Autore: Alexandra Lapierre
Pubblicato da E / O - Marzo 2023
Pagine: 706 - Genere: Biografico, Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Dal mondo
ISBN: 9788833575926
ASIN: B0BTTF8B8R
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Marija Zakrevskaja, detta Mura, nacque alla fine dell'Ottocento in una nobilissima famiglia russa, crescendo tra i fasti dell'aristocrazia, tra palazzi e balli alla corte dello zar. A diciott'anni sposò un nobile diplomatico estone a Berlino. Bella, giovane e colta, parlava oltre al russo anche inglese, tedesco e francese. Divenne presto una celebrità nell'alta società internazionale, stringendo rapporti con tutti, vantando perfino di aver ballato il valzer con il Kaiser Guglielmo II e frequentando ambasciate. Trascorreva le estati nel castello di famiglia in Ucraina o in quello del marito in Estonia. Tuttavia, nel 1917, la rivoluzione russa sconvolse il suo mondo: i nobili vennero perseguitati, uccisi e costretti alla fuga. Mura subì tre imprigionamenti nella terribile Lubjanka, miracolosamente sopravvivendo, ma ciò la segnò come una spia russa agli occhi dell'Occidente e come una spia occidentale per i russi, segnando la sua vita. Inoltre, ebbe tre grandi storie d'amore: una lunga relazione con Gor'kij, una grande passione per un agente segreto britannico e un'unione con H.G. Wells.
Era capace di investire tesori di energia pur di mantenere l’armonia. Voleva solo amare ed essere amata, se ne forniva quindi i mezzi e, quando perdeva la battaglia, non cedeva alla cattiveria né alla vendetta. Forse pensava Ducky, era quell’amore per la felicità a renderla una bambina così amorevole e facile.
La donna dalle cinque vite di Alexandra Lapierre è un’opera mastodontica, una ricostruzione fine e precisa della vita di Marija Zakrevskaja, una biografia che scende nei particolari per non cedere al pregiudizio.
Una donna aristocratica e mai borghese, russa fino al midollo e anche un po’ bolscevica, colta e inafferrabile, la cui fortuna le ha permesso di incontrare personaggi famosi, affascinati da sfrontatezza e coraggio, ma anche cruciali per la propria sopravvivenza.
Di lei è stato detto di tutto: che era una cortigiana, un’amante instancabile, una cattiva madre, una grande letterata, una appassionata, ma soprattutto una spia russa in territorio inglese e una spia inglese in territorio russo, ed è proprio il controspionaggio la grande paura che persiste ormai dopo anni dalla sua scomparsa. Perfino Putin nel 2015 ha preferito allontanare dalla Russia un suo lontano parente, l’ex vice primo ministro Nick Clegg.
Ma era veramente una spia? Leggendo il romanzo si fatica a comprendere quale sia davvero la verità. Mura passa da una situazione all’altra condendo tutto con il medesimo fervore e dunque ci viene difficile pensare che lei sia più legata all’Estonia che alla Rivoluzione Russa, che creda più a Lenin o Stalin che alle scelte politiche europee, gli stessi sergenti che l’arresteranno per ben tre volte le permetteranno di uscire incolume dai carceri, conquistati dalla sua voglia di vivere e dalla sua caparbietà.
L’episodio in cui modificherà la versione dei quaderni sul caso Lockhart ha dell’incredibile, riuscirà in un momento così terribile in cui la Russia era ammanettata dall’Armata Rossa, assiderata e senza cibo, sfruttata e senza alcuna speranza a permettere l’espatrio del suo amato Robert convincendo Jacov Peters. Siamo nel 1918 e a cose normali un arresto a Lubjanka comportava come minimo un passaporto interno sporco che sottolineava l’infamia del titolare, nel caso di Mura invece i documenti resteranno immacolati.
La padronanza che ha la scrittrice della vita di Mura ci fa capire quanta dedizione ci abbia messo nel ricostruire l’intera vicenda sottolineando il carattere della protagonista con un’enfasi brillante, Mura ne esce vittoriosa, solo sul finire molto stanca.
