta, che pone domande esistenziali e ci narra episodi epici di grandi personaggi che vivono nell’eco di questo mondo. L’autrice scrive esplicitamente “ascoltate i sogni dei bambini” forse perché anche noi siamo stati bambini e abbiamo avuto qualcuno disposto ad ascoltarci in un periodo carente di tecnologia, adesso pochi sono disposti a farlo, ma uno storico (e un lettore?) sa ascoltare i sogni degli altri perché, sa aprire l’immaginazione. È questa dunque la chiave per comprendere il filo conduttore di tutte queste storie?
Troverete anche delle danzanti Ninfee tra il canneto fitto nelle acque dell’Isolino sulla rena, ragazze nude che si asciugano in piena luce, che ridono e giocano nella confidenza della nudità. Personaggi fantastici che ci ricordano un periodo lontano, omicidi e tradimenti che hanno segnato i frammenti del mondo, personaggi fantastici e a tratti grotteschi come il vescovo diviso tra la pietà cristiana e il rito pagano che sembra riportare quesiti attualissimi sulla cultura religiosa moderna.
Poi c’è L’automa puro Scena che lascia il nome a questa raccolta; e avanza l’automa, il puppet, cristallino, solo, privo del sentimento della morte, che sembra essere sopravvissuto a tutte queste vicende arcane attraverso la penna di Claudia Azzola, l’automa che gira per le corti d’Europa, in presenza dei regnanti con i suoi particolari meccanismi, «È materia, l’automa? è essenza? circostanza?» spetta ad ognuno di voi addentrarvi in questa opera teatrale di storie “speciali” e scoprirlo pagina dopo pagina. La scena dell’Automa puro racchiude in sé il perno di tutte le scene e i personaggi raccolti per una ragione o per l’altra si legano a tutto il contesto.
Approfondimento
Sono una quindicina di scene teatrali scritte con una prosa d’arte ricercata che compongono questo mosaico complesso, un’opera che attraversa il soprannaturale, che perfora l’esistenza. Le storie teatrali di L’automa puro citano diverse epoche malgrado non ci sia una determinata attualizzazione, dall’alto medio evo al barocco, dalla Francia di Luigi XIV agli anni cinquanta del novecento, l’autrice utilizza una forma di narrazione tutta sua, con uno stile innovativo, ci racconta personaggi inaspettati come la sposa-mummia promessa ad un nobile o il licantropo in abiti moderni, lo storico e antropologo che studia le Streghe (tra i miei preferiti) nel racconto dal titolo “Strega in Lombardia”, l’autrice nell’intro ci rammenta il genocidio portato avanti per quattrocento anni dall’inquisizione, si accendono in me lampi di illuminismo, di materialismo programmatico, di dogma. Al riparo, ben occultata, in me c’è la strega.
Troverete davvero tantissimo materiale in questo libro, sono rimasto davvero soddisfatto dalla lettura, si assapora la ricerca minuziosa di rendere questi episodi così vivi e colmi di cultura, non credo di aver mai letto nulla di simile, Claudia Azzola è riuscita a rendere teatrali l’insieme di informazioni accademiche che senza la potenza della lingua letteraria ora suonerebbero schematiche e prolisse. Grazie a questa prosa efficace avrete modo di vivere eventi fuori dal comune in tutta leggerezza, un’esistenza arcana che viene raccontata in una maniera del tutto inedita.
Fabrizio Raccis