
Autore: Dafne Suman
Pubblicato da Salani - Giugno 2023
Pagine: 480 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le stanze
ISBN: 9788831011631
ASIN: B0C6R3XB2M

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Nel 1905, la nave Afrodit si avvicina a Smirne con una giovane spia indiana a bordo, all'insaputa di una donna che sta per partorire. Il destino intreccia le loro vite, portando Avinas a scoprire i segreti della bambina nata quella notte profumata di magnolia, limone e gelsomino. Anni dopo, Smirne sarà invasa dalle armate turche, ma una ragazza salvata dalle fiamme diventerà la nuova Shahrazad, narrando le storie di quattro donne di culture diverse. Questo concerto di amore, tradimento, scomparsa e rinascita compone una musica coinvolgente, raccontando la storia di Smirne, la Perla d'Oriente. In questo romanzo, una nuova voce turca ci trasporta nelle vite di coloro che amano la terra e l'amore, oltre le barriere delle identità.

Quella città le cui cupole, minareti, minuscole case dal tetto di tegole rilucevano come oro mentre io nascevo, quella notte di diciassette anni dopo avrebbe sputato fiamme come un mostro arrabbiato. L’odore di bruciato dei copertoni che si scioglievano, dei platani secolari, dei fichi che rovesciavano per le strade i loro frutti lattiginosi, delle chiese crollate, dei pianoforti, dei libri dalle copertine dorate avrebbe riempito l’aria.
È acquistabile in libreria o tramite i vari siti internet da metà giugno 2023, ed edita dalla casa editrice Salani, la straordinaria fatica letteraria di Dafne Suman intitolata Il silenzio di Shahrazad, tradotta da Giulia Ansaldo, che rientra a pieno titolo nel filone dei romanzi storici.
Nella sua ultima opera la nota autrice turca trasporta il lettore agli albori del XX secolo, in cui si intrecciano commoventi storie di svariati personaggi che formano un quadro estremamente variegato di realtà polivalenti perfettamente intrecciate e complementari tra di loro.
Nodo cruciale e sfondo introspettivo della vicenda è il grande incendio di Smirne. Tale evento è destinato a mutare inesorabilmente e per sempre l’assetto culturale, umano e sociologico della già citata città. Proprio a Smirne sarà inviata una spia indiana di nome Avinas sotto l’egida dell’impero britannico, con il preciso compito di controllare i comportamenti e i movimenti del popolo turco.
Contemporaneamente una donna levantina naturalizzata francese di nome Edith Sofia Lamarck, pur trovandosi sotto l’effetto di droga, mette al mondo una nuova vita. Pagina dopo pagina conosciamo poi anche Panayota, un’adolescente briosa e piena di speranze che vive in un quartiere popolare, cresciuta con il grande sogno dell’annessione alla Grecia. Ma quando la flotta greca arriva, la chimera di Panayota improvvisamente si infrange, rendendola così una moderna Shahrazad, a cui è stato tolto tutto: casa, famiglia, e dignità…
Riuscirà la poverina ad uscire da questo incubo? Se la caverà? Lascio a voi lettori il piacere di scoprirlo…
Il fatto è che davanti all’insistenza di sua figlia che si protraeva da due settimane, Katina non sapeva più cosa fare. Andare la sera a mangiare un gelato a Kordon passava, ma remare fino a Aya Triyada di notte? Non riusciva a dire di sì. Nonostante conoscesse i ragazzi del quartiere da quando erano nati, non sapeva quanto fossero affidabili a quell’età. Sia mai che uno levasse una mano su Panayota… E se la ragazza fosse stata presa dall’ebbrezza del chiaro di luna… Che Dio ce ne scampi! Tra i gemelli e Panayota, Katina aveva abortito ben quattro volte. Stando così le cose aveva cominciato a temere di perdere la figlia fin dal concepimento, e quel parto difficile in cui erano entrambe resuscitate aveva rafforzato le sue paure. Per anni era andata da ogni genere di persona capace di allontanare il malocchio: da un sacerdote del quartiere a un potente maestro spirituale turco che viveva dietro la stazione di Basmane, aveva fatto voti, acceso candele, lasciato acqua benedetta alla finestra nelle notti di luna piena.
Il silenzio di Shahrazad è un intimo e intenso romanzo storico dove molte esistenze si intrecciano formando un enigmatico rebus da decifrare.
Approfondimento
Edith si era allungata sul divano rosso con la testa appoggiata sulle ginocchia di Avinaş. Non sentì la fanfara del conto alla rovescia. Dalle finestre coperte da tende viola decorate di brillanti dietro di loro si intravedeva una sottilissima luna sorgere da dietro le montagne. Mentre faceva scorrere le dita tra i boccoli sfuggiti dal turbante di Edith, Avinaş si sentì stringere il cuore per il peso di ciò che sapeva. Chiuse gli occhi e pensò ai soldati di là dalle montagne di due eserciti nemici cresciuti insieme sotto lo stesso cielo. Mentre loro nelle tende facevano lo stesso sogno, nella sala da ballo inondata di luce dei Tommaso-Cook, tra risate e musica dal ritmo folle, le persone si abbracciavano, si auguravano buon anno in tutte le lingue parlate nella loro città paradisiaca. Xronya Polla! Bonne année! Buon anno! Hayırlı seneler olsun! Pari gağant yev amanor! Happy New Year!. Pur sapendo che la sua voce sarebbe scomparsa in quella confusione mormorò: «Viviamo tutti un tempo sospeso, amore mio. E nessuno di noi è cosciente che ci stiamo avvicinando alla fine a tutta velocità. Buon anno…» Addormentata tra le braccia di Avinaş, Edith socchiuse le labbra che lui non si saziava di baciare. Russava leggermente.
Questo libro può essere definito un volume matrioska, perché racchiude in sé tante storie nella storia, alle quali fa da cornice lo spaventoso incendio di Smirne.
Sfogliando le pagine, infatti, veniamo catapultati in un’atmosfera amena e tanto distante, ma che racchiude in sé le speranze recondite di ogni uomo.
Meravigliosa è anche la copertina con colori vividi dai toni orientaleggianti. Una storia struggente e intensa, che fa riflettere sulla forza e la bellezza dei sogni e della vita in senso lato!
Consiglio quest’avvincente lettura dallo stile scorrevole chiaro e schietto, a tutti gli appassionati di storia come me, suggerendo loro di “puntare lo sguardo” alle bellissime descrizioni dei paesaggi.
Francesca Votino