Autore: AA.VV.
Pubblicato da Sellerio - Luglio 2022
Pagine: 384 - Genere: Gialli, Racconti
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: La memoria
ISBN: 9788838944253
ASIN: B0B4SVSJ4T
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Otto racconti, otto notti, otto misteri da risolvere. Gli autori raccontano, ognuno col proprio personalissimo stile, una notte buia, nera e profonda che nasconde tra le stelle un segreto da svelare. Un assassino da smascherare. Un omicidio da sventare. Tra ironia, violenza, prove di intelligenza e coincidenze paradossali, ogni storia, come una costellazione, compone un puzzle da risolvere. Pagina dopo pagina. Una galassia, tinta di giallo.
Otto autori italiani si alternano raccontando tutti una lunga notte. Una notte in giallo racchiude nel titolo il senso della raccolta, il tema che ogni storia sviluppa in maniera completamente differente.
Qualcuno è morto oppure qualcuno sta per morire. Per Alessandro Robecchi qualcuno deve morire.
L’eroe di turno deve risolvere il mistero, come potrebbe sembrare ovvio. Non è sempre così.
I racconti sono brevi, intensi, e questo rende la lettura gradevole anche per chi non è un vero amante dei gialli. I racconti sono otto, qualcuno riuscito meglio di altri. Qualcun altro si pone decisamente a livelli superiori. In poche righe nessuno degli autori ha lo spazio a sufficienza per costruire trame particolarmente complicate, ma il senso di incertezza, di pericolo incombente e le aspettative che rappresentano il climax ci sono tutte. Ordinate e compresse in vasetti pronti per essere mangiati in un boccone.
Tutti gli autori hanno avuto la capacità di usare l’ironia e il sarcasmo come armi, e le vittime predestinate, i lettori, non possono che cadere nel tranello orchestrato lasciandosi scappare una risata, a volte amara. Guglielmo da Baskerville sarebbe d’accordo.
Se le avessero detto che faceva così male, la montata del latte, il figliolo lo avrebbe adottato già di due anni.
Approfondimento
Una nota di merito, a mio avviso, spetta per bravura tecnica e bellezza, a La notte di S. Lorenzo, di Andrej Longo. Scritto in prima persona, in quello che si potrebbe definire italiano “dialettizzato”. È un piccolo gioiello. Dialoghi realistici, cioè credibili; un ottimo sviluppo narrativo, immersivo. E poi lo ammetto, sono colpevole, gusti personali.
In qualche racconto i casi tendono a risolversi quasi autonomamente o grazie a combinazioni fortuite, vedi Malvaldi con la sua Alice. Piano B di Robecchi piacerebbe a Tarantino, i nostri eroi sono killer e una serie paradossale di eventi li costringe a inventarsi un piano alternativo. B, o forse anche C.
Ti rendi conto che vai ad ammazzare uno e l’alibi te lo fai per la moglie? Che ti porti dietro il bagaglio e lo spazzolino da denti?
I vendicatori è probabilmente quello più traballante a livello narrativo, e a ben vedere qualche errore nello sviluppo lo penalizza un poco. Recami è bravo a sopperire ai difetti conferendo profondità al punto di vista. Si legge tutto d’un fiato.
Antonio Manzini ci regala un grande classico, in pieno stile Christie.
Perché sapete qual è l’errore più grande nella vita? Sottovalutare gli altri.
Lungi da me l’idea di sottovalutare gli altri autori. Alajmo e le gesta, non proprio eroiche, del goffo Giovà; Savatteri, che parte con una sorta di introduzione a mio parere evitabile, ma che ci mette nei panni di un protagonista sagace e ironico; Stassi che tinge le sue pagine di nostalgia e le chiude con rivelazioni non dette, lasciate levitare come pulviscolo.
Tutti capaci artigiani del mistero, in grado di confezionare pregevoli oggetti da godersi in una stellata notte d’estate.
Perciò me la seguo con lo sguardo quella stella, me la seguo fino a quando non scompare.
Cristiano Dall’Asta