
Autore: Henry James
Pubblicato da Feltrinelli - Giugno 2013
Pagine: 753 - Genere: Classici
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, Copertina Rigida, eBook
Collana: Universale economica. I classici
ISBN: 9788807900631
ASIN: B010MZ8EVE

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La giovane americana Isabel Archer sa quello che vuole: alla ricerca di un ruolo pubblico e di modelli di comportamento meno provinciali, decide di stabilirsi in Europa, rifiuta due proposte di matrimonio, e, diventata ricca al punto di potersi permettere tutto, resta intrappolata in quella ricca società fiorentina e romana che ha il suo campione in Gilbert Osmond, uno snob in caccia di patrimoni. Sarà lui a perfezionare il destino di solitudine di Isabel che si avvierà per gradi, come Madame Bovary, alla propria dissoluzione psichica.

Associare Madame Merle alla sua delusione: ecco una meschina vendetta; in specie perché il piacere che avrebbe potuto trarne sarebbe stato perfettamente insincero. Avrebbe nutrito la sua amarezza, non allentato i suoi ceppi. Era impossibile pretendere di non aver agito con gli occhi aperti; se mai una giovanetta era stata libera, lo era stata lei. È vero che una ragazza innamorata non è mai un essere libero, ma l’unica fonte del suo sbaglio era stata in lei. Perché parlare d’intrigo, o di trappola? Ella aveva guardato, e considerato, e scelto. Quando una donna faceva uno sbaglio simile, non c’era che un modo di ripararlo: accettarlo… oh, con grande nobiltà, fino in fondo! Una follia bastava, specialmente quando doveva durare.
Ritratto di signora è un capolavoro di fine ‘800 dal sapore amaro con un potenziale e fantasioso lieto fine, che il narratore nonostante la vicenda lascia al lettore caldeggiando un’immagine senza fine della pazienza, romanzando una speranza e lasciando quell’interesse alla storia che continua ininterrottamente anche quando questa si è conclusa.
Un’opera di grande prestigio decisamente lunga e brillante, intersecata da frequenti dialoghi, scontri serrati e importanti riflessioni in cui il lettore non ha modo di distrarsi e cerca di appuntarsi più di una considerazione. La vicenda coinvolge perché la protagonista, ovvero la piacevole e bella Isabel Archer, è una donna anticonformista completamente diversa dallo stereotipo dell’epoca, è una donna intelligente, autonoma, scaltra e fiera, con il primordiale obiettivo di restare artefice del proprio destino e di raccoglierne poi quello che ne deriva, nel bene o nel male. Inizialmente Isabel probabilmente non immaginava che allontanando i pretendenti si sarebbe potuta avvicinare a una sorte avversa, ma è poi quello che le capita, perché nella sua profonda indipendenza non poteva credere di vivere senza disporre per gli altri, ed è proprio questa sua grande generosità che mischiata ad un amore piuttosto immaginario rappresenterà la sua triste sorte. Una sorte però a cui il narratore, innamoratosi anch’esso del proprio personaggio, lascerà aperta. Ma per questo dobbiamo attendere il finale.
La storia non annoia, anzi, il balletto fra i frequenti viaggi all’estero, il prestigioso matrimonio offertole dal ricchissimo Lord Warburton e l’amore ardente del ricco imprenditore bostoniano Caspar Goodwood posizionano sul chi va là senza far capire come la povera Isabel ne potrebbe uscire fuori, lei che non sa a questo punto dove voltarsi temporeggia, finché il caro cugino Ralph non insiste con il padre, lo zio Daniel Touchett a conferire alla giovane donna un’eredità cospicua con la quale lei si possa allontanare dalle richieste di corteggiamento e vivere in libertà assaporando le bellezze delle città d’arte in totale frivolezza.
