
Autore: Michela Murgia
Pubblicato da Einaudi - Gennaio 2020
Pagine: 161 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Super ET
ISBN: 9788806230951
ASIN: B01MZDRORS

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Nel gennaio 2006, Michela Murgia entra a far parte del call center della multinazionale americana Kirby, celebre produttrice del “mostro” - un’aspirapolvere dal costo di tremila euro, vantando un “brevetto NASA”. Durante un periodo di trenta giorni interminabili, si specializza nelle arti del "telemarketing" e della persuasione occulta delle ignare casalinghe. Nel frattempo, l'autrice condivide le dinamiche del call center attraverso un blog, svelando metodologie motivazionali, trucchi psicologici, e sanzioni aziendali. Emergono così, in modo grottesco, le peculiarità di un modello lavorativo che oscillava tra il berlusconismo e la Scientology. Questo racconto sulla precarietà in Italia incita alla riflessione, suscita indignazione e, sorprendentemente, regala momenti di risate, fino alle lacrime. Il romanzo d'esordio della scrittrice sarda è stato l'ispirazione per il film di Paolo Virzì, “Tutta la vita davanti”.

Ho scoperto come le telefoniste cercano di sopravvivere in questa giungla, sviluppando forme distorte di solidarietà di gruppo. Oggi ho preso un numero sconcertante di appuntamenti, piazzando dodici trappole per casalinghe a diverse ore del giorno, sempre grazie al decantato buono omaggio. Quella accanto a me invece arrancava, guardandomi con aria sconfitta. L’incubo dell’etichetta di perdente prendeva consistenza negli occhi di questa ragazza nel loculo accanto…
Il mondo deve sapere, il primo romanzo scritto da Michela Murgia, narra il mondo del lavoro precario con ferocia e una sferzante ironia, sviscerando tutti i più crudi retroscena. Infatti questo volume nasce dalla trasposizione letteraria del blog personale di Michela che aprì proprio in quel periodo per far conoscere a tutti a che cosa erano sottoposti i poveri dipendenti che si trovavano ad accettare quel tipo di lavoro
Attraverso il suo Alter Ego incarnato dalla protagonista Camilla, l’autrice sarda palesa il mobbing i ricatti psicologici ed i soprusi che ha dovuto subire durante il suo lavoro durato 30 giorni in un call center di Cagliari., in cui lei stessa è stata una telefonista precaria,
Il mondo deve sapere è un bruciante grido di denuncia che deve fungere da monito per tutti coloro che sono alla ricerca di un lavoro. Camilla, nel romanzo, sembra essere l’unica a ribellarsi infatti decide di licenziarsi e porre fine a questo scempio.
Approfondimento
Come reagisce la gente alla chiamata standard? Nei modi più disparati e, spesso, disperati. Tutto si gioca nei primi dieci secondi della telefonata. è in quel brevissimo lasso di tempo che la casalinga decide se puoi continuare a turlupinarla o no.
Ho amato tantissimo Il mondo deve sapere, un romanzo che mi ha fatto ridere ma al contempo riflettere sulle condizioni agghiaccianti in cui sono costretti a lavorare alcuni giovani precari. Questa storia fa addentrare il lettore nel sistema di vendita piramidale, che sfrutta e lucra sui neoassunti. Fa effetto perché la racconta una penna impietosa, ironica ed acuta, ma feroce.
Ho aperto la porta del piano terra e mi ha assalito, dal secondo piano, un suono assimilabile a un martello pneumatico dentro una scatola di latta. Deh, oggi non si telefona, ho pensato. Perché con i muratori di fianco, chi mai mi sentirà? Non erano i muratori. Era il Kirby.
Uno degli eventi più crudi è stato quando Camilla ha dovuto assistere al crollo emotivo di un collega dopo il suo licenziamento. L’uomo è disperato al punto tale da sentirsi svuotato e privato di ogni cosa perfino della propria dignità. La Murgia lo racconta con forza, buca la pagina, ma si lascia trasportare soprattutto dall’indignazione, tanto da ammonire una nuova arrivata dicendole di non permettere a nessuno di sminuire il suo essere. Questo ammonimento può essere esteso a ciascuno di noi visto che ogni uomo è unico e speciale, e nessun’altro può sminuire le proprie potenzialità.
Francesca Votino