
Autore: Remo Ferretti
Pubblicato da Antea Edizioni - aprile 2022
Pagine: 354 - Genere: Autobiografico, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
ISBN: 9791280260314
ASIN: B09ZZTVDTK

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Codice 9 è una parte di noi tutti che rimane sospesa nella nostra memoria, indipendentemente da ciò che si è vissuto. A volte la realtà lo riposta in superficie e i ricordi e le esperienze prendono il sopravvento.

Codice 9 di Remo Ferretti è una storia fantasticamente vera, un racconto autobiografico che ha dello straordinario tenuto su da avvenimenti decisamente non ordinari. È utile partire dal presupposto per cui raccontare la propria vita e raccontarsi è sempre compito arduo. Ci si “spoglia” esponendosi al giudizio del lettore, inoltre si rischia di affrontare temi e fatti personali che, nonostante abbiano un indubbio valore sentimentale, non sempre si incontrano con l’utilità e la rilevanza che il lettore cerca. Insomma, devi avere qualcosa da dire e deve essere importante.
Remo Ferretti è nato e cresciuto ad Asmara in Eritrea da padre italiano e madre eritrea. La soluzione per dare un futuro alla sua giovinezza si chiama Italia, che raggiunge nel 1975 per frequentare i primi corsi di studio: una scuola di suore a Ostia, di francescani e di salesiani poi. Appassionato di volo diventa successivamente assistente tecnico alle costruzioni aereonautiche e ingegnere di volo. Questo sarà l’ingresso principale di una serie di imprevisti cambiamenti lavorativi e di vita. Nonostante sia un aereonautico è invitato a prendere parte a una preparazione speciale composta da addestramenti particolarmente duri e pericolosi. Accetta senza conoscere ulteriori dettagli. In seguito scoprirà che si tratta di una selezione il cui fine è creare un gruppo internazionale speciale di intervento NATO. Frequenterà numerosi corsi e moduli, teorici e pratici, che oltre a formarlo da un punto di vista atletico e mentale, gli insegneranno a pilotare molti velivoli militari diversi, a paracadutarsi, a utilizzare innumerevoli tattiche di difesa personale e di guerra, a saper padroneggiare armi pesanti, a mediare, liberare ostaggi e a gestire situazioni estreme fornendogli strumenti per la sopravvivenza. Ogni ciclo di addestramento ha luogo in basi militari di appoggio della NATO sparse per il mondo come America, Germania, Finlandia e altri.
Sdraiato al buio, sentivo il rumore delle pale che riempivano la buca di terra, l’odore acre di terriccio e legno marcio, qualche insetto in letargo a farmi compagnia, mi muovevo solo per grattarmi e per sentirmi ancora vivo. Ci rimasi per un’intera notte, faceva maledettamente freddo, solo il rumore della terra e della notte a farmi compagnia…
Lo scopo delle attività di questa forza speciale è riportare l’equilibrio tra violenza e le popolazioni locali sventando minacce come traffico di armi in Afghanistan e Ex-Jugoslavia, droga, rapimenti e qualsiasi fattore destabilizzante. Si tratta di missioni finalizzate a risolvere problemi internazionali o problemi interni in Paesi in cui la NATO ha l’interesse di intervenire. Tutti incarichi, anche diplomatici, delicati.
Terminato l’addestramento è tra i pochi selezionati dell’élite degli incursori con identificativo Codice 9. Qui inizia quella che chiama la sua seconda vita, una vita segreta a chiunque inclusi familiari e gli stessi colleghi dell’aeronautica. Codice 9 è qualcosa di più grande, di sperimentale e in buona parte non esiste nella documentazione militare se non ai livelli più alti. Ufficialmente non esiste. Ferretti è un aeronautico, stop. Quando si assenta dalle piste di volo richiamato da qualche generale a Roma per compiere delle missioni in giro per il mondo nessuno sa dove sia, ufficialmente è in ferie o in malattia.
Remo Ferretti non è uno scrittore, è un uomo che ha qualcosa di istruttivo da dire e il suo vissuto parla per lui. Perché scriverne in un libro? Provo a intuire. Un po’ perché il proprio percorso l’ha reso più consapevole su molte questioni e in fondo ha qualcosa da ammettere, quasi con un moto liberatorio, e un po’ perché crede nella forza della condivisione, l’utilità dell’esperienza che si tramanda. Forse, sto ipotizzando.
