Mai viste bambole di porcellana equilibriste?
Corrono sulle punte dei piedi,
barcollano con eleganza sul filo tagliente,
coscienti di quel che le aspetta se perdono la concentrazione.
Corrono aprendo le braccia,
mostrano movimenti ricoperti di pizzo,
sorrisi di seta e boccoli di nuvole.
Corrono alternando passi di fragilità a sguardi dipinti,
occhi azzurrini che mirano alla trasparenza,
occhi che temono di perdersi nell’essere umano.
Bambole di porcellana equilibrista,
è la loro sostanza a renderle tali,
sicure nelle loro debolezze, sicure del loro infrangersi in mille illusioni
rischiano
lasciando un soffio di stupore sui visi del mondo.
Corrono sul filo del destino mentre l’aria gioca a nascondino tra i loro capelli,
saltano nel vuoto per atterrare sull’infinito.
Rallentano il passo, alzano lo sguardo.
Il cielo si scioglie nei loro occhi,
il trucco inizia a colare sulle loro guance,
il silenzio inizia a raggrinzire i loro vestiti
e i boccoli iniziano a sciogliersi.
Qualcuno ha chiesto loro di vivere
e la vita per una bambola di porcellana equilibrista
è un soffio di vento, un urlo di disperazione che le spinge
e le fa cadere, giù.
E nessuno si ricorda più di loro.
Mai viste bambole di porcellana equilibriste.
Emel