
Autore: Laura Fusconi
Pubblicato da Fazi - 30/08/2018
Pagine: 238 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura
Collana: Le strade

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Di cosa è fatta la storia? Del mosaico di storie locali e famigliari di una data epoca. È con questa convinzione che il romanzo di Laura Fosconi ci parla del fascismo e dei suoi effetti su grandi e piccini.

Dall’immaginario poetico leopardiano in poi, la sera prima o le ore prima del dì di festa sono sempre le più belle perché cariche di attese: è così anche per il giovanissimo Tommaso che dall’entusiasmo per la festa di Agazzano non riesce a prendere sonno, se non alle prime luci dell’alba quando la stanchezza lo coglie impreparato. Ad aspettarlo nella piazza del paese c’è il suo amico di sempre Camillo, e c’è la musica, i giocolieri, il mangiafuoco, le bancarelle. Sembra, insomma, che non ci sia la guerra e che i bombardamenti siano solo un termine scritto su qualche giornale.
Eppure, a una gioiosa attesa – Leopardi insegna – corrisponde sempre una dolorosa delusione: in poco tempo la festa in paese prende una piega inaspettata. Gerardo Draghi, ras della zona, dopo aver deriso un uomo zoppo che aveva deciso di non arruolarsi nell’esercito, intona con i suoi compagni “Faccetta nera” e coinvolge lo stesso Camillo, sotto gli occhi pietrificati di Tommaso. I due amici saranno a loro modo spettatori di un altro e spaventoso sopruso: Franco, il figlio di Bartali, l’uomo pubblicamente deriso in piazza la mattina, era scomparso. Anzi, era stato rapito e tutti in paese incolpavano proprio Draghi.
Tutti, tranne Lia, sua figlia. Camillo ne era innamorato: lei, d’altronde, era la più bella della classe. Insieme i due ragazzi giocavano a ‘volo di paglia’: dopo essersi arrampicati su un rotolo di paglia, con non poco sforzo, assaporavano il sapore della libertà volando ad occhi aperti verso terra. Non saranno gli unici a sperimentare il gioco: cinquant’anni dopo, Luca, il nipote di Camillo, si libra nell’aria insieme a Lidia, l’amica di città che ogni estate passa tre mesi di vacanza nelle campagne piacentine. Anche se non lo ammettono, forse neppure a loro stessi, la loro è un’amicizia speciale fatta di posti segreti, vecchie leggende e storie mostruose dal passato. Sarà proprio il passato a compromettere il futuro dei ragazzi e a metterne a rischio la serenità.
Approfondimento
«Erano cacciatori. Non hai visto i fucili?»
«Ma non avevano nessun cane».
Leggendo il romanzo storico di Laura Fosconi torna alla mente Il sentiero dei nidi di ragno di Calvino: con lo stesso neorealismo, il fascismo viene narrato secondo il punto di vista dei bambini: prima di Tommaso, Camillo e Lia, protagonisti in prima persona di quell’epoca storica, poi di Luca e Lidia, investigatori di un passato dai contorni sfocati, leggendari e a tratti fantastici. Emerge, però, un terzo narratore degli eventi: la trentenne Mara che, a distanza di otto anni, torna nella tenuta della contessa Frida per ricomporre i pezzi d’un passato doloroso segnato dalla morte del suo fidanzato di allora. Il tempo non ha cambiato le sembianze della Valle o del Bosco delle Streghe o delle Fate: benché quelle campagne siano ora in parte disabitate, i ricordi degli orrori passati, compiuti nel segno del fascismo come dell’antifascismo, sono indelebili nei luoghi e nella mente di coloro che li hanno vissuti in prima persona.
Ugualmente incancellabili dovranno rimanere nelle generazioni future: è forse con questo scopo che Camillo, nonostante la sua demenza senile, racconta a Luca ancora di Lia e di quel suo padre che non le dava le attenzioni dovute perché troppo impegnato con la sua squadra di camicie nere. È ancora per la stessa ragione che Don Luigi, seguendo le orme di Don Antonio, a catechismo fa leggere passi della Divina Commedia e soprattutto dell’Inferno: durante gli anni fascisti, la popolazione di Agazzano, sotto lo scacco di Draghi e delle camicie nere, camminava, come Dante e Virgilio nell’ultimo canto dell’Inferno, su un lago ghiacciato nel timore costante di scivolare verso Lucifero.
Sono immagini e similitudini come questa a conferire liricità e giusta drammatizzazione al romanzo che non manca però di stupire anche per la sua semplicità e limpidità.
Serena Testa [amazon_link asins=’8893253186′ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’400c48d5-b2e2-11e8-8d89-034749304cab’]