E Mura resta Mura, la Mura di sempre. Umana, imperfetta, saggia, buffa, pazza, e io la amo […] La sua curiosità per il mondo continua ad essere illimitata. Molti incontri la eccitano ancora. Pessima madre, diventa una nonna magnifica che affascina i giovani per la sua benevolenza, la sua modernità e i suoi eccessi. Beve troppo, mangia troppo, fuma troppo e, benché l’età abbia messo un freno ai piaceri della carne, continua a sedurre e a correre rischi. Anche su quello non ci sono stati cambiamenti.
In nessuna delle circostanze sarà in grado di abbandonare un affetto, persino le due sorelle Anna e Alla verranno assistite, come anche la madre Mummy e il secondo marito Budberg, un alcolizzato senza scopo, ma che in fondo le faceva una gran pena e che le dava in qualche modo una opportunità di riscatto, dopo il primo marito Jon.
La sua frase spacciata per spacciata è il leitmotiv di tutta la narrazione, ogni sua azione riprende questo diktat un po’ come Rossella O’Hara in Via Col Vento con il suo domani è un altro giorno, la determinazione sembra la stessa, due figure decisamente attraenti.
Chiedo perdono implorò lei, ma non potevo fare diversamente, dovevo dirle la verità! Io le voglio bene, Aleksej. È il motivo per cui ora devo andarmene e sparire.
Cosa permette a Mura di sopravvivere? L’adrenalina, quella che la porta a ottant’anni a commettere dei piccoli furtarelli, un divertimento che purtroppo non passerà inosservato, ma dal quale uscirà ancora una volta indenne! Insomma, la sua vita è stata spericolata fino all’ultimo giorno, ed anche il cancro, la preoccuperà poco più di un peso da levarsi. È molto più comodo senza niente!
La parte più interessante, quindi, non è tanto il susseguirsi delle vicissitudini amorose, prima con il marito Jon Benckendorff, poi con Robert Lockhart, amante del quale resterà delusa, ma che continuerà ad amare con foga, con gli scrittori Gor’kij e H.G. Wells, che senza di lei non potranno sopravvivere, ma proprio il piacere che trovava nello sfidare la fortuna.
Si, l’età merita un po’ di dolcezza, un po’ di calma come un tempo l’infanzia. Almeno è ciò che dice a noi. Ma sta dicendo la verità?
Mura è una figura eccellente dall’accento vivace e rauco, il ridere forte aspro ed eccitato che risalta con tutta la sua sensualità, mentre tutti gli altri personaggi quasi svaniscono al suo cospetto, voluttà e fantasia mischiano le carte rendendo ogni sua partecipazione la più brillante, nessuno si scorda di lei ed anche quando la nobiltà estone ne parlerà male, faticherà ad opprimerne il ricordo.
Mura, o l’armonia. Mai aveva incontrato una partner così, prodigio di intelligenza, meraviglia di voluttà. Parlare con lei e baciarla gli dava lo stesso tipo di ebbrezza. Con lei non esisteva il limite tra il mentale e sensuale, tra idea e carezza. Mura lo attraeva e lo assorbiva […] silenzio sulla paura di morire e silenzio sul dolore per aver perso tutto. Nessun piangersi addosso, neanche l’espressione di un rimpianto per la spensieratezza del passato.
La stessa Rivoluzione Russa appare appannata dalla sua presenza, come se lei potesse dire o fare qualcosa per condizionarla, descritta come illustre burattinaia delle più audaci cospirazioni si impone nella scena con prepotenza.
Un’opera magistrale e una ricostruzione umana di una donna che pochi conosciamo, Alexandra ha compiuto l’ennesima magia come con le precedenti biografie, riportando alla luce un’eroina di altri tempi e rivalutando la grandezza del genere femminile.
Approfondimento
Tra le figure maschili mi sarebbe piaciuto fosse maggiormente strutturata quella di Robert Lockhart, perché nella sua banale inquietudine esce come un personaggio corrotto nell’animo, grottesco e infimo, la maschera di un uomo, sopraffatto dagli eventi. Un uomo romantico e credibile che poi si fa riconoscere per quello che è, meschino e bugiardo, freddo. Non si cura di avere informazioni su Mura nonostante gli atti eroici che lei compie per aiutarlo, scompare finché non è lei stessa a cercare sue notizie colma di speranza. In lui è presente un processo di intorpidimento incurabile che sarebbe stato interessante approfondire anche perché Alexandra dedica quasi un intero capitolo alla storia d’amore fra Mura e Robert e l’abbandono così repentino lascia dell’amaro in bocca.
Nausicaa Baldasso