
Autore: Marco Belluardo-Crosby
Pubblicato da Amazon - maggio 2023
Pagine: 200 - Genere: Romanzo di formazione
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9798395758163

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Voleva impadronirsi del suo futuro senza lasciare che qualcuno ne prendesse il comando. Gli avevano già portato via il passato, un passato che lui credeva diverso. Un passato che, fino a qualche ora prima, aveva una moglie distante, ma fedele e, soprattutto, un amico che non gli avrebbe mai fatto del male.

Profumo di latte fresco è una storia di Marco Belluardo-Crosby che abbraccia più generazioni ambientata tra il paesino di Crotta d’Adda, poco fuori Cremona, e Gaeta negli anni immediatamente successivi al secondo dopo guerra. Anni difficili, di povertà e fatti di speranza. Speranza di poter riabbracciare i cari partiti e di poter alzare di nuovo la testa.
Il romanzo a tema familiare si incentra sugli avvenimenti, sulle sofferenze e sulla maturazione della protagonista Marcella Valente. Si tratta di un romanzo di formazione, tipicamente strutturato come tale con un contrasto iniziale, un’evoluzione della storia che passa attraverso le esperienze e i passaggi esistenziali (pensieri e sentimenti) del protagonista e un finale di consapevolezza e maturazione.
Profumo di latte fresco entra subito nel vivo dopo poche pagine e con una certa gravità descrivendo il rapporto matrimoniale logoro tra Giacomo e Marcella, genitori di due bimbi. Giacomo è un uomo che vive una vita banale, ha un lavoro amministrativo noioso e subisce scampoli di vita familiare sterile. Il suo tempo si divide tra ufficio, bevute con gli amici, gioco con i figli. Marcella è una donna forte che manda avanti la casa e che soffre la vita rurale e quel suo ruolo di semplice casalinga confinata nei propri doveri. Vive la sua solitudine con ostentata fierezza ma, proprio come il marito, diviene consapevole che i colori di quell’amore sono scivolati via. Ora è un bianco e nero che assume sempre di più le sembianze di una condanna. Questa condizione naturalmente li rende fragili, esposti alla loro stessa incapacità di comunicare.
Parole sospese per aria, che non sembravano arrivare a destinazione. Si vedevano senza guardarsi. Si sentivano senza ascoltarsi.
In questo momento delicato c’è il ritorno dalla guerra di Paolo, amico di famiglia e la relazione più profonda di Giacomo. Quell’amico che non ti farebbe mai del male. Entrambi emigrati dalla Sicilia hanno condiviso l’infanzia a Crotta e il servizio di leva a Gaeta insieme. Questo evento lieto tuttavia ha dei risvolti destabilizzanti nella vita di Giacomo e Marcella. Perché sfiorerà il passato e il passato spesso è più pericoloso di una guerra. Ci sarà qualcosa di inquietante nell’amicizia di Giacomo, forma e sostanza si trasformeranno e all’improvviso Paolo diventerà, suo malgrado, un antagonista che non smetterà di volergli bene. L’amaro destino non sarà dalla parte di Giacomo, già alle prese con i suoi tormenti, il quale andrà incontro alla morte a causa di un incidente. Morirà proprio come è vissuto: in maniera anonima. Questa perdita, contestualizzata in un momento di delicati cambiamenti trascinerà Paolo in un oscuro abisso, si ridurrà a un’esistenza solitaria. Privato di forze emotive e con un senso di colpa staccherà la spina dal suo futuro.
Si sentiva angosciato, derubato di una felicità fino a poco prima clandestina.
D’altronde la scomparsa del marito scuoterà Marcella che qualcosa deve fare per garantire una vita dignitosa ai suoi figli. Qui si entra nella parte più emozionale del racconto. Quella in cui il tempo fa il suo corso e una famiglia fa quadrato per sopravvivere. Particolarmente interessante è il ritratto umano di Marco Belluardo-Crosby, composto non solo dalle forze e dalle esperienze dei singoli, mostra la forza di volontà inesauribile di un genitore a favore dei suoi figli ma anche come questa non sempre basti, non sia sempre premiata.
