Insegnando a leggere ai lavoratori sfruttati nelle piantagioni brasiliane, il maestro Alberto Manzi diede loro l’opportunità di capire la loro condizione di schiavitù e, attraverso la non violenza, di ribellarsi ad essa.
Giovane studioso di entomologia, negli anni Cinquanta Alberto Manzi vola in Brasile per studiare le formiche giganti amazzoniche, e scopre che in questo paese abitano uomini e donne, vecchi, bambini e malati costretti a raccogliere caucciù con fatiche sovrumane.
Da allora, ogni anno, fino al 1977 tornò nella zona orientale della Foresta Amazzonica per scolarizzare i nativi. Imparando a leggere, gli abitanti scoprono di potersi opporre alla schiavitù imposta dalle Compagnie americane con la resistenza passiva e la rivolta non violenta.
Conosciuto e amatissimo per la trasmissione Non è mai troppo tardi, che ha insegnato a leggere a milioni di italiani, il maestro Alberto Manzi rielabora nel romanzo postumo E venne il sabato, oggi riproposto da Baldini & Castoldi, la sua esperienza e le attività di scolarizzazione svolte in Sudamerica, tra gli anni Cinquanta e Settanta.
Ne emerge la storia di un popolo che, grazie all’alfabetizzazione, riesce a riconquistare la propria dignità.
Alberto Manzi, nato a Roma nel 1924 e morto a Pitigliano nel 1997, laureato in Pedagogia, nel dopoguerra è stato educatore presso il carcere minorile di San Michele a Roma, per poi dedicarsi all’insegnamento come maestro elementare. Con la trasmissione televisiva Non è mai troppo tardi, andata in onda fra il 1960 e il 1968, ha insegnato a leggere a milioni di italiani. Scrisse diversi libri per ragazzi: il più famoso è Orzowei, pubblicato nel 1955, da cui fu tratta negli anni Settanta la serie televisiva omonima. La Rai ha prodotto una fiction su di lui interpretata da Claudio Santamaria, trasmessa lo scorso febbraio. E venne il sabato sarà disponibile in libreria ad inizio settembre, al prezzo di Euro 16,00.