Un estraneo è una città dai vicoli inesplorati, una città nuova agli occhi. È un profumo mai sentito e un sapore mai assaggiato, un respiro mai ascoltato. Un estraneo, per noi, è questo e noi siamo questo per lui. A volte questo ammasso di carne, negazioni e non conoscenza è tutto ciò che ci serve. A volte tutto quello di cui abbiamo bisogno è un estraneo. Arriva un estraneo senza i suoi giudizi e ci inizi a parlare, per caso o per circostanza, perchè ti piace quel profumo mai sentito o perchè ti sei perso tra quei vicoli mai conosciuti.
Ci parli e a volte accade che ti dica una parola che apre il mondo. All’improvviso qualcuno che non conosci sa dirti quella parola che cercavi e che nessuno aveva saputo sussurrarti, sa rivelarti quel consiglio che neanche chi ha il tuo sangue aveva saputo darti, sa farti vedere che c’è quel qualcosa di te che nessuno aveva mai provato a palesarti. A volte le persone che ci sono accanto non ci bastano perchè hanno uno zaino troppo pieno di giudizi e le mani fatte di amore e ogni loro parola, o consiglio, o ascolto sono come un caffè con troppo zucchero, un caffè in cui è difficile trovare il vero sapore, quel sapore fatto di logica, di semplicità e di verità.
A volte tutto quello di cui abbiamo bisogno è un estraneo che con il suo zaino vuoto arrivi nella nostra città, si perda nei nostri vicoli, annusi la nostra pelle, assaggi i nostri pensieri. Un estraneo che resti il tempo di un momento, che si perda nel ritmo del nuovo respiro e ci faccia bere un caffè amaro e forte, un caffè che all’inizio sembra farti esplodere la bocca, ma che poi ti fa sapere che sapore ha l’amara verità.
Jessica Costantini