Mai azione però fu di danno per Isabel, la somma offertale alla morte dello zio la catapulterà nelle perfide attenzioni di Madame Merle e del suo caro amico Gilbert Osmond, che insieme progetteranno una fine infelice per la povera ragazza. E così l’amante di Gilbert e madre di Pensy la figlia del nobile uomo, nobile per estrazione non certo per comportamento e animo, farà di tutto per far innamorare Isabel dell’uomo con la speranza di ricchezza. Isabel ingenuamente apprezzerà il vivere senza scopo e la nullità dell’esistenza di Gilbert, vedendo in essa solamente purezza e coraggio, considerando questi come il giusto compagno per una futura vita, lei che tutto aveva avuto poteva così in qualche modo discolparsi assicurandosi ad una vita priva di quelle frivolezze di cui si sentiva a torto o a ragione colpevole. Gilbert nonostante il carattere astio e insensibile resta affascinato dalla bellezza della donna, dalla sua caparbietà, dalla sua spiccata intelligenza nonché dal denaro e accetta di partecipare ai piani di Madame Merle.
La mia invidia non è pericolosa: non farebbe male a una mosca. Io non voglio distruggere gli altri: desidero soltanto essere loro. Vede che distruggerei solo me stesso.
La povera Isabel si troverà quindi a vivere una esistenza infelice con un uomo che farà di tutto per dominarla e rinchiuderla in un mondo senza dolcezza, lei manterrà la sua languida superiorità con lui, ma a tratti si farà ingannare, restando dunque immobile e non riuscendo a scappare al destino.
Che fosse troppo tardi: troppo tardi, voglio dire, per recuperare qualunque vantaggio potesse aver perduto. Ma nel frattempo, se, come ho detto, ella era sensibilmente mutata, nemmeno i sentimenti di Isabel erano proprio gli stessi. La sua coscienza della situazione era acuta come un tempo, ma molto meno soddisfacente. Una mente insoddisfatta, di qualunque altra cosa possa mancare, non manca quasi mai di motivi: questi fioriscono fitti come i ranuncoli in giugno. Il fatto che Madame Merle avesse avuto una mano nel matrimonio di Gilbert Osmond non era più uno dei titoli che la raccomandavano alla considerazione; si potrebbe scrivere che, dopo tutto, non c’era poi tanto da ringraziarla. Col passar del tempo ce n’era sempre meno, e Isabel finì col dirsi che forse senza di lei tante.
Lord Warburton e Gaspar Goodwood torneranno a farle visita, ma lei resterà ferrea nelle decisioni, nelle responsabilità assunte, fino alla morte del caro cugino, momento in cui qualcosa in lei verrà fuori, il coraggio forse di divincolarsi e aprirsi ad una migliore condizione, ma a questo lasciamo quel segno che Henry James ha voluto donarci.
Lui, da avventurarsi ad assicurare a sé stessa che, anzi, era stata proprio la delicatezza a trattenerla, la bella intuizione della simpatia. Le piaceva troppo per sposarlo, ecco la verità; qualcosa l’assicurava che c’era un errore in qualche punto della scintillante logica della proposta (come la vedeva lui), anche se non riusciva a coglierlo esattamente; e infliggere, a un uomo che offriva tanto, una moglie con una simile tendenza alla critica, sarebbe stato un atto particolarmente disonorevole. Gli aveva promesso di prendere in esame la sua proposta, e quando, rimasta sola, se ne tornò lentamente alla panca dove egli l’aveva trovata, e s’immerse nella meditazione, poteva sembrare che mantenesse la promessa. Ma non era così: ella si domandava se non fosse una creatura meschina, fredda, presuntuosa e dura; e quando finalmente si alzò e si diresse rapidamente verso casa, sentiva davvero, come aveva detto al suo amico, d’aver paura.
Approfondimento
Ritratto di signora resta un prezioso esemplare di letteratura americana, a cui non si può dire di no, comprensibile anche l’adattamento cinematografico e la scelta degli attori, tra cui John Malkovich che incarna alla perfezione Gilbert, anzi non sarebbe stato opportuno nessun’altro attore al di fuori di lui, si rivela efficace. Henry James avrebbe potuto regalarci un seguito, come per altri suo romanzi, restiamo appesi ad un finale ricco di strade, egli resta uno scrittore decisamente pittoresco in grado di rappresentare armonicamente un flusso preciso di immagini visive, la cui narrazione resta fluida e ben piantata nella mente del lettore.
Per chi non avesse mai letto questo romanzo consiglio di prenderlo seriamente in considerazione perché alla delusione non verrà mai lasciato spazio.
Nausicaa Baldasso