
Autore: Imma Pontecorvo
Pubblicato da Youcanprint - dicembre 2023
Pagine: 56 - Genere: Bambini

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Nico pensò che quello era davvero un giorno speciale: la ricreazione, che già era per lui il momento più bello della scuola, ora diventava anche importante perché mangiando la merenda giusta poteva aiutare il suo amico Pietro a non ammalarsi più e tutti loro potevano crescere forti e sani. In fondo, bastano piccoli gesti per ottenere grandi risultati.

In un certo senso oggi vi porterò a tavola raccontandovi di una storia per bambini che insegna ai nostri piccoli una sana educazione alimentare. Per chi non avesse un’idea chiara, l’educazione alimentare viene definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dalla FAO come:
Il processo informativo ed educativo per mezzo del quale si persegue il generale miglioramento dello stato di nutrizione degli individui, attraverso la promozione di adeguate abitudini alimentari, l’eliminazione dei comportamenti alimentari non soddisfacenti, l’utilizzazione di manipolazioni più igieniche degli alimenti e un efficiente utilizzo delle risorse alimentari.
Il pasto deve essere un momento importante della giornata (anche per i più grandi!) piacevole, sereno e occasione di condivisione. Anche le scelte sull’alimentazione non possono essere casuali dato che incidono in maniera importante sul nostro benessere fisico e mentale. Questo lo sappiamo, anche se a volte per svariati motivi, fretta compresa, facciamo finta di dimenticarlo. Ma i ragazzi, i nostri figli o nipoti, cosa hanno imparato sulla corretta alimentazione? C’è da dire che in gran parte si ereditano nozioni e abitudini dalla propria famiglia. In questo senso l’alimentazione è influenzata da molti fattori generali che vanno tenuti a mente: psicologici, culturali, sociali, religiosi, economici, estetici e persino dagli amici che si frequentano. Ma c’è un altro ambiente che è in grado di supportare la famiglia nel compito di trasmettere consapevolezza alimentare: la scuola.
Attraverso Nico e i cibi della salute di Imma Pontecorvo, favola educativa premiata come primo classificato nella quarta edizione del concorso letterario “La favola d’oro”, riusciamo a fare zoom in nell’ambiente scolastico che ospita la storia di Nico, del suo amico Pietro e dei loro compagni Alan, Laura, Andrea, Tommaso.
Pietro è un ragazzino goloso ed è solito mangiare cibi dolci confezionati e bere bibite gassate, in questo viene assecondato, certamente per affetto dalla madre. Nella merenda scolastica della classe di Pietro esistono diverse abitudini alimentari, come quella di Alan, un ragazzo appena arrivato nella classe che porta sempre con sé un frutto. Ognuno ovviamente è convinto di mangiare nel modo giusto e questa diversità di consuetudini, tra critiche e posizioni contrastanti su cosa si dovrebbe o non dovrebbe mangiare genera una situazione nuova.
Proprio quando questo mormorio tra compagni nell’ora della merenda diventa abituale accade un fatto determinante che porterà alla ribalta il tema della sana alimentazione. Pietro dovrà assentarsi dalla classe per una patologia legata alla sua cattiva alimentazione. Come possiamo immaginare i suoi compagni resteranno scossi da questo evento, giustamente preoccupati. L’insegnante, in questo momento particolare, coglierà l’opportunità per fare chiarezza sulla corretta alimentazione attraverso una storia semplice da seguire e rispondendo alle curiosità dei bambini. Lo fa assecondando e rispettando la natura del singolo, con tatto e senza espressioni di imposizione.
Una guida tra nozioni e concetti che ogni bambino deve interiorizzare e applicare insieme alla propria famiglia. Un modello positivo proposto nella narrazione è il supporto entusiasta che le mamme dei bambini daranno al lavoro della docente organizzando una festa per il ritorno di Pietro. Riempita di cibi sani e consigliabili. L’unione fa la forza, è il caso di dirlo, e questa forza sarà in grado di orientare le future scelte e abitudini alimentari dei bambini.
Definirei questa storia come una spinta delicata verso la buona tavola, in una atmosfera ideale, serena e allegra. Imma Pontecorvo ci ricorda che l’educazione alimentare è attenzione alla salute che diventa essenziale per la prevenzione dei disturbi alimentari e di alcune malattie croniche. Ci insegna che oltre all’imprescindibile momento formativo in cui si trattano argomenti come nutrienti, calorie, fabbisogni, il discorso deve trasformarsi anche in esperienza capace di coinvolgere i sensi.
Raggiungere questo obiettivo è possibile grazie all’attenzione a al buonsenso degli insegnanti, come accade in questa storia, e alla professionalità di figure esterne nel settore della nutrizione che collaborano con gli istituti scolastici mettendo a disposizione le proprie competenze in progetti e laboratori.
La maestra mostrò ai bambini due mappe con tutti gli alimenti ricchi di grassi e zuccheri, divise la classe in quattro gruppi e assegnò a ciascuno il compito di realizzare un cartellone colorato. Nico e Alan erano nel42 gruppo delle vitamine, Andrea e Tommaso in quello degli zuccheri e Laura in quello dei grassi. Nico tornò a casa tutto felice. Lo sapeva che sarebbe diventato amico di Alan e ora avevano anche la possibilità di lavorare insieme al cartellone e di fare qualcosa per Pietro. Era sicuro che alla fine sarebbero diventati amici tutti e tre.
(Nico e i cibi della salute, pagina 42)
Una delle cose “da portarsi a casa” è l’approccio all’argomento che l’autrice propone, si può senz’altro riprendere questo filone quando si dialoga con i bambini sia nell’ambiente domestico che in quello scolastico. Leggere questa storia insieme è un’altra possibilità per far incuriosire e aprire un canale comunicativo.
Quale che sarà la vostra scelta o il vostro metodo potrete farvi supportare da questo simpatico racconto. Scorrevole e decisamente semplificato ci ricorda che i cibi della salute sono tanti e che noi siamo davvero liberi di alimentarci secondo i nostri gusti purché con accortezza e consapevolezza. Una grande libertà, quella che si ottiene allargando i propri orizzonti. Può davvero migliorare il nostro futuro e quello delle persone che amiamo.
Quando siamo davanti allo scaffale del supermercato o parliamo di cibo ai bambini pensiamoci.
“In fondo, bastano piccoli gesti per ottenere grandi risultati!”.
Fabio Pinna