
Autore: Mattia Signorini
Pubblicato da Feltrinelli - Giugno 2019
Pagine: 224 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
Collana: I narratori
ISBN: 9788807033469
ASIN: B07RYN7BZT

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Zeno, trent'anni dopo la tragica morte del suo professore Nicola Sceriman, si appresta a sposarsi e insegna in un liceo. Lui e Agata, la sua ragazza di allora, sono i custodi del segreto sulla morte di Sceriman. Agata decide di rompere il patto di silenzio e chiede a Zeno di incontrarla sull'Altopiano di Asiago per concludere quella storia. Nel ricordare il passato, riaffiorano l'amore e le promesse di un futuro insieme, ma anche le verità nascoste e le ombre che raccontano una storia diversa.

Adesso che sto ripercorrendo questa storia mi chiedo se tutti gli eventi del nostro passato, anche quelli minimi, rimangano in qualche posto dentro di noi. E se prima o poi, nel corso della vita, ritornino a galla come immagini più o meno vaghe, lampi, o invece vadano perduti per sempre.
Un romanzo ricco di trasporto quello scritto da Mattia Signorini. Tra le pagine si svela l’urgenza dei protagonisti di assaporare gli istanti della vita così come sono, così come vengono, perché il passato non ritorna e quando cerca di farlo è sempre ormai il momento di dichiarare un fallimento. I germogli della fine sono impressi già dall’inizio.
La storia fra i due protagonisti di Stelle minori, Zeno e Agata, è esattamente la vicenda fra due opposti come le lettere dell’alfabeto. Zeno è un ragazzo semplice, pulito, pieno di ideali che lascia un paese povero e un’adolescenza piena di dolore per ricominciare a sognare o perlomeno a provarci, è un solitario senza alcuna esperienza se non quella che lo accompagna senza pretesa, la lettura. Agata al contrario è piena energia, desiderosa di scoprire cosa la attende, non si lascia scappare le avventure anche se nessuna di questa la renderà mai libera come è libero invece Zeno; lei vive una vita in un carcere senza sbarre, una vita che la costringe a buttarsi senza motivazione in tutto quello che le capita. Perché ci deve provare e basta.
Deve necessariamente accumulare innumerevoli esperienze per colmare la distanza fra una normale ragazza e una scrittrice professionista, la sua più grande aspirazione.
Aveva scritto un elenco che aveva intitolato: “Trenta cose da fare prima di ricominciare a scrivere”. Il sesso era il punto ventidue. Stava in mezzo tra guidare la macchina senza la patente e fare il bagno nuda al mare di notte.
Quando Agata incontra Zeno sente di avere trovato finalmente la pace, l’occasione giusta per mettere le radici.
Si innamora di lui di una passione violenta e inaspettata, così come lui di lei, il loro rapporto è un’estasi, ma così come nasce muore, in fretta. La scomparsa del loro amato insegnante Nicola Sceriman distrugge ogni speranza di compensazione, qualsiasi illusione di futuro insieme. Il gruppo di amici Guido, Enrico ed Herman si sfalda e ognuno va per la propria strada. Si concludono bruscamente i primi anni di università.
Dopo nove lunghissimi anni la commemorazione della morte di Nicola porta tutti sulla stessa pista nella chiesa di San Nicolò e lì comincia a riaffiorare il pentimento e la paura, i sensi di colpa si fanno opprimenti risvegliando il sottosuolo dei sentimenti. Zeno ritrova Agata, ma Zeno di adesso non è più quello di un tempo, lo Zeno di oggi è un professore legato sentimentalmente ad una nuova figura femminile, a Sara che rappresenta la sua consapevolezza, il suo nuovo equilibrio fatto di abitudini e di sicurezza.
Agata è cambiata, non ha raggiunto i suoi sogni, è alla deriva. Convince così Zeno a seguirla sull’Altipiano di Asiago dove tutto era cominciato perché deve parlargli, deve raccontare qualcosa che lui non conosce e che nel bene o nel male gli cambierà il corso dell’esistenza.
Una relazione fra due persone è come una passeggiata. Ha un inizio e una fine. Una passeggiata lunga tutta una vita è un’invenzione bella e buona.
Zeno si fa trascinare e con una scusa saluta Sara.
Nella baita di Agata conosciamo una nuova storia, quella che non credevamo potesse esistere, le parole e l’egoismo di Agata non solo sconvolgono Zeno che finalmente trova il coraggio di scrivere alimentando il talento nascosto per anni, ma anche il lettore che non comprende, che non vuole soprattutto accettare la facilità con cui arrivano le menzogne.
E allora è vero che tra i tanti ricordi che una storia porta con sé, quello che ci accompagna più spesso è la memoria della sua fine […] la storia della nostra vita è la versione che ne raccontiamo, giusto? Mi sono chiesto molte volte se la parola realtà non affondi le sue radici nel terreno confinato dell’utopia. Dal momento che siamo noi gli osservatori, è il nostro stesso sguardo a modificare il passato. Talvolta ci spingiamo anche più in là. Modifichiamo consapevolmente i ricordi, raccontandoli in modo diverso da come sono registrati nella nostra mente.
Approfondimento
Il profumo di una lettura intensa è quello che il lettore respira già con le prime parole: un linguaggio struggente quello usato da Mattia che non può che trasmetterci il dolore vissuto dai protagonisti, e così ci si sente profondamente trascinati dalle immagini, ci sentiamo un po’ tutti studenti di Nicola Sceriman, tutti in conflitto con il padre onnipotente, in bilico su in filo che traballa e a rischio di essere travolti da un incidente stradale.
La narrazione ci spinge a studiare le nostre relazioni a trovarne le piaghe a dubitare di noi stessi è infima e per questo coinvolgente, calorosa così come i rapporti intimi fra i due protagonisti, prepotenti, fugaci, improvvisi.
Nausicaa Baldasso