Autore: Kate Alice Marshall
Pubblicato da HarperCollins Italia - Luglio 2022
Pagine: 336 - Genere: Letteratura per ragazzi, Young Adult
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788869057595
ASIN: B0B1PBKGRD
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
“Sono Jess Cooper e sono ancora viva”. Una ragazza comune, una serie di eventi disastrosi e la vita completamente cambiata. Jess pensa che peggio di così non potrà mai andare e invece si ritrova a lottare tra la vita e la morte, contro il freddo e una selvaggia foresta, dove a mantenerla in vita forse è solo la prospettiva della vendetta.
Sono sola. Ho poche provviste. La temperatura sta precipitando. Nessuno verrà a cercarmi.
La storia della sopravvivenza di Jess ha due inizi: un prima e un dopo. Nel prima lei è una ragazza comune che viva da sola con la madre pilota di aerei. Va a scuola, fa shopping e viaggia molto con la madre che le insegna anche a pilotare l’aereo, manca veramente poco al brevetto. Un incidente stradale però cambia tutto, la madre muore sul colpo. Lei sopravvive per la prima volta, ma resta zoppa in una gamba, “difettata” come si definisce lei, con una lunga cicatrice sul viso e soprattutto resta sola.
I mesi si susseguono tra riabilitazione, dolore e famiglie in affido, fino a che non ricompare suo padre, colui che le aveva abbandonate quando Jess era piccola e che ha preferito la vita solitaria della foresta alla sua famiglia. Ma perché? Una domanda che Jess si pone ogni singolo giorno che passa con lui nella sua baita in riva al lago, lontana dal mondo. I giorni con il padre sono scanditi dalla caccia, la raccolta della legna e il prepararsi a inverno prossimo e implacabile in quel luogo. Sono giorni pieni di rabbia per Jess. Il padre per lei è uno sconosciuto, che la tratta come una ragazzina viziata, che non capisce il dolore che prova in ogni singolo movimento. Alla fine lei cerca solo di sopravvivere, di nuovo, in quel disastro che è diventata la sua vita.
In realtà il peggio deve ancora arrivare.
Proprio quando finalmente ha la speranza di andarsene, quando riesce a far ragionare il padre e decidono di rimanere alla baita un solo anno prima di tornare nel mondo reale, arrivare due loschi individui. I due sono armati, pretendono dei soldi che il padre non ha e vogliono che lui nasconda altre cose per loro, una nuova cassa di metallo e lui accetta di farlo. Jess nascosta dietro a un albero osserva tutta la scena anche il momento in cui il padre viene ucciso e la baita data al fuoco. È di nuovo sola.
Il dopo è tutto un susseguirsi di eventi a volte catastrofici, in cui la speranza che fino a quel momento ti riempie cade in un buco nero. Un racconto fluido, dettagliato, quasi un elenco quotidiano, di come Jess cerca di sopravvivere da sola nella foresta, con il solo aiuto del cane lupo Bo, delle poche cose che è riuscita a salvare e del mantra che il padre le ha ripetuto ogni giorno continuamente: “se non puoi essere forte, devi essere furba!”.
Riuscirà Jess a sopravvivere all’inverno che avanza? Perché suo padre viveva in quel luogo sperduto da solo? Cosa contiene la cassa per cui è morto?
Tutta la storia di Ancora viva è raccontata come un diario che Jess vuole lasciare a chi un giorno ritroverà forse il suo corpo. È vissuto tutto in prima persona, con una narrativa semplice, sincera e molto scorrevole, piacevole da leggere tanto che è facile immedesimarsi nel personaggio e pensare come lei, provare la sua stessa angoscia. A tratti la storia è un po’ cruenta e se siete deboli di stomaco e non amate la caccia, forse questo racconto non fa per voi, ma è proprio nei dettagli che rende la storia così reale. Un racconto forte di sopravvivenza sia fisica che mentale, per riuscire anche a vendicare tutto ciò che ha perso.
L’unica ragione per sopravvivere al freddo, alla fame, alla solitudine: la vendetta.
Approfondimento
Se non puoi essere forte, devi essere furba. E quassù la furbizia è meglio della forza.
Jess, il cui nome in realtà è Sequoia, è la protagonista assoluta e tutta la storia è vista solo dal suo punto di vista. Il cambiamento della sua personalità per poter sopravvivere è progressivo, ma a un certo punto anche radicale, dove il bisogno di morire è assoluto nonostante la disperazione. Questo la porta a essere sempre più forte e soprattutto furba, in grado di fare cose inimmaginabili per lei, pur di rimanere in vita e vendicare suo padre.
Non sembro neanche più una femmina. Con le cicatrici rosso scuro e le strisce di sporco non ho più nulla della ragazzina in quella foto con la mamma. Sembro una creatura selvaggia…Se uno strano tizio comparisse oggi, armato o no, uscirei dalla foresta con il fucile puntato al suo cuore e non lo abbasserei finché non fossi certa di avere modo di tornare a casa. Anche se l’ultima a tornare viva dovessi essere io.
Mi è piaciuto molto vedere anche crescere il sentimento di affetto reciproco tra lei e il cane lupo Bo, penso che sia proprio questo che l’ha aiutata nel suo cambiamento, dove il suo “morirò” diventa “ce la posso fare”. Allo stesso tempo ti rimane un po’ di amaro in bocca quando parla del padre sempre in modo rancoroso e distaccato. Sicuramente il suo abbandono non si può dimenticare, ma il modo in cui lui cerca di recuperare e di aiutarla, descritto in modo quasi impercettibile è in realtà evidente, ma sembra sempre che a Jess non basti per passare sopra a tutto. Questo invece è proprio quello che alla fine la aiuterà di più nel provare a sopravvivere.
Giulia Quartulli