
Autore: Sasha Marianna Salzmann
Pubblicato da Marsilio - Febbraio 2019
Pagine: 368 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Romanzi e racconti

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Dal 28 febbraio in libreria
Disponibile in libreria da fine febbraio Fuori di sé, il romanzo d’esordio di Sasha Marianna Salzmann. Finalista al Deutscher Buchpreis e vincitrice del Premio Jürgen Ponto-Stiftung, in Fuori di sé l’autrice cuce un testo tra cronaca familiare e romanzo: dalla Russia post-sovietica a un campo per rifugiati politici nella Germania occidentale fino all’attuale Istanbul, Sasha Marianna Salzmann racconta la solidarietà e gli sconquassi di una famiglia, e della generazione più giovane dei “vagabondi della patria”, in cerca della propria identità linguistica, politica e sessuale.
Sono sempre stati in due, Alissa e Anton. In due nel minuscolo appartamento di Mosca in cui vivevano con i genitori. In due sul treno che, dopo trentasei ore, li condusse in Germania, in fuga dall’antisemitismo di un’Unione Sovietica ormai in pezzi. In due a scuola, tra gli insulti razzisti dei compagni e il desiderio di trovare il proprio posto nel mondo.
Quando Anton sparisce, l’unico indizio per seguirne le tracce è una cartolina che arriva da Istanbul, e anche se sopra non c’è scritto nulla, Ali sa che è lì che suo fratello si nasconde.
Si lascia allora alle spalle la vita a Berlino, lo studio della matematica e gli allenamenti di box, e parte, impaziente di riunirsi al gemello – la persona che condivide i suoi ricordi, il suo specchio. Nella città sul Bosforo, le sue indagini cominciano nel mondo sotterraneo di una metropoli scintillante e tentacolare, profondamente lacerata – tra piazza Taksim e Gezi Park – da una violenza politica senza precedenti.
La ricerca di Anton diventa per Ali l’occasione per scavare nella storia della sua famiglia, segnata dalle vicende che hanno scosso l’Europa del Novecento, ma anche dall’alcol e dalla violenza domestica, da incontri fortuiti, matrimoni combinati e grandi storie d’amore. E mentre intorno a lei parole come “casa”, “paese”, “lingua madre” e “genere” non hanno più alcun significato, Ali riesce a scavare anche dentro di sé e a interrogarsi su un corpo in cui non si riconosce, sull’eredità culturale che porta in dote e sui contorni di un avvenire senza certezze e senza confini.
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