Proprio come i film e le serie TV, sono numerose le opere letterarie in cui compaiono alcuni dei vizi più comuni dell’essere umano, tra cui il fumo e il gioco.
Dal Don Giovanni a Zeno, il vizio del fumo
Qual è il rapporto tra il vizio del fumo e la letteratura? Il primo riferimento in assoluto si può trovare nel primo atto dell’opera di Molière, “Don Giovanni”, risalente al 1682, in cui Sganarello, il servo di Don Giovanni, afferma che “il tabacco è la passione delle genti oneste, e chi vive senza non è degno di farlo”.
Un’altra importante opera che tratta il vizio del fumo è “La coscienza di Zeno”, di Italo Svevo. Il romanzo psicoanalitico, pubblicato nel 1923, tratta nell’intero primo capitolo il vizio del fumo. All’interno dell’opera si assiste dapprima al sorgere del vizio, quando si parla del piccolo Zeno che ruba i sigari lasciati a metà dal padre in giro per la casa, nonostante consumarli gli facesse venire la nausea, fino all’ennesimo fallimento nel tentativo di smettere di fumare. Nel corso del capitolo, infatti, si assiste a un continuo rimando di propositi del tipo “questa sarà la mia ultima sigaretta”, portando il protagonista a non smettere mai perché, secondo lui, “legarsi al vizio è un modo comodo di vivere, credersi grande in una grandezza latente”.
Il tavolo verde nella letteratura
Anche i giochi da casinò sono stati da sempre molto citati all’interno delle opere letterarie, sebbene con il passare del tempo siano cambiate le modalità di gioco. Quella più famosa è sicuramente il romanzo “Il giocatore” del russo Fëdor Dostoevskij, pubblicata nel 1866. L’opera mette in risalto le diverse tipologie di giocatori, da quelli ricchi che giocano tutti i loro averi, ai poveri che arrivano a rubare per poterlo fare.
Un altro capostipite del genere è “La donna di picche” di Aleksandr Puškin, pubblicato nel 1834. In questo romanzo il protagonista Hermann ha a che fare con una donna, “la donna di picche” appunto, che non rappresenta soltanto la figura della carta, ma anche un personaggio che è a conoscenza di un segreto di gioco infallibile, che Hermann arriverà a scoprire non senza colpi di scena.
Con il tempo, le modalità dei tipici giochi da casinò in cui si parla all’interno di queste famose opere si sono evolute, al punto che roulette, slot e poker vengono sempre più praticati online. Oggi, però, il largo uso che si fa di Internet richiede delle regole di sicurezza ulteriori per evitarne i rischi: è importante giocare solo su siti sicuri e recensiti come Starvegas, per esempio, ma anche controllare le licenze degli operatori e verificare che il dominio del sito su cui si gioca presenti sempre il protocollo https.
Il tema dell’alcool ne “L’Assommoir” di Zola
Anche quello dell’alcool è un vizio che è stato ampiamente trattato nella letteratura, soprattutto nel romanzo “L’ammazzatoio” (il titolo originale è “L’Assommoir”) di Émile Zola, famoso saggista, critico letterario e filosofo morto nel 1902 in circostanze tutt’oggi non del tutto chiare. L’opera, facente parte del settimo ciclo “I Rougon-Macquart”, tratta della disfatta della borghesia dovuta all’alcool. Il romanzo vede la protagonista, Gervaise Macquart, stabilirsi a Parigi con l’amante, che finirà per abbandonarla, distruggendola. Dopo varie vicende, lui tornerà da lei e da lì in poi la loro vita sarà scandita dall’abuso di alcool, che porterà le loro anime, ormai svuotate, a toccare il fondo.