Un viaggio tra storici, filosofi e poeti che hanno cercato di raccontare il calcio da un altro punto di vista
Il calcio è solo uno sport?
Il calcio, essendo uno sport trasversale, ovvero in grado di abbracciare tutte le classi sociali, attira da sempre critiche ed elogi, tra le più disparate. Si parte dalla semplicistica “È solo un campo con ventidue persone che rincorrono un pallone”, fino all’ovazione di Pasolini “Il calcio è l’ultima rappresentazione sacra del nostro tempo. È rito nel fondo, anche se è evasione. Mentre altre rappresentazioni sacre, persino la messa, sono in declino, il calcio è l’unica rimastaci. Il calcio è lo spettacolo che ha sostituito il teatro.”
Tuttavia, già limitandosi al solo aspetto sportivo, si scopre in realtà che il calcio abbraccia diverse materie e di conseguenza trova consensi in un pubblico molto vasto.
Quali materie abbraccia il calcio?
Il calcio comprende:
- la disciplina sportiva, sia individuale che di gruppo;
- la tattica, d’altronde il calcio non è altro che una forma di sublimazione della guerra;
- la psicologia, in quanto è legato alla competizione a all’esposizione al giudizio di un pubblico vasto, nonché a dinamiche di gruppo;
- la sociologia, in quanto è uno sport popolare;
- la politica, perché permette di veicolare ad un pubblico ampio, tantissimi messaggi.
- la statistica, in quanto permette la raccolta di numerosi dati che vengono impiegati per fare analisi e previsioni sulle partite.
D’altronde qualche anno fa, l’allenatore José Mourinho aveva giustamente ammesso: “Chi sa solo di calcio, sa poco di calcio”.
Proprio gli allenatori infatti, sono i primi a confrontarsi con generazioni differenti di calciatori e devono essere in grado di comprenderle, valorizzarle e farle convivere con quelle che le precedono. Nello spogliatoio di ogni squadra, non è facile far convivere giocatori trentacinquenni con giocatori poco più che ventenni. In un mondo che cambia in fretta infatti, ogni classe d’età porta con sé dei valori diversi. Ecco perché un allenatore è prima psicologo, poi sociologo, poi mental coach, infine un tecnico. Ed ecco perché, tra gli appassionati di questo sport, non troviamo solo i tifosi che amano idolatrare una squadra o un giocatore per le sue gesta in campo, ma anche scrittori, filosofi, professori, politici, storici e poeti. Vediamo allora i 5 libri assolutamente da non perdere per gli amanti della letteratura, indipendentemente dal fatto che amino o meno il gioco del calcio.
“Il goal più bello è stato un passaggio. Scritti sul calcio” di Jean-Claude Michéa
Jean-Claude Michéa è un filosofo francese, esponente del socialismo libertario e famoso per le sue posizioni contro la sinistra contemporanea, accusata di aver accettato le teorie del liberalismo economico e di essersi allontanata dai bisogni concreti del popolo. Partendo dalla citazione del geniale Eric Cantona, Michéa affronta molteplici aspetti culturali, economici e sociali del calcio moderno, compreso l’atteggiamento prima ostile e ora di ammirazione, da parte degli intellettuali. Nonostante Michéa sia consapevole degli interessi che manovrano il calcio e del suo impiego come oppio dei popoli, è ancora convinto che fondamentalmente, si tratta di un «regno della lealtà umana esercitata all’aria aperta».
“Splendori e miserie del gioco del calcio” di Eduardo Galeano
Galeano è stato uno scrittore, giornalista e saggista uruguaiano, nonché una delle personalità più apprezzate della letteratura latinoamericana. É famoso per aver scritto la trilogia “Memorie del fuoco” e “Le vene aperte dell’America Latina”, libro in cui denuncia lo sfruttamento del continente da parte di poteri stranieri a partire dal XV secolo.
In “Splendori e miserie del gioco del calcio” invece, fa una vera e propria celebrazione di questo sport: i tifosi in eterno pellegrinaggio verso lo stadio; Pelé esultante per il suo millesimo gol al Maracaná; Maradona che, con due gol inflitti all’Inghilterra, di cui uno di mano, vendica l’orgoglio argentino ferito a morte alle Malvine.
“Calcio e potere” di Simon Kuper
“Calcio e potere” è un racconto sul campo che tiene insieme il consenso a Mussolini e l’ascesa di Berlusconi, l’indipendentismo basco e catalano, lo scontro religioso in Irlanda tra Celtic e Rangers, i traumi della Seconda guerra mondiale tra Germania e Olanda, la contrapposizione tra squadre borghesi e popolari. Perché il calcio è molto più di un gioco: è uno spazio simbolico dove prendono forma e si sfogano l’appartenenza e l’avversione. Può essere usato da dittatori e politicanti, accendere rivoluzioni o salvare regimi. E non ha affatto finito di essere politico.
Insieme all’economista Stefan Szymanski, Kuper ha pubblicato anche “Calcionomica”, un testo dove mescola la passione per il calcio con quella per i numeri: utilizzando statistiche, dati storici, geografici ed economici, gli autori cercano di sfatare alcuni luoghi comuni del mondo del calcio. La passione per i numeri inoltre, oggi ha dato vita a diversi blog che si occupano di statistiche sul calcio, come ad esempio quello di terrybet.news, molto utile per chi, oltre ai numeri e alla letteratura, ama anche l’arte divinatoria delle scommesse sportive.
“Questa pazza fede. L’italia raccontata attraverso il calcio” di Tim Parks
Cosa succede quando uno scrittore con la passione per il calcio, inglese ma veronese d’adozione, decide di seguire per tutto il campionato la sua squadra del cuore?
Da Udine a Reggio Calabria, da San Siro all’Olimpico, in viaggio con gli ultras e i giocatori, il racconto avvincente di una stagione calcistica che si trascina fino ai play-off, ma anche uno sguardo completamente nuovo sull’eterno enigma del carattere italiano. Le elezioni sono imminenti e la politica è dappertutto, la polizia è ambigua, i viaggi estenuanti, gli arbitri imperdonabili, gli aneddoti spassosi. Un mondo di ironia e fede cieca nei propri colori, nel quale trovano spazio anche Leopardi e Schopenhauer. Un libro che stana l’animo ultras nascosto in ognuno di noi, sdoganando parecchi luoghi comuni.
“Bar Sport” di Stefano Benni
Stefano Benni è un umorista, sceneggiatore e drammaturgo italiano, famoso anche per aver convinto la Feltrinelli a tradurre in italiano le opere del suo amico Daniel Pennac. “Bar Sport” è considerato un classico della narrativa umoristica italiana ed è caratterizzato dalla presenza di situazioni reali stereotipate, deformate ed estremizzate. Nel libro inoltre, viene descritta in modo surreale la realtà dei bar italiani, soprattutto quelli di provincia.
Considerando che queste sono solo alcune delle opere letterarie sul calcio, siamo convinti che calcio e letteratura, sia come forma di riflessione sociale che intellettuale, abbiano molte più cose in comune di quello che all’apparenza potrebbe sembrare. Il segreto infatti, sta semplicemente nel trovare la chiave di lettura più giusta!