Salvatore Gurrado è un artista eclettico. Critico e consulente letterario con attestato Herzog. Master in comunicazione organizzativa e management. Poeta, scrittore , filosofo, saggista. Nasce ad Altamura, vive a Gravina di Puglia, poi si trasferisce a Milano dove si laurea in filosofia. Ha pubblicato “Cieli di terra” e “Sotto la superficie” con Rupe Mutevole Edizioni. Ora si trova a Monaco di Baviera per approfondire gli studi del tedesco, la sua terza lingua dopo l’ italiano e il francese. Michela Zanarella lo incontra per Leggere a Colori.
Poeta, scrittore, critico, consulente letterario, ti si può definire un artista completo. Come è avvenuto il tuo esordio nel mondo della scrittura? Cosa ha fatto scaturire in te questo interesse?
Il mio interesse per la scrittura è certamente legato al mio rapporto con la morte, o meglio con la vita attraversata sempre da questo filo di morte, la scrittura è la mia consonanza interiore che mi mette a stretto contatto con universo oggettuale.
Gli studi in filosofia hanno inciso nel tuo percorso letterario? Quali autori del passato sono stati fondamentali per formare il tuo stile?
Gli studi sono studi, un percorso, infatti voglio ricordare che studiare dal suo etimo latino fa: “studium” formato alla base dal verbo “Studère” che significa desiderare, quindi lo studio è quel qualcosa che si lega al desiderio, invece la scuola o università, sono delle palestre, studiare è certamente qualcosa di molto diverso da quello che si fa nelle università o nella scuola.
Che cosa rappresenta per te la scrittura?
La scrittura per me rappresenta la vita e la morte, come mistero intrinseco all” Esser/ci per usare una definizione Heideggeriana allo stare al mondo.
Una tua definizione di filosofia.
Come ho già scritto nei miei numerosi articoli, io penso alla filosofia in questo modo, mi scuso per la lunghezza della risposta già in anticipo, ma ritengo sia assolutamente necessaria. La filosofia come termine non è facile da definire perché possiede un’anfibologia di significati. Dare una definizione di filosofia non è facile, essa non è una singola scienza esatta come può esserlo ad esempio la biologia che è la scienza della vita, che studia i processi vitali. La filosofia da una parte è meno delle singole scienze, dall’altra parte è di più delle singole scienze, perché si occupa del tutto e tenta di dare a questo tutto una posizione sistematica. La filosofia dunque si presenta come la scienza che studia i principi delle scienze, essa si pone come obiettivo la conoscenza del tutto, un’altra forma di conoscenza verso il tutto è la religione che come la filosofia si occupa dell’essenza dell’uomo e il suo destino che gli è destinato, la religione spera in una palingenesi o in un’escatologia salvifica.
Tra pensiero teologico-religioso e la filosofia c’è una sostanziale differenza che consiste proprio nell’approccio investigativo verso la conoscenza del tutto. Nella filosofia abbiamo un approccio razionale invece nel pensiero teologico-religioso abbiamo solo l’approccio basato sulla fede. La filosofia è la conoscenza del tutto nel medium del concetto, essa è la scienza che ha come meta il tutto. L’etimologia della parola Filosofia (amore della sapienza), opposta a sophia, in Eraclito, in un frammento spurio usa la philosophos. La temperanza scatenata da allora sarà il risultato della riflessione platonica. Non è certo un caso che le grandi culture siano sorte su dei fiumi, ma un ulteriore progresso dello spirito umano è stato fatto quando l’uomo ha conquistato il mare. L’oceano era troppo difficile per essere navigato subito, non è neanche un caso che i greci abbiano fatto questo salto nella coscienza umana che doveva portare alla filosofia. La filosofia si sviluppa a Mileto non a caso perché essa è una città autonoma che ha legami con il mare, e qui si creano le giuste connessioni che portano alla sviluppo della filosofia, essa presume l’abbandono del mondo feudale com’è scritto nell’ Iliade.
L’opinione antica vuole che l’uomo si distingua dall’animale per il pensiero. Il pensiero è essenziale e sostanziale solo quando si occupa di sé, cerca e trova se stesso. Il pensiero trova se stesso soltanto quando crea se stesso. Gli uomini imparano a fare uso del fuoco, è in quel momento che l’uomo si distingue da tutti gli altri esseri viventi. Nell’antica Mileto, è li che comincia la nostra tradizione, la scrittura in lettere rappresenta una grandissima conquista per il genere umano, l’uso dei simboli astratti per la comunicazione è una delle scoperte più importanti della nostra umanità. A mio dire la filosofia è uno stato inspiegabile da cui sei pervaso da una forza annientante e annientatrice. La filosofia diventa consolatoria ma anche distruttiva perchè essa porta con sé un alone di senso di incompletezza mancante, essa ti mette in uno stato di grazie, in una posizione di spicco poiché essa pullula di teorie spiccanti all’estremo della astrattività. La filosofia è uno stadio di perversione mentale, uno stadio maniacale che dà sfogo a stati interiori altalenanti e ovviamente depressivi. La filosofia è anche desiderio, il desiderio non è ciò che vedi ma quello che immagini.
Nella silloge “Sotto la superficie” apri con numerosi ringraziamenti e continui scrivendo: “Dedico questo libro anche alla mia famiglia e ai miei Medici”. Hai avuto diverse situazioni complesse nel corso della tua esistenza, la poesia ha avuto una funzione terapeutica? Quanto è stato utile scrivere nel tuo caso?
La poesia non ha una funzione terapeutica cosi come d’altronde neanche la scrittura ha questo ruolo, la terapia si mette in campo con e attraverso insieme alla scrittura, rapporto di definizione dell’uomo nei meandri dell’interiorità muta, e l’uomo con la sua esteriorità grafica-comunicativa.
Mi ha particolarmente colpito la poesia “Cinque Maggio”, come sei riuscito a portare in poesia un drammatico incidente?
Questa è una domanda semplice a cui è difficile rispondere, non so, dico sempre che il mio talento soffre perché il mio genio fa sempre quello che vuole.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
Vedremo, sicuramente scrivere in Tedesco saggi di filosofia, ma soprattutto insegnare libertà.