
Autore: Giorgio Scerbanenco
Pubblicato da La nave di Teseo - Febbraio 2022
Pagine: 256 - Genere: Gialli
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Oceani
ISBN: 9788834607886
ASIN: B09RQC55HF

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Si imparano molte cose in tre anni di carcere passati a raccogliere le storie d’innocenza dei propri compagni di cella, tutti Abele uccisi da Caino e tutti Adamo corrotti da Eva. Duca Lamberti – un ex medico condannato per aver aiutato un’anziana paziente a morire – in prigione ha imparato ad ascol-tare, e a non parlare troppo. Per questo un ricco imprenditore, Pietro Auseri, lo ha scelto per un compito che gli sta particolarmente a cuore: salvare il figlio Davide da un’improvvisa depressione an-negata nell’alcool. Forse per riscattare la sua vita dedicata agli altri, o forse solo per curiosità, Lamber-ti accetta di prendersi cura del giovane Auseri, entrando in confidenza con lui fino a stanare il segreto che lo ha gettato nel buio. È una storia che porta alle strade poco battute della periferia di Milano, dove la nebbia custodisce i segreti di amanti e criminali che si dividono la notte, fino al corpo di una giovane ragazza che cercava una vita migliore e ha trovato la morte. Gli unici indizi, un rullino di foto-grafie bollenti e una donna combattiva, Livia, che applica alla realtà gli imperativi categorici della filo-sofia. In una città tentacolare e seduttiva come le anime peccatrici che la abitano, Duca Lamberti ha cominciato a indagare.

Siamo troppo sensibili, cioè siamo ridicolmente divisi in due categorie nette, le pietre e i sensitivi.
Cosa non si farebbe per i propri figli? Cosa si è disposti a fare per salvarli? È quello che si chiede l’ingegnere Pietro Assueri, padre ormai disperato e stremato che vuole a tutti i costi far guarire Davide, suo unico figlio, dal suo problema di alcolismo. Cercherà in ogni modo di dissuaderlo dal suo “vizio”, userà la persuasione, le maniere forti, persino le punizioni corporali ma ogni metodo da lui adottato risulterà vano. Prima di ricoverarlo in una clinica di disintossicazione vorrà fare però un ultimo tentativo, proverà un’ultima strada, tenterà il tutto per tutto. Si rivolgerà ad un medico, al “famoso” Duca Lamberti e lo affiderà alle sue cure.
La reputazione di Duca Lamberti, lo precede. È un medico che oramai non esercita più. Radiato dall’albo dei medici per condotta disdicevole e finito in prigione con l’accusa di omicidio per essere ricorso all’eutanasia e per aver fatto morire una vecchietta malata di cancro, è da poco uscito dal carcere e l’unica persona cara rimastagli è sua sorella e la sua dolce nipotina Sara. Il lavoro che dovrà svolgere per Pietro Assueri, gli è stato proposto dall’ispettore Carrua, suo amico ed ex collega di suo padre.
Gli sembrerà strano che qualcuno, conoscendo la sua storia e i suoi trascorsi, possa rivolgersi a lui, che possa aver bisogno del suo aiuto. Si presenterà però all’appuntamento con Assueri, in fondo non avrà niente da perdere.
Durante l’incontro, l’ingegnere gli spiegherà il motivo del suo ingaggio, ogni dettaglio. Gli descriverà le giornate e la vita del figlio ventenne Davide che, ormai da un anno, è come se avesse perso la voglia di vivere e il cui unico suo scopo è bere, bere fino allo sfinimento. Il suo compito, a detta del padre del ragazzo, sarà dunque quello di sorvegliarlo, di vivere quasi in simbiosi con Davide, dovrà seguirlo ovunque, fargli da balia, da custode, dovrà essere la sua ombra e riuscire a farlo smettere di bere.
Il dottor Lamberti dovrà decidere se accettare o meno l’incarico, non ci penserà molto, accetterà e cercherà di svolgere al meglio il suo compito. Ascoltando il discorso di Assueri, Lamberti intuirà però che, dietro il problema dell’alcolismo del giovane Davide, si nasconde qualcosa di più serio; dalle parole del padre dedurrà che non si tratta di una sbandata adolescenziale ma di qualcosa di più grave.
