
Autore: Wilkie Collins
Pubblicato da Fazi - 09/11/2017
Pagine: 718 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura
Collana: Le strade
Le leggi possono determinare la felicità o l’infelicità degli uomini? Nella Scozia del 1870 sembra proprio di si: il matrimonio è un contratto facile a stringersi, impossibile a sciogliersi. E questo Anne Silvester lo prova sulla propria pelle.

Due giovani donne, Anne e Blanche, sono amiche per la pelle proprio come le loro rispettive madri. Crescono sotto lo stesso tetto, nonostante la diversa estrazione sociale. Anne, che si guadagna da vivere facendo l’istitutrice, è figlia di una cantante lirica abbandonata dal marito. Miss Blanche Lundie è una ragazza benestante, orfana di entrambi i genitori, che vive con la matrigna Lady Lundie e lo zio paterno Sir Patrick Lundie. Durante una partita di cricket, scena d’apertura del romanzo, sia Anne che Blanche non partecipano ai giochi per incontrare i loro rispettivi amati. Mentre Blanche, appena possibile, confessa tutto all’amica sull’incontro appena avuto con Mr Arnold Brinkworth, Anne è restia a parlare, si finge malata e si ritira nelle sue stanze. Benché ciò insospettisca Blanche, solo più tardi la ragazza scoprirà che l’istinto non l’aveva tradita. Anne era fuggita perché – o almeno così aveva scritto nel breve biglietto di saluti e scuse – sposata segretamente con un uomo. In verità, Anne era fuggita proprio per potersi sposare con l’uomo che, dopo averla sedotta, le aveva promosso di sposarla e salvaguardare così il suo onore. Dopo quell’incontro segreto a Windygates, Geoffrey Delamayn avrebbe raggiunto Anne alla locanda di Craig Fernie. Ma un atleta, figlio di un lord col quale è però in pessimi rapporti e dal quale dunque non riceverà alcunché della sua ricca eredità, non può permettersi di sposare una donna senza dote. Così scatta il crudele piano: non lui raggiungerà Anne alla locanda dichiarandosi suo marito, ma Arnold lo farà: l’amico fedele che gli doveva un favore dai tempi della marina quando gli aveva salvato eroicamente la vita. Il messaggero Mr Brinkworth è inconsapevole del prezzo che quel favore amichevole richiede: non solo mente a Blanche, sua futura moglie, tenuta all’oscuro di tutto per non compromettere l’integrità morale della donna, ma rischia di diventarne il marito. La legge sui matrimoni scozzesi non ha infatti normative ben precise e, così come è semplice convolare a nozze in maniera segreta, altrettanto lo è stringere un matrimonio non desiderato. Gli effettivi promessi sposi, Arnold e Blanche, intanto si sposano affrettando la data per diminuire la sofferenza e la preoccupazione della ragazza verso l’amica di cui si erano perse le tracce dopo la prima fuga. Ma il loro è un matrimonio legittimo? E se la felicità dell’una dettasse inesorabilmente l’infelicità per l’altra? Se prove e testimoni saranno utili strumenti per dimostrare la realtà, solo coraggio, forza e determinazione permetteranno di scrivere la conclusione delle storie raccontate nel romanzo.
Approfondimento
Una donna che non sa parlare e che sa cucinare è semplicemente arrivata alla perfezione assoluta.
Il romanzo di Wilkie Collins, sebbene sia datato alla fine dell’Ottocento, racconta fatti ed esperienze di una attualità che quasi spaventa. L’impressione che giunge al lettore è che non molto sia cambiato: la storia di Anne, come quella delle altre protagoniste femminili, da Blanche alla cuoca Hester, non ha dell’eccezionale, non è limitata a un dato momento storico; è la storia del genere femminile soggetto alle volontà dell’uomo, nel bene e nel male. La denuncia sociale dell’impotenza da parte della donna di poter decidere della propria vita è soltanto uno dei tanti gridi di protesta che si elevano all’interno del libro: almeno altri due sono degni di interesse e ancora, lo si ripete, di incredibile contemporaneità. Da una parte l’autore insiste sulla gravità per una nazione di non avere leggi precise e dettagliate sul matrimonio: senza legislatura, i sudditi, anche i più fedeli sostenitori della regina, sono abbandonati a sé stessi e la loro vita, e talvolta la loro stessa incolumità, ne soffre tremendamente. La nostra mente di lettori moderni estende facilmente il concetto e ripensa ai tanti casi, italiani e non, di soprusi e violenze sulle donne: se la legge non è chiara, se non infligge condanne pesanti, la donna è indifesa ed è vittima. Uomo e donna è un romanzo che vuole smuovere le coscienze: perché il genere umano non è ancora evoluto a tal punto da offrire pari opportunità, libertà e considerazione a uomo e donna? Perché, forse, l’uomo è troppo intento a glorificare il proprio corpo, i propri muscoli: non coltivando la ragione e il pensiero, l’anima naufraga e si abbandona alla bestialità, al mero istinto. E l’istinto spinge verso l’egoismo, la crudeltà e forse anche verso l’omicidio.
Serena Testa
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