Quel che è certo è che nella sua cronistoria date, luoghi, persone, dialoghi, azioni e sentimenti non appaiono sbiaditi. Attraverso un punto di vista privilegiato conduce il lettore ad esperienze a tratti spettacolari, dolorose, avvincenti. Così tanto distanti dalle nostre da esigere un confronto interiore.
Durante ogni singola missione cui ho partecipato, per un motivo o per l’altro, ho visto i segni lasciati dagli ordigni esplosi, una scia senza fine di morti e limitazioni fisiche a tante, troppe persone innocenti. E questi segni hanno lasciato anche dentro di me, parte di quella sofferenza che ho sempre cercato di evitare o limitare, con il mio intervento, in aiuto a chi non aveva strumenti per combattere quella piaga.
Nonostante le pagine siano traboccanti di azione, avventura e di fatti coperti da segreto militare, simili a quelli che si vedono a volte nelle pellicole d’azione, Codice 9 non è un racconto di esclusivo intrattenimento. Né rappresenta un mezzo attraverso il quale l’autore desidera mettere in mostra la propria carriera o rivendicare meriti per aver svolto il proprio dovere sul campo. La “linfa” che scorre tra queste pagine è rappresentata dal pensiero mite di Ferretti che, passando in rassegna la sua intensa vita, con implicazioni e complicazioni, ragiona con noi, quasi bisbigliando senza imporre una direzione al nostro pensiero. Traendo insegnamento dalle esperienze, dagli uomini, dai suoi stessi errori. E forse, più di tutto, dal valore della diversità e della varietà dell’essere umano che ha scoperto viaggiando, missione dopo missione.
Questo appassionante racconto, che svela anche la vita e le dinamiche militari all’interno delle basi, è sapientemente intervallato da appunti biografici che sotto forma di flashback ci aiutano a comprendere chi è Codice 9 attraverso la sua infanzia, gli avvenimenti del passato, il suo background.
C’è poi la parte che riguarda la vita personale di un Codice 9 che torna ad essere Remo Ferretti. Uno scossone emotivo che si lega al cuore non solo per quanto visto e vissuto sul campo ma anche sul piano della propria realizzazione. Vivere una seconda vita ha significato mettere da parte l’altra. Ha implicato mettere a disposizione una carriera e buona parte della propria vita personale, dipendere costantemente dalle scelte di altri anche quando non condivise.
Una parte di me amava tutto quello che facevo perché́ avevo sempre creduto che fosse costruttivo, rendendomi poi conto che invece avevo minato la mia vita e quella di chi amavo.
Non ero pronto a vivere una vita normale perché́ non l’avevo mai fatto, e le persone intorno a me, quelle con cui mi confrontavo non avevano tutti gli strumenti per avvicinarsi; non avevo intenzione di creare barriere ma più̀ semplicemente incapacità̀ di comprendere meccanismi con i quali non avevo mai avuto la possibilità̀ di vivere e affinare, per quanto possibile. Viaggi e attività̀ sportiva rimanevano validi supplenti a quella frenesia cui ero abituato, e continuai a praticarli, scoprii la cucina, trovai un amico a quattro zampe da accudire nonostante la mia allergia al pelo di cani e gatti, cercai in tutti i modi di recuperare quanto perso, ma non ero a mio agio, così caddi molte volte per rialzarmi e correre di nuovo.
In questa parte finale l’emozione è dolce e amara. Ci accompagnano riflessioni sul senso della vita, sul comportamento umano e sui suoi evidenti controsensi.
Non rinnego nulla ma ho solo qualche rimpianto, questa vita mi ha permesso di crescere e studiare, di viaggiare e incontrare migliaia di persone, di vivere esperienze che non riuscirei nemmeno a spiegare o condividere. Ho avuto modo di regalare sorrisi e proteggere vite e vissuto il disprezzo dell’essere umano per la vita, questo contrasto che mi lasciava nel mezzo a confondere la mia stessa vita.
Codice 9 è un uomo che matura e cambia prospettiva. Quanto mondo ha visto dai cieli, quanto dolore e male a volte necessario. E se nastrini, brevetti e decorazioni ora stanno prendendo polvere un altro tipo di polvere Remo Ferretti se l’è tolta dal cuore, per vivere ancora una volta una nuova vita.
… dimenticare per rinascere, non pretendo di recuperare il tempo perso ma provare non costa nulla.
Un libro di coraggio, di fragilità e ricostruzione scritto più con passione che con rigore. Genuino. Da leggere.
Fabio Pinna