
- 2010
Pagine: 50 - Formato disponibile: eBook

📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
40 poesie moderne, romantiche, immagini di amori sciupati dal tempo e dai ricordi. Pezzi di vita, di quelli che ti restano dentro incastrati per sempre e che quando leggi sciolgono i nodi, vecchi e nuovi, dell´anima.
“Tornerò Sabato sera Per dirti L’appello alle stelle. E poi…? Dimenticando tutto il resto Troppa Tristezza, felicità”.
Ecco cosa si può creare combinando i titoli di sole otto poesie di 40 volte amore. Fabio Pinna ce ne mette a disposizione altre trentadue: pronti per sciogliere le briglie alla fantasia? La poesia tra le poesie. Sì, perché in realtà credo che tra i motivi che spingono i poeti a scrivere non ci sia solo quello di condividere stati d’animo e idee, non solo quello di emozionare. Al lettore viene aperta una finestra, con delle belle tende, certo, ma non belle quanto ciò che è possibile vedere oltre, con i propri occhi. Al lettore vengono forniti innumerevoli colori e viene invitato a scegliere quali usare per dipingere il quadro della vita. Leggere a colori.
E non diciamo nulla di nuovo, visto che questa è proprio una delle espressioni preferite dallo scrittore: “Leggere a colori non è solo un nome, è la maniera in cui scrivo. Per me i colori sono le emozioni, e nei miei scritti cerco di esaltarle per rendere il lettore partecipe”. Che i colori preferiti di Fabio Pinna siano il rosa, il carminio, il glicine (la tenerezza, il desiderio, la pace dei sensi, in una parola l’amore) è chiarissimo in 40 volte amore. Ma chi aveva letto Un sogno diventa realtà (Edizioni Montedit, 2004) e Senza sottile dispiacere (Edizioni La Riflessione, 2006) qualche sospetto ce l’aveva già…
Quaranta fogli di filigrana diversa, macchiati con sentimento dalla stessa penna, disordinati sulla scrivania per anni e finalmente raccolti insieme da una copertina di cartone e aspettative. “Quaranta volte amore” è un florilegio di poesie a tema, la maggioranza delle quali vincitrici di premi letterari, riconoscimenti d’onore, finaliste in concorsi di poesia, nel peggiore dei casi, causa di batticuore per qualche donna. In tutta la sua quadratura (il formato cartaceo si presenta in un perfetto 13×13) e in tutta la sua originalità nell’architettura interna, questa silloge presenta un amore quotidiano, ma spogliato dell’accezione abitudinaria del termine, un amore fatto di risvegli, di tepore, di respiri, di bisbigli, di ciglia e sopracciglia, di denti e spazi morbidi.
Un amore non sempre vissuto: spesso cercato, temporaneamente immaginato. Ma comunque tanto sensibile da lasciarsi entusiasmare dai dettagli. La gioia esplosiva nel ritrovarsi a sorridere, la beatitudine mista a incredulità nell’osservare chi amiamo, la sottile sofferenza nel rivivere luoghi e compagnie passate senza il passato e tutte quelle sensazioni troppo forti o troppo sfuggenti: in singole parole. In punti. Tanti punti. Che non lasciano il tempo per pensare. In spazi. Che del tempo invece fanno quello che vogliono, lo rallentano, lo dilatano.
“Bello bello bello”, per dirla alla Fabio Pinna, “bello per davvero” “40 volte amore”.
Già, a proposito. Siete davvero sicuri che siano proprio quaranta volte?
Federica Bellusi