Autore: Stefania Auci
Pubblicato da Nord - Maggio 2019
Pagine: 448 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narrativa Nord
ISBN: 9788842931539
ASIN: B07NQP6YHJ
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
📍 Comunicato - Booktrailer
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Nel 1799 la famiglia Florio decide di abbandonare il piccolo centro di Bagnara Calabra per trasferirsi a Palermo. In Sicilia, i fratelli Paolo e Ignazio daranno nuova vita alla loro bottega di spezie, facendone in breve tempo una delle migliori della città. I Florio però non si accontentano: continuano a guardare sempre avanti, spinti da un desiderio di riscatto e grandezza destinato ad amplificarsi da una generazione all’altra.
Ci vuole una grande dose di coraggio per abbandonare ciò che è noto e sicuro. Dopo l’ennesima scossa di terremoto che colpisce Bagnara nel 1799, però, Paolo Florio non ha più dubbi. Non permetterà che un capriccio della terra porti via altri membri della sua famiglia. Sono già troppi i morti che ha dovuto piangere a causa di quei continui scossoni.
E questa è la prima lezione che Ignazio impara: a Palermo, mezza frase può valere più di un discorso intero.
Paolo immagina un futuro diverso: per lui, per il fratello Ignazio e per il figlio Vincenzo. Le proteste della moglie Giuseppina, legata alla casa di Bagnara più che alla sua stessa vita, non hanno alcuna presa. Sono anni in cui a ciò che dicono le donne non viene dato molto peso. Sono gli uomini a decidere. Sempre. Alle mogli, alle figlie e alle madri non resta che rassegnarsi e obbedire.
Così i Florio si ritrovano a Palermo, quella città così lontana dal loro mondo. Una città dove si respirano odori diversi e si sentono decine d’idiomi stranieri. E mentre in Europa il generale Bonaparte è impegnato a edificare il suo grande impero, a Palermo i fratelli Florio cercano di ridare vita alla loro bottega di spezie. Ben presto si ritrovano a dover fare i conti con gli sguardi torvi dei palermitani che in loro continuano a vedere degli “stranieri”, dei “facchini” indegni del pur minimo rispetto. Ma è proprio il disprezzo che sentono gravare sulle loro teste a spingere i Florio a fare sempre di più.
La morte di Paolo permette al figlio Vincenzo di farsi strada al fianco dello zio Ignazio. Con il passare degli anni, il loro orizzonte si allarga andando alla conquista di nuovi terreni d’espansione. Dal commercio dello zolfo all’acquisto di case, dalla creazione di una compagnia di navigazione alla vendita di un marsala di prima qualità.
Rimasto solo alla guida di Casa Florio, Vincenzo è ben consapevole di cosa ancora gli manchi. Per entrare a tutti gli effetti a far parte della società che conta avrebbe bisogno di una moglie con un qualche titolo nobiliare. Solo così tutti coloro che continuano a guardarlo come un semplice “arricchito” sarebbero costretti ad accoglierlo nelle loro case con rispetto e deferenza. Per una volta, però, la vita decide di non assecondare i suoi piani mettendo sulla sua strada Giulia Portalupi, la figlia di un commerciante di Milano.
Anche dopo il matrimonio, Vincenzo continua a guardare verso il futuro, lavorando incessantemente a nuovi progetti. Una sconfinata ambizione gli permette di vedere dove gli altri non arrivano anche quando questo può voler dire sacrificare gli affetti più cari. Nella vita di Vincenzo, anno dopo anno, Casa Florio continuerà sempre ad occupare il primo posto, fino al giorno in cui esalerà il suo ultimo respiro.
Approfondimento
Arrivati all’ultima pagina de I leoni di Sicilia, ci rendiamo conto di quanto la narrazione di Stefania Auci ci abbia coinvolto. Ci siamo sentiti anche noi a Palermo, abbiamo quasi respirato l’odore delle spezie, dell’acqua di mare, del tonno… ma soprattutto abbiamo percepito chiaramente i sentimenti dei personaggi. Si tratta di emozioni forti che non hanno timore di mostrare la propria potenza. Dall’odio all’amore, dalla smania di riscatto al rancore.
I Florio sono uomini dotati di una natura straordinaria, capaci d’intuizione eccezionali e di una caparbietà ammirevole. Il loro spirito ci ricorda l’Ulisse dantesco con il suo sconfinato desiderio di non fermarsi, andando sempre oltre ogni limite conosciuto. Anche i Florio non si accontentano: spostano sempre un po’ più in alto l’asticella, conquistando traguardi che gli altri non hanno neanche avuto modo di scorgere. Non si limitano a guardare al futuro ma sono capaci di crearlo con una lungimiranza che rasenta la preveggenza. Proprio per questo si sentono spesso soli, in cerca di qualcuno cui affidarsi. Perché anche l’eccezionalità ha bisogno dell’amore.