
Autore: Alessandro D'Avenia
Pubblicato da Mondadori - Novembre 2016
Pagine: 216 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: Scrittori Italiani e Stranieri
Dal 31 ottobre in libreria
Un ritorno che molti di noi stavano aspettando. Finalmente, il 31 ottobre, l’attesa avrà fine. Sta per arrivare in libreria L’arte di essere fragili, il nuovo libro di Alessandro D’Avenia edito da Mondadori. In un dialogo intimo e travolgente con il nostro più grande poeta moderno, Giacomo Leopardi, Alessandro D’Avenia porta a magnifico compimento l’esperienza di professore, la passione di lettore e la sensibilità di scrittore per accompagnarci in un viaggio esistenziale sorprendente. Ne L’arte di essere fragili, con l’eleganza, la semplicità e l’efficacia che da sempre lo contraddistingue, D’Avenia ci porta a scoprire un volto inedito del poeta di Recanati, da sempre simbolo della letteratura italiana ma, troppo spesso, annoverato solo come inguaribile pessimista. Queste pagine, invece, come in una rivelazione, ci portano a scoprire un inedito – o, forse, solo colpevolmente incompreso – Leopardi; un poeta che, meglio di chiunque altro, ci può indicare la strada della felicità attraverso un libro che diventa vero e proprio “manuale salvavita”. Dalle inquietudini dell’adolescenza – l’età della speranza e dell’intensità, nei picchi di entusiasmo come negli abissi di tristezza – passiamo attraverso le prove della maturità – il momento in cui le aspirazioni si scontrano con la realtà –, per approdare alla conquista della fedeltà a noi stessi, accettando debolezze e fragilità e imparando l’arte della riparazione della vita. Forse, è qui che si nasconde il segreto della felicità.
«Una casa pensile in aria sospesa con funi a una stella.» Giacomo Leopardi, Zibaldone
“Esiste un metodo per la felicità duratura? Si può imparare il faticoso mestiere di vivere giorno per giorno in modo da farne addirittura un’arte della gioia quotidiana?” Sono domande comuni, ognuno se le sarà poste decine di volte, senza trovare risposte. Eppure la soluzione può raggiungerci, improvvisa, grazie a qualcosa che ci accade, grazie a qualcuno. Nelle pagine de L’arte di essere fragili, Alessandro D’Avenia racconta il suo metodo per la felicità e l’incontro decisivo che glielo ha rivelato: quello con Giacomo Leopardi. Leopardi è spesso frettolosamente liquidato come pessimista e sfortunato. Fu invece un giovane uomo affamato di vita e di infinito, capace di restare fedele alla propria vocazione poetica e di lottare per affermarla, nonostante l’indifferenza e perfino la derisione dei contemporanei. Nella sua vita e nei suoi versi, D’Avenia trova folgorazioni e provocazioni, nostalgia ed energia vitale. E ne trae lo spunto per rispondere ai tanti e cruciali interrogativi che da molti anni si sente rivolgere da ragazzi di ogni parte d’Italia, tutti alla ricerca di se stessi e di un senso profondo del vivere. Domande che sono poi le stesse dei personaggi leopardiani: Saffo e il pastore errante, Nerina e Silvia, Cristoforo Colombo e l’Islandese… Domande che non hanno risposte semplici, ma che, come una bussola, se non le tacitiamo possono orientare la nostra esistenza. La sfida è lanciata, e ci riguarda tutti: Leopardi ha trovato nella poesia la sua ragione di vita, e noi? Qual è la passione in grado di farci sentire vivi in ogni fase della nostra esistenza? Quale bellezza vogliamo manifestare nel mondo, per poter dire alla fine: nulla è andato sprecato?
Alessandro D’Avenia, trentanove anni, dottore di ricerca in Lettere classiche, insegna Lettere al liceo ed è sceneggiatore. Dal suo romanzo d’esordio, Bianca come il latte, rossa come il sangue (Mondadori 2010), è stato tratto nel 2013 l’omonimo film. Sempre per Mondadori ha pubblicato Cose che nessuno sa (2011). Con Ciò che inferno non è (2014) ha vinto il premio speciale del presidente al premio Mondello 2015. Le sue opere sono tradotte in tutto il mondo. Da questo libro l’autore ha tratto un racconto teatrale che porterà in giro per l’Italia.