Non appena avverrà l’incontro tra “medico” e “paziente”, Lamberti cercherà di instaurare un rapporto di confidenza e complicità, non metterà pressione al ragazzo, non lo priverà subito dell’alcool, sa che una brusca astinenza porterà solo a delle complicazioni. A poco a poco, tra silenzi assordanti e tra risposte date a metà, a un certo punto, Davide si confiderà con Lamberti, gli rivelerà che a turbarlo da ormai un anno è stata la morte di Alberta Radelli, una ragazza trovata dissanguata a Metanopoli, della cui morte incolpa se stesso.
Lamberti vorrà sapere da Davide come siano andate esattamente le cose, perché lui si senta responsabile della morte di quella ragazza. Una volta ascoltato il suo racconto, Lamberti rassicurerà Davide; lui non è stato la causa di quel suicidio, non c’entra nulla e, a convincerlo che dietro quel suicidio si nasconda altro, sarà anche un rullino, appartenente ad Alberta, che Davide aveva ritrovato nella sua macchina dopo averle dato quel famoso passaggio. Quello non era un semplice rullino contenente foto panoramiche, bensì foto pseudo pornografiche che ritraevano la giovane donna morta e un’altra ragazza, entrambe nude.
Era tutto molto strano, il mistero sembrava infittirsi sempre di più, era necessario risolvere quel caso oscuro, non solo per salvare Davide ma anche perché dietro quelle foto c’era di sicuro un losco giro di affari, c’era di mezzo qualche organizzazione criminale che sfruttava le donne per la prostituzione. Per risolvere il caso Lamberti e Davide dovranno ricorrere all’aiuto dell’ispettore Carrua, controlleranno daccapo e in maniera minuziosa il fascicolo relativo alla morte di Alberta e, dalle nuove indagini in corso, si scoprirà che anche l’altra ragazza delle foto era stata ritrovata morta in modo sospetto.
Era necessario continuare a investigare, a indagare, bisognava risalire alle amicizie e alle conoscenze di Alberta, trovare un filo conduttore o qualcuno che potesse far luce su tutta questa strana vicenda. Sarà proprio l’incontro con una vecchia amica di Alberta, una certa Livia, dalla personalità indubbiamente fuori dal comune, che contribuirà in modo decisivo a quella che sarà la risoluzione del caso.
Approfondimento
Il protagonista di Venere privata, Duca Lamberti, da ex medico, vestirà i panni di investigatore, di paladino della giustizia. Pur essendo finito in carcere, sembrerà non aver perso la fiducia nella giustizia. Imbattutosi in un caso che apparentemente poteva sembrare semplice e di facile risoluzione, si ritroverà ad affrontare qualcosa di estremamente pericoloso. Non sarà però frenato o preoccupato per quello che piano piano si stava delineando lungo la sua strada.
Non si limiterà a svolgere l’incarico assegnatogli. Una volta trovata la causa del dramma che aveva afflitto Davide, vorrà comunque scoprire cosa si celasse dietro quelle morti misteriose, dietro quel losco commercio di donne. La sua sarà una sorta di missione, forse in cuor suo uno strano e velato modo di ricordare suo padre, morto di infarto poco dopo la sua carcerazione.
Indagando in prima persona, con il suo oramai aiutante Davide, è come volesse perseguire le orme del padre, poliziotto troppo presto relegato a lavoro di ufficio perché rimasto ferito ad un braccio in un agguato mafioso in Sicilia e trasferito in seguito a Milano. Si immergerà anima e corpo in questo caso, indagherà ed agirà in prima persona, si sporcherà le mani, utilizzerà anche metodi poco ortodossi.
La sua, sarà una vera e propria indagine poliziesca, aiutato dall’agente Mascaranti e dal suo “collaboratore” Davide, vorrà sconfiggere il male “più ne schiacci e più ce ne sono…ma forse bisogna schiacciarli lo stesso”, questo è il suo motto, fare giustizia, punire i colpevoli e scoprire la verità, ad ogni costo.
Simona Signoriello