Autore: Åke Edwardson
Pubblicato da Baldini&Castoldi - 2010
Pagine: 360 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura
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✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Un turista svedese viene torturato e ucciso a Londra e qualche giorno dopo un inglese subisce la stessa sorte a Goteborg, in Svezia. Erik Winter, ispettore svedese, collega i due omicidi e insieme al collega della polizia inglese, Steve McDonald, risolve il caso scavando nel mondo della pornografia e gli snuff movie.
Se non avessi dovuto scrivere la recensione non avrei terminato di leggere neanche il prologo di Balla con l’angelo! I personaggi sono mediocri e superficiali, la caratterizzazione inesistente, il romanzo è lento, noioso, confusionario, colmo di banalità, privo di suspense e di colpi di scena, è uno di quei libri che ti penti di aver acquistato! Ancora mi chiedo come abbiano potuto farne una serie televisiva…
Erik Winter, l’ispettore della polizia svedese protagonista di questo insulso giallo, è una macchietta più che un personaggio: probabilmente l’idea era quella di farne un tenebroso trentasettenne, un irresistibile tombeur de femme talmente ricco (non si sa per quale ragione) da donare il suo prezioso tempo alla forza pubblica, facendo peraltro una fulminea carriera. Il risultato invece è un personaggio grigio che non si sa far amare e non coinvolge, avvolto come è nella sua impenetrabile malinconia, talmente freddo e distaccato nei confronti dei colleghi e degli amici ( quali? Uno muore nel primo capitolo e l’altro è più un informatore che un amico ) che fa pensare solo ad un senso di superiorità, ingiustificato agli occhi del lettore. Non illudetevi: non conosciamo il nostro protagonista e non lo conosceremo neanche alla fine di Balla con l’angelo. Continua a rimanere un abbozzo!
Neanche il povero Steve McDonald si salva: alto e muscoloso, di lui ricordiamo solo il giubbotto di pelle, i capelli lunghi. Sembra utile all’infallibile Winter solo per scarrozzarlo da un pub all’altro. Ci accorgiamo che la scena cambia ambientazione solo dai nomi delle strade, famose quelle inglesi, impronunciabili quelle svedesi, innevate quelle della Svezia , spazzate dal vento gelido quelle di Londra: lo sappiamo che in Svezia nevica e che a Londra c’è freddo, qualche altro luogo comune? I due omicidi sono identici e non ci vuole un genio per collegarli: entrambe i ragazzi, un turista inglese assassinato a Gotemborg e uno svedese a Londra, vengono trovati in un lago di sangue, i loro corpi martoriati sono seduti al centro della stanza e l’impronta di un treppiede suggerisce agli investigatori la traccia degli snuff movie. Le indagini prevalentemente si svolgono in squallidi locali per soli uomini dove ancor più sordidi informatori rivelano o nascondono ai poliziotti notizie e informazioni per lo più inutili. Uno di questi informatori, Johan Bolger, è un “amico” di Winter: si vedono quasi esclusivamente nel bar di sua proprietà e infatti le loro sembrano soltanto conversazioni tra un barista e un suo affezionato cliente. Capiamo che sono amici di vecchia data soltanto a romanzo inoltrato, quando non ci serve più saperlo!
Sarà la lettera di un topo di appartamento, che confessa di essersi introdotto in una casa dove ha trovato un sacco con dei vestiti insanguinati, a dare una svolta alle indagini. Inutile dire che la lettera poteva scriverla da subito per evitarci questo calvario! Ovviamente non vi dirò il nome dell’assassino: rimane comunque un giallo, per quanto pessimo! Magari esiste qualche masochista che, come me, non solo non legge le recensioni, ma neanche il retro di copertina se non dopo aver letto Balla con l’angelo, e che vorrà comunque rischiare.
Una cosa però ve la dico, non perché voglia svelarvi chissà quale mistero, ma solo perché forse non ne ho capito il significato e potreste illuminarmi: a ballare con l’angelo sono le donnine dei suddetti localini per uomini. A mio parere non rende neanche l’idea dei movimenti sensuali e ammiccanti che le gentili fanciulle devono compiere per divertire l’orda di maschi arrapati! E’ un modo di dire svedese? Caspita, deve essere importante se lo ha usato come titolo! E’ una licenza poetica di Edwardson? L’ ho sottovalutato? Eppure ha vinto tre volte il premio per il migliore thriller svedese ed è considerato l’erede di Henning Mankell. I suoi romanzi, che hanno venduto oltre cinque milioni di copie nel mondo, sono tradotti in più di venti lingue. Va be’, che vi devo dire, anche Faletti ha venduto 3.500.000 di copie di “Io uccido”…ops! Sempre Baldini Castoldi Dalai editore!
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