![Recensione di L’Italiano di Arturo Pérez Reverte Recensione di L’Italiano di Arturo Pérez Reverte](https://www.leggereacolori.com/wp-content/uploads/2022/07/LItaliano-1.jpeg)
Autore: Arturo Pérez Reverte
Pubblicato da Rizzoli - Giugno 2022
Pagine: 416 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Scala stranieri
ISBN: 9788817162180
ASIN: B0B2QLQ4N7
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1942. L’Orsa Maggiore è un reparto speciale di sommozzatori che si occupa di sabotare e affondare le navi degli alleati. Gibilterra e la Spagna fanno da sfondo a un amore coraggioso. Arturo Pérez Reverte immerge in una storia recente e ci catapulta in una realtà poco conosciuta ma densa di suspence. Una storia che potrebbe raccontare dei nostri nonni.
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È poco ciò che si teme quando è poco ciò che ci si aspetta, al di là di sé stessi.
La vita di Elena a La Linea si svolge tra libri e passeggiate sulla spiaggia col suo cane Argo. La guerra sembra uno sfondo presente solo con le sue morti e con il profilo di Gibilterra che si intravede guardando il mare, fino a che durante una passeggiata un incontro fortuito cambierà le sorti della sua vita.
Teseo, il veneziano dal sorriso ammaliante e ingenuo, è un italiano in missione; il peso del suo ruolo nella guerra gli si legge negli occhi, il patriottismo e il cameratismo con i suoi commilitoni è palpabile tra le pagine del romanzo.
Ci si affeziona ai personaggi di L’italiano, per quanto siano descritti nella loro umanità, ci si rivede nei loro sogni e nelle loro paure, nel passeggiare circospetto di Elena per le vie di La Linea, nel sentire il profumo della sua libreria, mentre inizia a domandarsi cosa sia l’Olterra, la nave in secca davanti alla sua città e chi siano quei volti mediterranei che parlano spagnolo con un accento italiano, che si aggirano per le vie del suo paese in maniera discreta, così in contrasto con l’arroganza degli inglesi.
Lo scrittore ci accompagna tra le vite dei due protagonisti, facendoci vivere momenti di suspence ed emozioni degni di poemi epici. Riscopriamo una Seconda Guerra Mondiale poco raccontata, ma molto avvincente una storia di maiali che solcano i mari e sommozzatori che minano le navi.
Le luci che scrutano il mare in cerca di scie fosforescenti e teste che fanno scorta di ossigeno ci tengono in tensione, una tensione quasi da tifo, ci fa sentire le rughe sulle dita di un’immersione troppo lunga e ci fa rabbrividire per il freddo della muta, da quanto vividamente vengono descritti.
I sommozzatori dell’Orsa Maggiore erano un corpo militare che grazie al grande coraggio e a una delle migliori attrezzature dell’epoca, riuscirono a sabotare molte navi della Marina inglese.
Lei non è tipo da malinconie o nostalgie, né da culto per i fantasmi; ha troppa consapevolezza della necessaria economia dei sentimenti.
La struttura del romanzo richiama i classici epici greci e latini, non solo nel raffigurare i personaggi, ma attraverso vere e proprie citazioni in latino.
Reverte ci descrive i personaggi principali rendendoli a noi familiari piano piano, svelando paure ed emozioni. Il lirismo di alcuni passi non può che farci amare questo libro che a tratti pare cronaca di guerra altra epopea epica di grandi eroi.
Approfondimento
Ogni personaggio ha in sé un richiamo all’epica classica, a partire dai nomi scelti per i protagonisti Elena e Teseo. Entrambi soli nelle loro riflessioni sulla vita e il momento storico, ma descritti sempre all’interno di un coro di personaggi, che li accompagna nelle loro vite parallele, aiutandoli nel portare a termine i propri percorsi.
La traduzione è scorrevole e non va a perdere il lirismo proprio della versione originale. Reverte non annoia, ha una scrittura scorrevole ed attuale e in questo Arpaia ha mantenuto lo stile con un italiano contemporaneo e semplice, con un climax aulico solo nei passi riportati in latino o nelle citazioni dai poemi classici.
Il presente torna a volte prepotente nella ricerca e nelle interviste ai protagonisti rincontrati da anziani, che ci rendono la storia ancora più reale, più vicina a noi, quasi come fossero i nostri nonni a raccontarcela.
C’era una guerra che facevamo in maniera dura, ma eravamo gentiluomini. […] Veneziano della vecchia scuola: una miscela di rara integrità, innocenza e orgoglio. Una brava persona, sì.
ParodiE.