
Autore: Pietro Caliceti
Pubblicato da Baldini&Castoldi - Gennaio 2016
Pagine: 350 - Genere: Legal Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Romanzi e racconti

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L’avvocato Pugliatti ha l’acqua alla gola, sa bene che questa è la sua ultima possibilità. Quell’affare gli permetterebbe di salvare se stesso e il suo cliente. Peccato che, quando questi bancari senza scrupoli spalancano le fauci pronti a inghiottire la vittima designata, non c’è uomo e non c’è legge che li possa fermare: ma è proprio quando ti rendi conto di valere ormai più da morto che da vivo che diventi disposto a tutto pur di rendergli quel lauto banchetto quanto meno indigesto…

Primavera 2013. Luca Pugliatti è un cinquantenne come tanti. È un avvocato d’affari che nella sua Milano è diventato un professionista affermato ma che, ora, dopo anni di duro lavoro, si ritrova in balia della crisi economica. Tristemente, giorno dopo giorno, si vede perdere clienti e collaboratori, con creditori che alitano sul collo e la latitanza di chi, invece, dovrebbe saldare i propri debiti. Luca fatica anche solo a immaginare come poter mettere al corrente Emma, sua moglie, della gravità della situazione. Il benessere e la tranquillità economica sono solo un lontano ricordo per chi, quotidianamente ormai, cammina su un filo sottile teso sopra il baratro. Per rendersene conto basta passare nelle corsie del supermercato:
Si ricordava che, ogni volta che aveva accompagnato Emma, per le corsie c’erano quasi solo mamme con bambini e qualche filippino. Ora i filippini erano spariti, e i bambini erano stati sostituiti dai padri. Mentre andavano lì in macchina, avrebbe scommesso che sarebbe stato l’unico uomo, e invece… Guardò l’orologio. Erano le undici e mezza. Ma che lavoro faceva, quella gente? Lui, d’accordo, era un libero professionista, aveva uno studio suo, e se voleva uscire, usciva; almeno quello, grazie a Dio, gli era rimasto. Ma gli altri?
Poi, all’improvviso, un barlume di speranza a cui appigliarsi: la telefonata inaspettata di Stefano, un caro amico d’infanzia. Stefano Galli è un imprenditore nel settore delle strade e delle costruzioni anche lui, manco a dirlo, divorato dalla crisi. Le aziende del gruppo Galli sono sull’orlo del fallimento per un investimento andato male, eppure Stefano non ha perso il fiuto per gli affari.
Galli ha infatti per le mani un appalto in Libia che, se dovesse andare in porto, gli consentirebbe non solo di saldare i debiti scaduti ma anche di avere ampi, inimmaginabili margini di guadagno che metterebbero in salvo l’azienda di famiglia. Ed è qui che entra in gioco l’avvocato Pugliatti: perché tutto questo possa diventare realtà Luca deve assisterlo in un difficile negoziato volto a ottenere una moratoria dal pool delle banche creditrici.
Un accordo che vale il lavoro di una vita: la condicio sine qua non per l’“affare Libia”, i debiti ripagati ma, soprattutto, il viatico per un sodalizio d’amicizia e d’affari tra l’avvocato e Galli. Parte così una corsa contro il tempo per l’avvocato Pugliatti, una lotta senza esclusione di colpi per condurre il suo cliente fuori dai guai che però, a un passo dal traguardo, vede una banca opporsi all’operazione.
Tra avventurosi viaggi in terra africana e giochi di prestigio nei paradisi fiscali del Lussemburgo, l’avvocato Pugliatti rischierà di affondare più e più volte nelle sabbie mobili dell’alta finanza, si immergerà in quella melma e lotterà come un leone per uscirne, a costo di sporcarsi le mani con quello stesso fango perché, si sa, quando entrambe le parti sono mosse da uno scopo turpe, chi ha in mano i soldi è in una situazione migliore.
In un Paese agonizzante terrorizzato dai giochi di potere dei colossi del credito, arriva L’ultimo cliente, che, in tutta la sua veridicità, istruisce come un saggio tenendo incollati a ogni pagina come solo i migliori legal thriller sanno fare. Benvenuti nel più agghiacciante scenario horror che il nostro presente ci può regalare, quello che si cela in quella giungla fatta di fondi d’investimento, aumenti di capitale, holding ed enti creditizi. Non scorrerà sangue, forse, ma i cattivi di questo romanzo sono i peggiori vampiri in circolazione: bancari freddi, calcolatori e senza scrupoli, finanziatori pronti a mangiare vivo chiunque si trovi costretto ad affidarsi a loro per sopravvivere.
Pietro Caliceti ci racconta in maniera superba da insider il mondo dell’alta finanza. Solo chi ha conosciuto questo ambiente può riuscire a guidare per mano il lettore nell’interpretare ostici codici, cavilli e inglesismi che sembrano fatti apposta per gonfiare il petto di bancari spietati.
L’ultimo cliente è tutto questo e molto di più: il mondo della finanza, esotiche avventure in terra africana, tra rapimenti e colpi di Stato ma, soprattutto, la storia di chi è stanco di subire in silenzio i soprusi, di chi sa apprezzare i valori della vera amicizia e della famiglia, di chi sa resistere agli echi di serene del “dio-denaro” ma che, al momento giusto, impara anche a fare buon viso a cattivo gioco pur di non soccombere. Un romanzo capace di svelare il volto umano nascosto dietro la cruda cronaca finanziaria dei giorni nostri.
Approfondimento
L’ultimo cliente è cadenzato dal passare dei giorni e delle ore, granelli di una clessidra che scorrono inesorabilmente rendendo questo libro incalzante e avvincente sin dalle prime pagine.
Un romanzo d’azione nel quale Caliceti non si semplifica certo la vita: le tematiche di cui tratta hanno poco di accattivante, ma l’avvocato milanese riesce a tir fuori dal cilindro un’opera prima ricca di colpi di scena che non ha niente da invidiare ai migliori legal thriller dei noti romanzieri d’oltre oceano. Si parla di temi d’attualità che, a causa dei troppi tecnicismi, finiscono troppo spesso per non essere compresi, quando non taciuti. Un silenzio assordante per le tragiche conseguenze a cui possono condurre le dinamiche della finanza. Pietro Caliceti rompe gli indugi, scopre le carte svelando i giochi di avidità che si nascondono dietro i tragici epiloghi della cronaca nera, facendoci comprendere una volta per tutte cosa – o, meglio, chi – ha spinto nel baratro migliaia di imprenditori nel nostro Paese.
Gli istituti di credito e gli enti creditizi tengono in pugno migliaia di persone, stretti in una morsa di tassi d’interesse ai limiti dell’usura che, come ci racconta L’ultimo cliente, rivelano come spesso i delitti più infimi siano quelli – apparentemente – senza vittima. Difficile percepire quanto siano letali i poteri dei colletti bianchi perché, in apparenza, non lasciano tracce manifeste delle loro nefaste conseguenze, distruggendo vite come la peggiore pandemia.
Caliceti delinea una trama fluida divisa in tre parti principali, che scorrono senza mai lasciare spazio a cali di tensione. Lo stile narrativo è efficace, l’acume giuridico riesce a essere pungente nonostante gli inevitabili tecnicismi. Non lasciatevi spaventare dai passaggi più complicati: l’autore si limita allo stretto necessario, senza lasciare nulla al caso e guidandovi tra i dettagli legali più ostici.
Un’egregia opera prima da non perdere, che emoziona e insegna. Un thriller finanziario originale legato a doppio filo con la realtà che ci circonda e che, spesso, fatichiamo a comprendere.