
Ci sono romanzi che spesso precorrono i tempi, altri invece ottengono il meritato successo per ragioni spesso casuali o collaterali, complici spesso gli adattamenti cinematografici che danno una seconda vita e la giusta popolarità all’autore e alla sua storia. Quando si parla di Ernest Cline, è naturale pensare al suo più famoso romanzo, Ready Player One, pubblicato nel 2011. La storia del successo di Ready Player One è però più recente ed è legata in modo indissolubile alla sua trasposizione cinematografica, realizzata da Steven Spielberg nel 2018 e anticipata dalla riedizione italiana del romanzo, che risale a un anno prima (2017).
Il contesto culturale che determina il successo del romanzo
Nulla di nuovo, trattandosi di un genere, quello della fantascienza distopica, che in Italia conta uno zoccolo duro, ma un mercato sicuramente di nicchia. Si pensi ad esempio ai recenti casi di Dune di Frank Herbert, ma anche allo stesso Io sono leggenda di Richard Matheson. Titoli che non hanno certo bisogno di presentazione, ma che in termini di successo commerciale e di box office, hanno beneficiato delle nuove trasposizioni cinematografiche. Del resto anche un autore come Stephen King, omaggiato e citato a più riprese dal cinema e dalla tv, come nel caso di Stranger Things, ha tratto beneficio di questi omaggi e delle nuove trasposizioni di Doctor Sleep e di It, per tornare in testa alle classifiche di vendita.
Ready Player One: una storia assai singolare
Nel caso di Cline, parliamo di un libro e di una storia che sono assai singolari, per come sono state concepite e realizzate. Sotto il punto di vista formale Ready Player One è un romanzo di fantascienza ben scritto e studiato, ma che non colpisce in modo speciale per la trama in sé. A rendere l’opera però di vasto successo e di richiamo, ci pensano i tanti, tantissimi rimandi, citazioni e riferimenti alla cultura popolare anni Ottanta. Il libro sotto questo punto di vista è infatti una vera miniera e una pietra miliare, che si connette e si collega con alcuni libri come Retromania di Simon Reynolds e altri saggi che osservano, analizzano e setacciano quello che c’è stato di significativo durante uno specifico periodo in termini di offerta culturale per il pop. Svolgendosi in un futuro prossimo, ma poco specificato, l’aspetto fondamentale del romanzo è dato dalla possibilità dei protagonisti di entrare in un universo esteso, tipo realtà virtuale. Pertanto il libro si può collegare al sottogenere letterario del LitRPG, il quale unisce in modo evidente elementi e aspetti che sono tipici del gioco di ruolo con la fantascienza pura. La rarità di quest’opera è che Cline scrive una storia per appassionati di giochi e nello specifico di arcade games, generazione perduta di appassionati di informatica e di videogames cresciuto a cavallo tra la fine degli anni Settanta e la prima metà del decennio successivo. Nel romanzo i riferimenti al mondo del gioco e del videogame si sprecano, tanto che è possibile vivere nella simulazione del mondo virtuale in un pianeta che è una immensa casa da gioco interattiva. Un’esperienza virtuale per chi gioca alla roulette online e ai casinò digitali presenti in rete.
I riferimenti culturali del libro di Cline
Tra i tanti riferimenti alla cultura pop dell’epoca spicca quella di Ritorno al Futuro di Robert Zemeckis, con la famosa De Lorean, autovettura disegnata da Giugiaro e realizzata dalla DeLorean Motor Company tra il 1981 e il 1982. Nel libro c’è poi un riferimento costante a giochi, spot pubblicitari, film e canzoni dello stesso periodo. Nonostante alcune differenze sostanziali tra la trasposizione cinematografica e il romanzo, la storia resta quasi invariata e ci guida alla caccia dell’egg, una sorta di Graal per tutti i gunter, che partecipano alla caccia al tesoro nel mondo virtuale di Oasis. La storia in sé non è però l’aspetto che rende il libro meritevole di essere letto e acquistato, anche perché non è così distante dal plot di altre opere e di giochi di ruolo. Proprio questo però lo rende piuttosto scorrevole, nonostante le molte digressioni, citazioni e hyperlink che Cline dissemina per tutta la durate del libro. Si tratta di un romanzo che rappresenta per gli appassionati del genere (mix tra giochi di ruolo e fantascienza) una vera e propria pietra miliare, e una riscoperta di canzoni, videoclip, film e libri dedicati agli anni ottanta.
Perché acquistare e leggere Ready Player One
Una rilettura intelligente e colta di miti e virtù, passando dalle canzoni degli Spandau Ballet a un film di culto come Blade Runner di Ridley Scott, che nel film di Spielberg verrà sostituito da Shining di Kubrick (ed ecco che torna anche il Master of Horror, Stephen King). Per tutti quelli che non hanno fatto in tempo a giocare agli arcade games degli anni Ottanta, questa è l’occasione giusta per scoprire e rilanciare titoli di culto come Adventures, Arkanoid e via dicendo. Una girandola di citazioni, omaggi e un tessuto narrativo che rimanda costantemente ad altre opere. Per veri appassionati del sottogenere e per amanti della cultura pop anni ‘80.