Autore: Alissa Walser
Pubblicato da Neri Pozza - 2010
Pagine: 223 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: I narratori delle tavole
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Nel gennaio del 1777, in una fredda e nevosa alba, il dr Mesmer, lascia la propria abitazione per andare a visitare un importante paziente, tanto importante che potrebbe cambiare il corso della sua carriera e permettergli di realizzare il suo sogno di un ospedale con scuola di medicina annessa e soprattutto allievi che diffondano il suo metodo. La paziente in questione è la giovane figlia, Marie Theresia, dell'imperialregio Segretario di corte Paradis. La ragazza è cieca da quando aveva tre anni ma il padre le ha fornito gli strumenti per imparare a suonare e a cantare e aspira a farla diventare una grande concertista.
La storia di La musica della notte di Alissa Walser si svolge per lo più a Vienna tra il 1777 e il 1778. In pieno secolo dei lumi il dott. Mesmer teorizza del fluidum e del magnetismo animale e utilizza la corrente magnetica per curare i malati, malati di nervi. La medicina ufficiale lo considera un ciarlatano o nel migliore dei casi un visionario. Ciò nonostante, dato che la medicina ufficiale non ha sortito effetti, si rivolgono al dr Mesmer per curare la giovane Maria, tanto cara all’imperatrice. Molta enfasi viene messa su questo legame che potrebbe aprire molte porte al medico e soprattutto portare all’approvazione dell’enclave medico scientifico riconosciuto in quel momento. La ragazza nonostante le resistenze dei genitori viene ricoverata presso la clinica di Mesmer e partecipa alla vita familiare del dottore e della moglie Anna, aspirante allieva.
Anche il rapporto tra i coniugi viene per lo più sfiorato. Mano a mano che procede il trattamento però Maria regredisce rispetto alle abilità musicali. La cura va a buon fine, la ragazza recupera la vista, e viene organizzato un ricevimento per presentare a tutte le personalità del momento la potenza della nuova tecnica. Ma il risultato ottenuto non è quello desiderato, la fama del primo momento si rivolge contro Mesmer che è costretto a trasferirsi a Parigi dove cerca di fondare la propria scuola e dove termina la storia con un concerto della giovane. Questo in breve La musica della notte. Ora veniamo allo stile narrativo. L’autrice sceglie di utilizzare il dialogo indiretto che fa somigliare la narrazione ad un lungo dialogo interiore, perdendo quindi di ritmo e incisività a mio parere, e diventando in alcuni tratti anche un po’ confuso.
Nonostante vengano scanditi con precisione i tempi e i luoghi (ogni capitolo inizia con una data) pensieri, ricordi e avvenimenti si mescolano rendendo la narrazione disorganizzata e con nessi logici a volte lassi e non sequenziali. I personaggi de´La musica della notte quindi ne escono appiattiti e gli aspetti introspettivi paradossalmente penalizzati. (È la traduzione?). La teoria del fluidum vagamente accennata è messa in ombra dalla musica e dalla glassarmonica, strumento usato dal dottore. Anche le relazioni appaiono accennate e poco indagate, molto viene lasciato all’immaginazione del lettore ma non credo che sia stata una scelta consapevole. L’ambientazione è abbastanza accurata e lo stile e la vita del tempo vengono tratteggiati in modo interessante, emerge chiaro il lavoro di ricerca sostenuto dall’autrice.
Roberta Poletti