Una storia dolce Mi piaci da morire di Federica Bosco.
Monica ha 31 anni. E’ italiana ma vive nella Grande Mela, dove ogni giorno si intrecciano vite umane, sogni, storie d’amore, quindi lei è …single! Solo a lei poteva succedere. E’ innamorata, o meglio, lo era. Un ragazzo meraviglioso, David. Bello. Dolce, ricco, ma che l’ha lasciata. Imprevisti della vita… Il suo sogno nel cassetto? Diventare scrittrice (sarebbe anche il mio, ma non diteglielo, rischierei di trovarmela sotto casa…) ma intanto deve accontentarsi di fare da commessa in un negozio gestito da due vecchie arpie. Avete presente come viene trattata Julia Roberts in Pretty Woman la prima volta in cui entra nella boutique di Rodeo Drive? Ecco, moltiplicate per mille e avrete un quadro della situazione.
Ah, dimenticavo di dirvi che divide un appartamento con Mark, un ragazzo gay, e Sandra, una cantante astrologa di colore che è sempre prodiga di consigli nei suoi confronti. Ma almeno la tirano su di morale… Monica, però, non si arrende. E’ convinta che nel mondo vi sia un posto per lei, con un uomo che l’ami, che le dia dei figli, una situazione stabile… ma forse tutto questo è troppo per una ragazza così. Forse il destino ha in mente qualcos’altro. Forse… Letta così, la trama sembra quella di una novella Bridget Jones, ma niente è più lontano dalla verità.
Monica è bella perché la si può immaginare in mille modi differenti: bella ma non volgare, sfortunata ma assolutamente umana nei suoi tratti dolci e ruvidi al tempo stesso, determinata e perseguitata da avvenimenti che farebbero crollare ognuno di noi in una depressione irreversibile. Ma lei è come Rocky, incassa, incassa ma prima del fatidico dieci è già in piedi, pronta a combattere di nuovo. Anche quando penseremo che per lei non esiste una via d’uscita. Esiste per tutti, bisogna solo avere la pazienza di trovarla… Primo volume di una trilogia, Federica Bosco pennella sentimenti con la freschezza di una ragazzina, e il risultato non può che essere piacevole, e non vedrete l’ora di leggere il secondo volume, “L’Amore Non Fa Per Me”…
Roberto Baldini