
Autore: Gaetano Savatteri
Pubblicato da Sellerio - Novembre 2018
Pagine: 252 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La memoria

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Sullo sfondo storico dell’Agrigento antica, due improvvisati investigatori siculi: Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, si ingegnano al risolvimento di un complesso delitto. Chi avrà ucciso il professor Demetrio Alù? Parte da qui una narrazione tragicomica che diverte e affascina e nel mentre evidenzia quante differenze ci siano tra nord e sud o più semplicemente quanti luoghi comuni.

Siciliani per eccellenza e per amore i due amici, Saverio Lamanna e Peppe Piccionello, sono i protagonisti del giallo Il delitto di Kolymbetra di Gaetano Savatteri. Giornalista e scrittore, sarcastico dal cuore impegnato per la bella milanese, Suleima, il primo; irriducibile fannullone, elogiatore della sua terra, latin lover dall’animo buono, il secondo. Una coppia alla Bonolis-Laurenti, tanto per citarne due, come innumerevoli sono le citazioni e i riferimenti che lo scrittore riporta durante la narrazione. Agrigento è il luogo principale nel quale si svolgono i fatti, la Magna Grecia la fa da padrona, tra templi e reperti antichi, pane quotidiano del famoso archeologo Demetrio Alù. Poco dopo il rientro dei protagonisti da Milano in Sicilia, per risolvere delicate questioni familiari di Peppe Piccionello, il professor Alù viene rinvenuto morto presso il famoso Kolymbetra di Agrigento. Chi lo avrà ucciso? Ed ecco che entrano in azione i nostri Totò e Peppino che tra un colpo di fortuna, un’intuizione e tantissime battute divertenti tenteranno di scoprire la verità.
Un insolito giallo, infarcito di una vena comica apprezzabile che rende tutto più leggero e spiritoso. Una narrazione ricca di dialoghi, scorrevole e appassionante, narrata in prima persona da Saverio Lamanna. Attraverso la sua scrittura, l’autore permette al lettore di calarsi a pieno nei due personaggi e seguirne le movenze. È da riconoscere a Savatteri la grande capacità di raccontare una storia identificando al contempo i due protagonisti come due meridionali doc che, attraverso le loro azione e la sequela di luoghi comuni, danno piena espressione allo scenario italiano fatto di intrighi, bugie e mezze verità. Una lettura piacevole che mi sento di consigliare a tutti. Prima ancora di appassionare il lettore nel risolvimento del caso, questo giallo permette di divertirsi, strappando sorrisi. Mi sento di dire che in questo caso viene prima la comicità, poi la voglia di rappresentare un’Italia perennemente in contrasto tra nord e sud e solo infine viene il giallo, comunque, decisamente promosso!
Approfondimento:
Uno dei punti forti di Il delitto di Kolymbetra è l’attaccamento dei due protagonisti alla loro terra: la Sicilia. Un posto martoriato dall’ipocrisia, dall’omertà e dalla delinquenza ma, nonostante tutto, patria dell’antica sapienza, fulcro del mondo classico con paesaggi incantevoli al confine con la realtà. Scenari tutti sapientemente descritti. Il luogo del delitto, poi, è anch’esso parte integrante della Valle dei Templi agrigentina, lo splendido giardino archeologico della Kolymbetra. Kolymbetra è un termine greco che identificava una piscina naturale nella quale si tenevano giochi acquatici. Akragas, invece, altro nome frequentemente utilizzato nel libro, non è altro che Agrigento al tempo degli antichi greci.
Alessia Bellizzi