Si era posata, sola, sulla tenda di quella finestra, alla ricerca della sua fonte di vita, della sua luce.
Era così fragile.
Non apriva le ali, per paura.
Per paura che lo sgargiante arancione delle sue ali si dissolvesse nella grande luce del giorno o forse per paura che quelle poche speranze si decomponessero in quell’unico gesto.
Era bella.
Era terribilmente bella.
Con quelle fragili ali che si rifiutava di aprire.
Chissà perché.
…
No, non era paura.
Era ben altro, era un qualcosa di più nobile.
Era per una promessa… per una vera promessa.
Gli occhi delle persone la osservavano incuriosita, sembrava una macchia marrone su un bianco sfondo di luce.
La sfioravano, cercavano di aprirle le ali per ammirarne la bellezza, ma lei, lei no, lei non voleva che quella promessa venisse infranta in quella maniera.
Le teneva chiuse con tutta la forza che aveva in corpo, teneva quelle zampette attaccate alla stoffa della tenda, come teneva il suo spirito attaccato alla speranza.
Le nuvole iniziarono ad addensarsi ed a coprire il sole.
Un velo nero si posò su quel mondo e ne fece un brume di sogni.
Dov’era andata quella fonte di vita?
Non poteva averla abbandonata così… non poteva averla lasciata sola.
…
Eccola!
Sì, eccola!
Com’era bella, che luce bianca che emanava!
E quanta speranza, quanta speranza rinforzava le sue fragili ali che si aprirono a lei, a quella luna regina sovrana dei cieli, a quella meravigliosa creatura che senza paura trafiggeva con tenue amore, plasmato al mondo da sprazzi di luce, tutta quell’oscurità.
…
Che meraviglioso colore di vita inondò la stanza.
Il suo animo si fece grande.
Inizio a batter, con quella solita delicatezza, le sue ali, e volò, volò in quell’infinita stanza, assistita da un amore, simile a quello che le tormentava l’animo, simile a quello desiderato da sempre…
La promessa l’aveva mantenuta..
Aveva mostrato la sua bellezza solo a chi avrebbe amato..
La promessa l’aveva mantenuta.
….
Il Sole iniziò a lanciare le sue prime frecce nel cielo.
Lei moriva con quel cielo che veniva trafitto da quelle punte avvelenate dalla disperazione di un nuovo giorno.
Poteva vivere solo un giorno, questo lo sapeva, come sapeva anche che era arrivato quel momento…
Si chiuse al mondo, conservando tra le sue ali la luce di quella notte.
Si chiuse al mondo, conservando nel suo cuore la speranza di un amore ritrovato che potesse continuare nella sua eternità, che al contrario di quella vita non durava un giorno, no… ma tanti attimi, tanti meravigliosi attimi riempiti da tanti meravigliosi giorni, come se fossero una fossa di illusioni da colmare di dolci realtà.
Emel