Si sentiva incapace, fallita. Aveva solo 32 anni e aveva già commesso errori per una vita intera. Intrappolata dalle proprie disgrazie, non trovava un rimedio, un modo di proseguire su una rotta diversa.
Questo ritratto che scavalca più generazioni dimostra quanto si possano pagare in termini di lontananza errori subiti, visti o già compiuti e lo fa mostrando non solo il grande cuore ma anche i limiti e le debolezze di chi è genitore. Marcella attraverso le sue nuove esperienze, le sue scelte e i comportamenti con Franco e Luigi, i figli ormai grandi, compie una maturazione interiore che le permette di comprendere il suo passato e il presente. La storia si ripete nelle famiglie, anche se mai uguale, e a un certo punto ci si ritrova a vivere esperienze simili. La scelta di come vivere il presente però può cambiare ogni cosa.
Rivedere sua madre le aveva dato forza. Conoscere i suoi sforzi, le sue tragedie e le difficili decisioni che aveva dovuto prendere, avevano permesso a Marcella di essere meno dura con sé stessa. La vita non si era rivelata come sperava e di ostacoli ne aveva superati a iosa. Adesso, in sua madre vedeva sé stessa, una donna coraggiosa, instancabile, che guarda sempre avanti. Ma non era pronta a confessarle tutto questo. Qualcosa la fermava.
Costante il tema dell’incapacità di comunicare, tra genitori e figli, tra coniugi, tra amanti. Solo gli eventi plateali, ovvero la nascita e la morte, non necessitano di parole perché occorre solo l’azione. È una lotta per conquistare il futuro migliore. Costante anche il dolore, la privazione in vite già semplici. E poi, per Marcella, uno strappo lacerante, una violenza, protetta solo da un ricordo. Anticamera di un’altra grande perdita.
Poi, tutto cessò di esistere. Un tuffo nel passato a quel profumo di latte fresco, ai sorrisi di suo padre, e alle corse tra i vicoli di Gaeta. Un gesto d’amore che la sua mente le regalava per proteggerla. Un profumo che la copriva, la riparava dal male. Una vita nuova, una melodia che la cullava. Un universo che voleva abitare per sempre e dal quale non era necessario fuggire.
“Svegliati!” Si sentì agguantare di nuovo.
“Riprenditi! Devi tornare di là. Sistemati un po’ che ti aspettano.”
Si cerca sempre di recuperare, di rimediare a quanto non si è fatto o non si è detto. Simone è per Marcella questa occasione. “Avrebbe dato a suo nipote ciò che non era riuscita a dare i propri figli”.
Sì, è una vita da sopravvissuti, segnata da mancanze e da distanze. Marco Belluardo-Crosby riesce a trattare con dolcezza una storia che avrebbe potuto essere più dura e con estrema freschezza alcuni temi più delicati, come l’omosessualità, Gestisce molto bene i tempi della narrazione, sapendo trattenersi sui sentimenti e sfiorare alcuni eventi con un misto di realismo e poesia. I venti capitoli sono suddivisi in tre parti, le tre parti sono degli stacchi opportuni in quanto rappresentano tre diverse fasi della storia. Sottolineo questo perché la struttura del testo è figlia anche di un editing davvero molto buono, non è facile leggere degli esordi di questa qualità anche sotto questo aspetto.
La parte introspettiva risulta essere la più densa eppure la scelta dello stile e del linguaggio invitano il lettore a una lettura adagio in tutti i passaggi del libro. Si può godere della lettura insomma e magari può essere l’occasione per proteggersi con un tuffo nel passato, tra le braccia di un ricordo. Con un gesto, che sia un bicchiere di latte o un bacio sulla fronte. Qualcosa che ci ha cambiato per sempre, una speranza. Quella che serve a riprendersi la propria vita e a recuperare il tempo perso per tornare a essere vicini a qualcuno.
Fabio Pinna