Autore: Valérie Perrin
Pubblicato da E / O - Luglio 2019
Pagine: 480 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Dal mondo
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Violette Toussaint è una donna bella e gentile che svolge un lavoro un po’ particolare: la guardiana di un cimitero immerso nelle campagne della Borgogna. Un giorno bussa alla sua porta Julien Seul, un poliziotto arrivato fin lì da Marsiglia per esaudire l’ultima, e ai suoi occhi bizzarra, volontà della madre.
I miei vicini non temono niente. Non hanno preoccupazioni, non si innamorano, non si mangiano le unghie, non credono al caso, non fanno promesse né rumore, non hanno l’assistenza sanitaria, non piangono[…]. I miei vicini sono morti. L’unica differenza che c’è fra loro è il legno della bara: quercia, pino o mogano.
Queste sono le prime righe del romanzo, le prime parole con cui la protagonista, Violette Toussaint, si rivolge al lettore per accompagnarlo nel suo mondo. Un mondo piccolo e tranquillo, una casetta che si trova accanto al cimitero di Brancion-en-Chalon, dove Violette vive sola, dopo che il marito Philippe è uscito per l’ennesima volta “a fare un giro”. Questa volta, anziché tornare a casa con il profumo di un’altra donna sulla pelle, ha deciso di non tornare affatto.
Violette già sentiva che prima o poi sarebbe successo, si è resa conto negli anni di quanto è cambiato il loro rapporto. Già da quando lavoravano come guardiani di un passaggio a livello ed erano impegnati a crescere la loro bambina, Léonine. O meglio, Violette si occupava della figlia e del lavoro; Philippe preferiva il divertimento, le uscite in moto e la compagnia di altre donne. Attraverso numerosi flashback, conosceremo la storia di Violette, il motivo che l’ha portata a diventare la signora del cimitero, come la chiamano le persone che vanno a far visita ai loro cari e che spesso bussano alla sua porta per una tazza di caffè o una parola di conforto. Perché Violette è una donna gentile e disponibile, che anche tra lapidi e discorsi funebri riesce ad apprezzare il profumo e la bellezza dei fiori. Ma la storia di Violette non è l’unica che fa divorare un capitolo dopo l’altro.
Se sulle porte degli armadi c’è una chiave, è perché nessuno li apra.
Violette si rivolge così a Julien Seul quando lui le fa domande sul suo passato. Julien ha bisogno del suo aiuto per esaudire l’ultimo desiderio della madre Irène: nel suo testamento infatti ha chiesto che le sue ceneri vengano portate proprio in quel cimitero, vicino alla tomba di un uomo che a Julien è totalmente sconosciuto. Anche Violette a questo punto è incuriosita: quale legame univa Irène all’avvocato Gabriel Prudent? La risposta si trova nelle pagine del diario di Irène; i suoi racconti si incrociano con quelli di Violette, accompagnando il lettore alla fine di questo libro meraviglioso.
Approfondimento
Cambiare l’acqua ai fiori è stato una bellissima sorpresa. Uno dei punti di forza è l’approccio delicato, ma a volte anche ironico dell’autrice nell’affrontare un tema impegnativo come la morte. Un altro aspetto a favore è la caratterizzazione dei personaggi, che continuano a sorprenderci fino alla fine. Violette poi è una donna eccezionale che sa apprezzare le cose semplici, una donna che nella vita è rimasta ferita più di una volta, ma che nonostante tutto ha trovato la forza di reagire e andare avanti, anche quando a lei stessa sembrava impossibile.
Il risultato è un romanzo che si legge tutto d’un fiato e che fa provare davvero tantissime emozioni.
Denise Cavestro