Autore: Fabiano Bramo
Pubblicato da Prospettiva Editrice - febbraio 2023
Pagine: 334 - Genere: Commedia distopica
Formato disponibile: Brossura
Collana: Il Foglio 100
ISBN: 9791259610607
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«Il problema è che la maggior parte delle persone studia la guida turistica dalla prima all’ultima pagina, si procura una mappa della località, evidenzia le mete segnalate e tira una riga: ecco il viaggio. Perché́ partire, allora? Il fatto è che per questa gente il viaggio è la riga stessa, ecco che cos’è! Una volta che l’hanno tracciata è come se fossero già tornati.»
Non esiste linearità, non una prevedibilità.
Questo è Eskhatos Samizcast: un viaggio senza guida, inimmaginabile, imprevedibile e tragicomico. Un romanzo che con gran padronanza degli elementi ben si inquadra nel genere della commedia distopica, un’esperienza immersiva in un futuro che si preannuncia inquietante, finzione a parte, ispirato da una storia umana vera. La nostra. Quanto saremo, prevedibilmente, diversi tra trent’anni in un mondo plasmato dall’intelligenza artificiale?
Seguitemi in questo viaggio temporale di Fabiano Bramo nell’anno 2050. La società è totalmente digitalizzata, governata da un sistema bipolare sorto da una grande operazione di pace mondiale. L’Italia è uscita dall’Unione Europea e ha istituito un regime di oppressione che si estende al suolo lunare divenuto dimora per una minoranza di pensiero ritenuta “scomoda”. Il presidente italiano Gianluca Chiesa controlla la popolazione supportato dall’algoritmo Ruler attraverso il quale ha preso potere, è il comandante in capo di una polizia digitale che gestisce il dissenso e applica la repressione. E ovviamente utilizza in maniera disinvolta la propaganda dell’intrattenimento che viaggia attraverso social e immagini olografiche. È proprio la mediazione dell’intelligenza artificiale, fedele compagna “smartfriend” dell’essere umano, a stilare il resoconto di questa avventura che s’intreccia con il destino del nostro Bel Paese.
A turbare il presente del confinato lunare Giorgio Cattaneo, di ritorno sulla terra per un breve appuntamento fieristico, è la messa in onda dell’Eskhatos di suo padre.
Eskhatos è uno spettacolo di intrattenimento che ogni settimana racconta la vita di una persona su cui sarà praticata l’eutanasia, si vocifera anche che non sia sempre praticata volontariamente. È uno show pubblico perverso che permette a tutti gli spettatori di mettere il naso nel passato di una persona in un momento tragico e intimo e di decidere la futura destinazione per il destinato tra Paradiso, Inferno e Purgatorio.
Quanto narrato e avvallato dal regime in questo Eskhatos pare sia falso, inoltre la verità da tutti creduta cela una verità pericolosa legata a doppio filo con la salvaguardia del potere di Chiesa. Si può cambiare la narrazione di Eskhatos, anche se sono andate in onda quasi tutte le puntate, e insieme a questa quella del Paese? Da questo punto in poi la storia percorrerà più strade temporali dividendosi tra passato, quella che è la nostra generazione, e presente in cui ritroviamo gli stessi protagonisti alle prese con l’ombra dei propri trascorsi .
Da una parte il racconto frizzante della gioventù di Giacomo, Margherita, Corrado, Gianluca e altri compagni tra passioni, sregolatezze, speranze, turbamenti e speranze tipiche del periodo adolescenziale e dell’età del giovane adulto. Dall’altra l’inesorabilità offerta dal sistema, le conseguenze delle scelte anche prese con leggerezza, i rimpianti, la lotta per sentirsi vivi in un contesto opprimente e controcorrente.
La peripeteia scelta da Fabiano Bramo (che non anticipo!) offrirà ai personaggi un nuovo ruolo, una nuova possibilità. Sarà un’incredibile invenzione che aprirà anche al parallelismo con l’opera Il maestro e Margherita di Bulgakov e andrà a formare una nuova famiglia, che non suonerà del tutto nuova ai lettori di Bulgakov, composta dagli Alias Woland, Azazello, Fagotto, Hella e l’enorme gatto nero Behemoth.
Il loro tour di vendetta darà vita a un nuovo equilibrio che renderà la classe dirigente vittima della propria linea politica e delle proprie malefatte. In questo Samizcast avrà un ruolo fondamentale, chiudendo il cerchio e divenendo un Eskhatos Samizcast.
Samizcast è una storia pensata per venire diffusa clandestinamente in quanto sgradita al regime italiano.
Fabiano Bramo ha scritto una storia capace di far riflettere su alcuni aspetti che possiamo già considerare pericoli a livello globale, o in ogni caso una direzione già intrapresa da molti Paesi, ad esempio l’accentramento del potere, la manipolazione delle informazioni, la dipendenza dai dispositivi digitali e l’influenza che è possibile esercitare attraverso di essi, il lato oscuro del progresso tecnologico unito alla mancanza di regole. Tecnicamente vi è riuscito attraverso l’uso della satira, più o meno marcata in alcuni passaggi (qualche volta l’autore scomoda persino personaggi pubblici contemporanei di nostra conoscenza!), sia utilizzando il contrasto generazionale creatosi nel rapido cambiamento tra passato e presente narrativo.
Due parole sullo stile: il libro è un concentrato di creatività che si riversa in nomi, situazioni, azioni originali. La scrittura è per tutti e si segue con facilità. C’è un buon numero di personaggi in campo e in generale di particolari, Bramo è molto descrittivo e preciso nel definire tutto il possibile. È una caratteristica del genere letterario e chi ama la tecnologia ed è affascinato dal futuro troverà stimolante questo lavoro di precisione. Tra l’altro conferisce un certo spessore che rende il libro appetibile.
D’altra parte questo comporta il fatto che di tanto in tanto, per la quantità di informazioni inserite continuamente, si debba tornare indietro nella lettura o comunque decidere di procedere con più attenzione per restare connessi con il nostro smartfriend narrante.
La struttura composta da brevi capitoli ricchi di dialoghi e avventure, la preparazione per una trama così rocambolesca e l’inventiva con cui sono stati affrontati i passaggi decisivi della narrazione, tra un sorriso e l’altro, forse sapranno darvi una vaga e imprecisa idea di come sarete tra trent’anni e in compagnia di chi!
Fabio Pinna