Autore: Melanie Benjamin
Pubblicato da Neri Pozza - Marzo 2016
Pagine: 370 - Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori delle tavole
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Truman Capote riesce a entrare nel gruppo delle donne più in vista, i cosiddetti Cigni della Quinta Strada. Diventa il loro confidente, il loro amico, sa tutto di loro. Specialmente di Babe Paley, la sua preferita, la preferita di tutte. Fino a quando un giorno pubblica un racconto dove svela tutti i segreti più oscuri. Perché lo ha fatto?
«L’ha uccisa. Punto e basta.» A Slim tremavano le mani, e rovesciò sul piatto l’intero contenuto del pacchetto di sigarette al mentolo. «Truman l’ha fatta fuori. E vorrei sapere chi diavolo è stata a fare amicizia per prima con quel nanerottolo.»
È così che inizia I cigni della Quinta Strada, per poi fare un salto nel tempo all’indietro.
Truman Capote, figlio di una madre pessima, che ha fatto fortuna sposando il patrigno di Truman, il signor Capote, scrittore, omossessuale, solitario, entra a far parte del gruppo delle donne più in vista nel 1975. Donne così belle, ricche e famose che tutti i locali, specialmente il Pavillon, si contendono la possibilità di metterle in mostra.
Donne alla moda, che però dentro hanno un vuoto e una solitudine enormi, donne che vivono solo per l’apparenza, talmente tristi e deluse che quando conoscono Truman, un tipo solitario, a sua volta triste, ma con la capacità di vedere al di là delle maschere, si affezionano subito e raccontano tutti i loro segreti, i loro pensieri più veri, iniziano a essere loro stesse.
Un giorno però questa loro fiducia viene tradita. Proprio dall’unica persona da cui non se lo sarebbero mai aspettate.
Babe, alta, regale, un affabile sorriso a illuminarle il volto, era il soggetto più ambito. […] Quello che non notavano era la solitudine che le aleggiava intorno, tra le note lievi ed erbose del suo profumo preferito, Vent Verd di Balmain. La solitudine, che nonostatne la ricchezza leggendaria, le molte case, i figli, il marito più esuberante e di successo tra quelli di tutte le sue amiche, costituiva la sua compagna più fedele. O almeno così era stato in passato.
I cigni della Quinta Strada ha come filone narrativo di base l’apparenza e le maschere che la società del 1975 impone, specialmente alle donne, puntando molto sulla descrizione dell’io interiore dei personaggi, in particolar modo di Babe, raccontando la solitudine e il vuoto che prova dentro di sé, nascosti da strati di trucco e bei vestiti che salvaguardano l’apparenza richiesta.
Babe, sotto l’abito d’alta moda e i cosmetici di lusso, era apparsa una creatura timida e insicura, che si stringe le braccia intorno al corpo per darsi un po’ di conforto.
Tristezza e solitudine che solo Truman riesce a riconoscere nello sguardo di Babe Paley, e proprio per questo si sente molto legato a lei, preferendola a tutti i cigni della Quinta Strada.
Sii perfetta. Perché è questo che tutti si aspettano da te. Perché altrimenti cosa sei? Chi sei?
Una realtà che purtroppo non è esclusiva di quegli ambienti. La ricerca della perfezione risale agli albori dei tempi, e purtroppo dura fino a oggi. Dalle modelle sulle riviste patinate alle storie raccontate dai giornali e dalla televisione, tutti devono essere perfetti, con un fisico scolpito, una posizione riconosciuta e invidiata e un conto in banca da far invidia a Rockfeller.
Una società basata sull’apparenza, sulla falsità, sul pugnalarsi alle spalle per farsi strada.
Un argomento molto forte e profondo che viene trattato in una narrazione di facile lettura grazie allo stile leggero scelto da Melanie Benjamin, atto ad arrivare a conquistare qualsiasi tipologia di lettore, dando uno spunto per riflettere su come vogliamo vivere veramente la nostra vita.
Approfondimento
Viene fatta una descrizione talmente profonda e ben fatta di Truman Capote, non solo come autore, ma soprattutto come uomo, come studioso, come pensatore e come persona che viene voglia, specialmente a chi non ha mai letto nulla di suo, di recuperare tutte le sue opere e immergersi immediatamente in modo da conoscerlo ancora più a fondo.