Autore: Erri De Luca
Pubblicato da Feltrinelli - Febbraio 2011
Pagine: 89 - Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori
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Un libro apparentemente semplice che tratta la sacralità in maniera contemporanea. Racconta la storia di Mosé e di un popolo liberato che raggiunge la terra promessa attraversando le acque, il deserto e affrontando l’ira del Faraone.
Nella parte iniziale di E disse di Erri De Luca si descrive nel dettaglio l’arte dello scalare le montagne, la fatica che si fa a raggiungere la vetta, l’emozione di essere solo un’anima scollegata dal corpo quando la fatica supera la barriera della coscienza. Nel dettaglio si parla di Mosè e della sua scalata al monte Sinai. Quando Mosè rientra all’accampamento è praticamente svenuto, quasi non ricorda il suo nome, è disidratato ma l’unica cosa che conta per lui è ricordare cosa è successo in cima al monte. Al mattino la vita nell’accampamento riprende come gli altri giorni scandita dalla solita routine, la raccolta della manna sempre abbondante… Fino a quando dalla parete della montagna emergono le parole scritte a fuoco nella roccia.
Comincia così il suo incontro che lo porterà a seguire il suo destino, ovvero guidare il popolo di Israele verso la Terra Promessa. Sul monte si svolge un dialogo importante tra Mosè e Dio: tramite le fiamme utilizzate per scolpire le tavole, Mosè capisce la potenza creatrice e distruttrice di Dio.
Mentre le donne attendono alle pendici del monte, la divinità detta le sue leggi al maschile: alle donne si lascia spazio e parola, cercando di spiegare o forse di giustificare una volontà divina di differenziazione sempre meno comprensibile. Nel corteo sempre più ampio che accompagna il protagonista, le donne sono altresì importanti con la loro capacità di dare la vita con il parto, però rispetto alle altre creature femminili portano le conseguenze di aver acquisito la conoscenza con l’atto di Eva di raccolta della mela dall’albero
Non sono provvedimenti disciplinari, ma annuncio di conseguenze fisiche in seguito all’irruzione della conoscenza, che non è mai un torto. È un torto l’ignoranza.
Il personaggio, fulcro del libro di De Luca, soffre di balbuzie, cosa che però non viene descritta come un difetto ma come l’irrequietezza data dal fatto di dover esprimere un sovraccarico di parole.
Si viene trasportati all’interno di E disse e, senza neppure accorgersene, si ripercorre la storia dell’uomo artefice della migrazione del popolo ebraico, la liberazione dal giogo del faraone, le sofferenze patite dagli Ebrei sia a quel tempo sia in tempi più attuali, come riporta in un altro passo Erri De Luca:
Nei secoli a venire saranno deportati, espulsi da popoli e nazioni. Lì in Egitto dipendeva da loro la scelta di partire. Serviva che la volessero, coinvolti da una promessa travolgente.
La promessa di una terra libera da ogni forma di oppressione, dove poter praticare la religione preferita e seguire le proprie tradizioni; cose che purtroppo non riusciranno più a fare nei secoli a venire. Poi, come se fosse un tutt’uno collegato, si descrive la Creazione, il rapporto tra Adamo ed Eva , il sacrificio che era disposto a fare Abramo nei confronti del figlio Isacco, il tutto in maniera concisa ma pregevole. De Luca affronta poi, verso la parte finale del libro, una sorta di esegesi delle tavole della legge con una serie di commenti molto approfonditi è mai banali.
E disse è un libro breve ma denso di immagini, parole, sentimenti e spiritualità. Con il titolo Erri De Luca vuole sottolineare l’importanza della parola di Dio che crea e distrugge, glorifica e punisce i suoi discepoli. È un libro che inneggia alla libertà e all’uomo.
Approfondimeno
E disse è un libro che consiglierei a credenti e non, che intendono i primi approfondire e i secondi riscoprire il Verbo da un punto di vista alternativo. Un passo del libro che mi ha particolarmente colpito è questo: “Quando la scrittura si sbarazza del suo autore, appartiene a chi legge e fa di ogni lettore successivo il suo diretto erede.”
Manuela Delfino