
Pubblicato da Einaudi - Settembre 2023
Pagine: 176 - Genere: Teatro
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Collezione di teatro
ISBN: 9788806254803
ASIN: B0CH9D2QXT

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“Tutte le famiglie felici si somigliano: ogni famiglia infelice invece è disgraziata a modo suo.” Lev Tolstoj
Madre, padre, figlio, figlia, nonno e nonna, zia e nipote, amore, paura, fuga e ritorno, nel focolare della famiglia si consumano affetti e tragedie e le catene non sono di metallo da di una lega molto più dura; il sentimento ed il ricatto emotivo. Catene che stringono e costringono avvolgendo le nostre memorie ed i nostri istinti in un intricato labirinto dove non c’è entrata né uscita e l’unico modo per sopravvivere al suo interno è lo stesso che ci ha fatto entrare: il legame del sangue.

Abbiamo ricevuto dalla nostra famiglia le idee di cui viviamo così come la malattia di cui moriremmo” Marcel Proust.
Scena prima, la madre: il principio, colei che crea, colei che dà la vita e che la possiede. Figlio, lo specchio della propria madre, che si sente avvinto dal suo potere ma che non ha abbastanza forza da potersi liberare da lei. Padre, il completamento, senza cui nessuna madre può essere tale. Nonni, i surrogati, i sostituti un passato più che mai presente. Gli sconosciuti, coloro che gravitano come satelliti nel cerchio di ogni famiglia. Questo lo scenario che si apre al lettore di Per il tuo bene, una comune ordinaria famiglia che si confessa, che riflette e che considera la propria vita in relazione ai sentimenti altrui ed ai propri, che giustifica le azioni, non sempre meritevoli o disinteressate con una sola espressione “è per il tuo bene”. Sono queste le parole che legano i protagonisti l’uno all’altro creando scenari a volte surreali e desideri di fuga. La famiglia riunita che salva e spaventa dove l’amore spesso è soffocante ma resta il punto fermo sul quale gira la vita di ognuno di noi.
Scena seconda: I re, che sono figli e padri, e regine che sono madri, tutti travolti da una guerra che nessuno sembra volere ma che tutti trovano necessaria. La paura di abbandonare quello che si ha, di perdere le proprie vite e la consapevolezza che in un modo o nell’altro la morte toccherà in sorte ad ognuno di loro. Il tempo, che scorre inesorabile e non basta per dire addio ai propri figli, alle proprie mogli, al mondo che intorno a loro si sgretola toccando nel profondo dell’animo colui che legge e spera in cuor suo che le cose non vadano come la storia ci insegna.
Approfondimento
Imparare a sopravvivere, non importa a costo di quante precauzioni e vigliaccherie, di quali paure e brutti presentimenti, non è la stessa cosa che essere infelici. Imparare a sopravvivere è troppo interessante. (Alice Munro)
Recensire un’opera teatrale è molto impegnativo. I personaggi, i dialoghi sono fatti per essere emotivamente percepiti tramite l’interpretazione degli attori, allo stesso modo la lettura perde molto dell’empatia che si trasmette in una rappresentazione.
Tuttavia se devo essere sincera la lettura mi è piaciuta. Nella mia testa ho immaginato scenari singoli e luci proiettate su ogni protagonista, che si alternavano a vuoti illuminati per figure come quella del padre, mai presente in realtà, perché solo un riflesso pallido rispetto alla figura predominante della madre. Allo stesso modo per gli eroi di Omero ho creato nella mia immaginazione scenari con luci in lontananza e fiamme rosse che aleggiavano e prova della distruzione di Troia.
Per il tuo bene è la storia non di una famiglia ma “della famiglia” il nucleo da cui tutti noi deriviamo che ci proietta in giro per il mondo tenendoci legati con il suo cordone ombelicale a gravitare credendo di essere liberi. Il “ricatto d’amore” che è una delle componenti di ogni famiglia in questo testo va a braccetto con il senso di colpa che ne deriva creando il legame indissolubile tra genitori e figli. Sono rimasta molto colpita anche dal doppio racconto, quello attuale e quello storico, un paragone calzante per dimostrare che certi meccanismi e dinamiche non cambiano nei secoli e nemmeno nelle storie immaginarie perché componenti fondamentali nella storia dell’uomo.
Il testo è scritto benissimo ma si legge con difficoltà, nella seconda parte, perdendo molto della sua essenza, questo è un peccato, ma resta comunque una lettura che merita di essere fatta, perché immedesimarsi nei componenti della famiglia risulta naturale e ci permette di esplorare sentimenti che spesso in qualche modo ci “vergogniamo “di ammettere di provare anche con noi stessi.
Antonella Flavio