
Autore: Virginia Baily
Pubblicato da Nord - Gennaio 2016
Pagine: 407 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Narrativa Nord

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Basta un attimo che la vita può cambiare, uno sguardo o un gesto possono essere molto più che significativi. L’improvvisa sensazione di stare facendo la cosa giusta, quell’istante in cui ti rendi conto che agire è l’unico modo per poter salvare qualcuno e di come quel qualcuno sconvolgerà per sempre la tua vita.

Chiara Ravello è solo una ragazza quando nella Roma del 1943 occupata dai nazisti fa l’incontro che le cambia la vita. Durante una delle deportazioni di un gruppo di ebrei, Chiara nota una famiglia ben vestita e preparata come se avesse aspettato che quell’atroce momento sarebbe arrivato. Padre, madre, due figliolette e un maschietto sfilano nella folla guidata dai nazisti in procinto di essere portati verso una destinazione sconosciuta, probabilmente un campo di concentramento. È lì tutto in un attimo che la vita di Chiara cambia: le basta un secondo per intercettare lo sguardo della donna facendole capire di prendersi suo figlio e provare a portarlo in salvo. Con questo “segnale” a lei sconosciuto, Chiara non ha tempo di pensare ma repentinamente agisce, riesce a strappare il bambino alla madre facendo credere ai soldati che sia il figlio della sorella. Da quel momento la vita di due persone, che fino a qualche secondo prima non si erano mai viste, è legata l’una all’altra.
Con un salto temporale di circa trent’anni (anni ’70) si ritrova una Chiara ormai matura, sopravvissuta alla guerra e senza più la sua famiglia, morta durante il periodo nazista. Gli anni sono trascorsi anche per Daniele, il bambino salvato da Chiara, che ormai è un ragazzo, e il rapporto tra i due è cambiato. Daniele è scomparso, non si hanno più sue notizie da diversi anni e Chiara vive ogni giorno con la speranza di poterlo almeno una volta rivedere. A sconvolgere ulteriormente la vita della donna è una telefonata proveniente dal Galles di una ragazzina adolescente che le rivela di essere la figlia di Daniele. In un attimo il mondo le crolla addosso e il pensiero che il giovane possa essere padre la turba, gettandola in un grande stato confusionale. Dopo un iniziale rifiuto della situazione, data l’insistenza da parte della giovane ragazza nella voglia di voler conoscere a tutti costi il passato di Daniele, Chiara accetta che Maria passi del tempo in Italia con lei per poter conoscere la sua storia. Questo incontro sarà l’inizio di un legame che porterà alla luce un passato lasciato troppo a lungo in sospeso con il quale prima o poi bisogna farci i conti.
Una mattina di ottobre è un romanzo coinvolgente che mostra come non sempre legami forti nascano esclusivamente tra familiari. Ne è l’esempio Chiara che ha preso a cuore Daniele e lo ha cresciuto come se fosse figlio suo, così come prende a cuore Maria perché dentro di sé sa che è sua nipote.
È bastato un attimo, uno sguardo quella mattina dell’ottobre del ‘43 affinché tutto cambiasse, a volte è proprio l’imprevedibilità della vita che cambiando le carte in tavola ci fa prendere strade che mai pensavamo avremmo percorso.
Approfondimento
Una mattina di ottobre è un romanzo che mi è piaciuto perché l’ho trovato interessante soprattutto dal punto di vista emozionale. Le sensazioni evocate sono percepibili e coinvolgenti, e sono proprio le emozioni a cui Virginia Bailey dedica molto spazio nella narrazione.
Non a caso infatti, il focus è incentrato soprattutto sui gesti, sui sentimenti ed i legami che sono fondamentali e alla base di qualsiasi rapporto umano.
A parer mio Una mattina di ottobre è un romanzo forte dal punto di vista sentimentale ma a tratti debole da quello narrativo. Sebbene sia ben scritto ed è piuttosto scorrevole, spesso la Bailey si perde in lunghe descrizioni che spostano l’attenzione del lettore dal pattern principale rallentando così la lettura.
Ad ogni modo non si può non restare coinvolti dalla storia di Chiara e Daniele, che fa di Una mattina di ottobre un romanzo straordinario in cui i sentimenti sono al centro di tutto.
Claudia Capone