
Autore: Lucrezia Sarnari
Pubblicato da Rizzoli - 26/06/2018
Pagine: 302 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura

📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📙 Versione Kindle
📙 Acquista online
La vita ci trascina: ma quanto a lungo possiamo rimandare la ricerca di noi stessi? Un viaggio verso il paese d’origine costringe due sorelle a riflettere sulle scelte del passato e sulle prospettive per il futuro.

Marta e Giovanna (Giò), le due sorelle protagoniste della storia, sono l’una l’opposto dell’altra. Per inseguire l’amore, la prima si è trasferita a Siena con il marito Fabio che lì ha un’azienda: il loro bambino, Vittorio, è un’occupazione quasi a tempo pieno. Quasi: perché Marta ogni mattina, dalle nove alle dieci, tiene un programma radiofonico incentrato proprio sul tema della maternità. La radio, tuttavia, non è la sua passione, benché non le dispiaccia come lavoro: è solo ai click di una macchina fotografica che Marta sente d’appartenere. Con la maternità, per un innato senso di colpa ogni qual volta s’allontana dal figlio, ha smesso di scattare. Giovanna, d’altro canto, è una donna in carriera in procinto di ottenere una promozione nella azienda di comunicazione in cui lavora senza sosta a Parigi. Si è trasferita da Milano senza batter ciglio, in cerca di indipendenza, solo per inseguire il suo successo: vive col suo gatto e si giova alle volte della compagnia di Louis e dei suoi amici bohemien.
Negli anni, complice anche la lontananza, i rapporti tra le due sorelle si sono raffreddati: Giovanna è sempre troppo impegnata, e anche durante il viaggio a Parigi della sorella e del nipotino dedica loro poco tempo. Il suo capo la informa che, proprio per l’impegno e la costanza degli ultimi anni, avrà la promozione: la invita, però, con un discorso che scuote profondamente Giò, a non accettare. A suo dire, se accetta non sarà mai felice: sarà sola e senza una famiglia. Tra sconforto e rabbia, costretta a ferie obbligate fino al suo compleanno, viene sconvolta da una notizia: la nonna Caterina è scomparsa. Nel giorno del funerale, attraverso la madre, le due sorelle leggono una lettera-confessione della nonna che, volente e nolente, inclina tutti gli equilibri.
Al di là del disseppellimento del suo passato turbolento e sofferente per amore, la nonna ha deciso di lasciare loro in eredità la pasticcieria nella quale per tutta la vita ha lavorato con dedizione, a Collestefano. Sarà in questo sperduto paesetto umbro che, non senza l’aiuto dell’amico d’infanzia Marco, le due sorelle prenderanno importanti decisioni sul loro futuro, mettendo in discussione se stesse e le loro vite.
Approfondimento
Dieci cose che avevo dimenticato è un libro scritto da una donna che parla di donne ed è a loro diretto. Soltanto Marco è la voce maschile di questo libro, spargitore di consigli e formule magiche sulla vita. Come in questo caso: «Bè, prova a cambiare prospettiva. Personalmente penso che non ci sia nessuno al mondo in grado di ingoiare un elefante intero. Però l’elefante si può spezzettare e tu puoi ingoiarne piccoli pezzettini. Uno alla volta». È anche grazie alle sue generose offerte d’un bicchiere di vino, che le due sorelle confessano desideri sopiti, negati persino a se stesse. Entrambe sono infelici: ed è forse questa l’ovvietà più bella di cui il romanzo di Lucrezia Sarnari si fa promotrice.
Scegliere in maniera radicale o la famiglia o la carriera rende incompleti, sempre. Tuttavia, che si tratti di un avvenimento esterno, come nel caso della scomparsa di Caterina per Marta e Giò, o di ripensamenti interiori, non si è mai in ritardo o nel luogo sbagliato per mettersi alla ricerca della propria felicità. Si deve solo partire, in senso letterale e metaforico. Come nella citazione poco sopra afferma Marco, bisogna cambiare prospettiva, imparare a guardare con occhi nuovi ciò che ci è familiare, accettare di fare un passo indietro (dalla metropoli alla provincia, insomma).
È solo ritornando a Collestefano, in un paesino pronto a conciarsi a festa, che, tuffandosi nel loro passato, nella torta di mele della nonna, le due sorelle scoprono qual è la direzione da prendere per il loro futuro. E con loro, anche il lettore viaggia alla scoperta delle dieci cose che aveva dimenticato, riflette, confronta le proprie scelte con quelle delle due protagoniste. Nei loro tratti caratteriali, alle volte – bisogna ammetterlo – un poco stereotipati, è impossibile inoltre non auto immedesimarsi, non rivedere qualcosa di sé o di chi ci è accanto.
Serena Testa [amazon_link asins=’8817103136,8897593151′ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0720de41-adcf-11e8-98f8-b3340da54200′]