Autore: Jonathan Crown
Pubblicato da Mondadori - Gennaio 2016
Pagine: 207 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura
Collana: Scrittori italiani e stranieri
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Sirius era nato sotto una buona stella. Strano a dirsi, per un piccolo cane ebreo nel bel mezzo della barbarie naziste. Eppure ha tante carte da giocarsi, diversi nomi e innumerevoli talenti, grazie ai quali, da Berlino a Hollywood e ritorno, finisce per avere tra le mani – o, meglio, tra le zampe – le sorti del mondo durante la Seconda Guerra Mondiale.
Quando la Gestapo irrompe nell’appartamento di Isidor Reich per deportarlo, neanche i suoi cani vengono risparmiati dalla furia nazista, a eccezione di un cucciolo di fox terrier che si salva miracolosamente. Levi, il piccolo ardito superstite, viene adottato dai Liliencron, una originale famiglia ebrea conosciuta e stimata in tutta Berlino: l’illustre biologo Carl, la moglie Rahel e i loro due figli. In mezzo a loro Levi, il fox terrier dalle doti straordinarie, un buon cane ebreo dal nome ebreo nell’epoca buia del nazismo, un’ombra minacciosa che avanza, coprendo inesorabilmente con la sua coltre scura le speranze di questa famiglia. Perché nella Germania del 1938 avere un nome ebreo è rischioso anche per i cani, e infatti Levi viene ribattezzato Sirius, il nome della costellazione del Cane Maggiore, una stella luminosa nella notte nera che avanza. Sirius vaga per la sua città, chiacchierando con gli alberi e alzando una zampa conciliante in segno di saluto ogni volta che incontra nazisti sospetti:
I percorsi delle sue passeggiate sono sempre gli stessi, ma molti volti noti sono scomparsi.
Anche i Liliencron devono accettare che quello non è più il loro paese e fuggono dalle persecuzioni; destinazione Hollywood. Nuovo mondo, nuova vita. Carl trova lavoro come autista di famose stelle del cinema e, nell’ambiente, Sirius viene notato dal produttore cinematografico Jack Warner. Grazie al suo intuito il nostro piccolo amico diventa Hercules, eroe di celluloide celebrato in tutta America, tanto acclamato da andare in tournèe per la nazione con una compagnia circense. Ma, come si sa, la fortuna è fatta di alti e bassi. Per colpa di un trucco di magia andato male, Sirius si ritrova accidentalmente in una Berlino devastata dalla guerra dove, scambiato per un purosangue tedesco, diventa Hansi. Una nuova identità per Sirius; un abbaglio colossale per i nazisti, ignari della sua ufficiosa attività di informatore canino per la resistenza. La sciagura di ritrovarsi a essere, suo malgrado, il cane da compagnia prediletto di Hitler, gli permette di sfruttare la sua posizione privilegiata ai piedi del Führer per spiarne segreti e debolezze da comunicare alla resistenza tedesca. È lui l’eroe di queste avventure, che contribuisce all’ideazione dell’Operazione Valchiria ma, mentre si prepara a passare alla storia portando la pace nel mondo in guerra, il suo piccolo cuore brama per un ultimo miracolo: ritrovare la famiglia Liliencron.
La suggestiva storia di Sirius, il fox terrier che (quasi) cambiò la storia arriva anche a noi, popolazione non canina, grazie a Jonathan Crown, più “mezzo” che autore a suo dire, avendo pazientemente trascritto la storia narratagli dal suo fedele cane Alfa, niente popò di meno che il nipote di Sirius. Una premessa che potrebbe far storcere il naso ai più, così come la trama del libro: un cane scappa dalla Germania nazista, diventa una star di Hollywood e poi torna in patria come spia. Riassunta così, la storia di Sirius potrebbe suonare come una commedia dell’assurdo a buon mercato. Ma non è così. Questo romanzo è una scommessa vinta, un abile lavoro di bilanciamento di umorismo nero, profondità e pungente satira. Un mix che, su uno sfondo storico certo non originale, è capace di offrirci una narrazione nuova, perspicace e avvincente grazie ad un punto di vista unico nel suo genere. La surreale leggenda sull’origine di questo libro si limita a introdurci allo stile di questo incantevole gioiello letterario.
Approfondimento
Superata la diffidenza iniziale la risposta a questo romanzo è più che positiva. Sirius, il fox terrier che (quasi) cambiò la storia è scritto in maniera semplice e divertente, ma accattivante. Un racconto furbo nella scelta degli ingredienti, uno su tutti quella del protagonista. Sirius è un sagace osservatore e un testimone perfetto per i maggiori eventi storici dell’epoca. Una sorta di Forrest Gump a quattro.
Crown è abile a fondere selvaggiamente fantasia e realtà, dando prova di un’accuratezza storica estremamente dettagliata, nonostante il taglio surreale del romanzo. Le performance cinematografiche di Sirius lo portano a fraternizzare con le star dell’epoca d’oro di Hollywood da Cary Grant al compagno emigrato Billy Wilder. Crown, però, dà il meglio di sé nei siparietti con i personaggi storici, in particolare nell’ironia a tratti grottesca con la quale tratteggia i profili dei grandi gerarchi nazisti, nei giochi di parole usati abilmente per irridere Himmler, Göring e Goebbels.
Infine, al di là di idee satiriche e argute di Crown, il romanzo non manca di offrire momenti di profondità e tragica immediatezza, come nella descrizione della Notte dei Cristalli:
Gli uomini afferrano le spranghe e si lanciano. Spaccano le vetrine dei negozi ebrei, una dopo l’altra. I vetri vanno in mille pezzi, le schegge guizzano nell’aria, i frammenti ricoprono il terreno. Il fracasso è assordante (…) Montagne di schegge ricoprono la strada, che sembra fatta addirittura di vetro.
Le persecuzioni e l’esilio sono temi presentati con un tono leggero, ma lasciano un’impressione durevole e profonda al lettore. Dopo il climax sugli orrori della Germania nazista, il dietro le quinte hollywoodiano pare a tratti frenare la narrazione, facendo mancare quella tensione presto recuperata nel ritorno di Sirius tra le macerie di Berlino.
Sirius riesce nell’impresa di trasformare la leggerezza in un gesto morale, un modo alternativo ma efficace di affrontare l’atrocità storica. Tra le righe della patina comica dell’autore traspare il ricordo degli sfortunati che non sono sfuggiti alla follia umana.