
Autore: Gabriel Zuchtriegel
Pubblicato da Feltrinelli - Novembre 2023
Pagine: 192 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Varia
ISBN: 9788807493522
ASIN: B0C24D56B4

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Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico, guida i lettori in un incantevole viaggio nel tempo, esplorando scoperte dalla storia degli scavi settecenteschi ai ritrovamenti più recenti. Rivela come la storia dell'archeologia moderna sia intricatamente legata a quella di Pompei, svelando tesori più profondi nelle ceneri del Vesuvio: rituali antichi, culti misteriosi, trasgressioni ed erotismo, offrendo una panoramica della storia sociale e culturale di questa civiltà. Zuchtriegel collega questi temi al nostro presente e alla sua personale biografia, condividendo esperienze e sfide nel suo percorso che lo ha condotto dal Sud della Germania al più famoso sito archeologico al mondo.

Quando misi giù (avevo risposto “Farò del mio meglio”) mi girava un po’ la testa. Uscii fuori, all’aperto, fra le rovine dei templi di Paestum, dove già imbruniva. Pompei! Per l’archeologia classica è ciò che il Vaticano è per la Chiesa cattolica. Un luogo che ha contribuito in misura determinante allo sviluppo dell’archeologia moderna e delle tecniche di scavo.
Il saggio storico culturale, di stampo archeologico, Pompei. La città incantata ha un inizio lento e prosaico, in cui il famoso direttore degli scavi tedesco naturalizzato in Italia Gabriel Zuchtriegel si racconta narrando della propria infanzia e genesi di archeologo. I primi capitoli, quindi, sono dedicati al perché Gabriel abbia scelto questa professione e in seguito si cimenta a offrire una visione dettagliata e poetica di Pompei, regalando oblio e magnificenza.
La struttura ha potenti inserimenti ellenici, filosofici in particolare modo, ma anche epici. Nella narrazione ritroviamo le classiche divinità greco romane, ma anche i poeti come Ovidio e gli studiosi come Seneca. È chiaro che Gabriel abbia una vasta conoscenza del campo. Egli riesce a descrivere l’erotismo e la sessualità nella pittura e scultura pompeiana edulcorandone la parte distruttiva e orgiastica; si addentra nella vita dei ricchi e degli schiavi evidenziandone le abitudini, non tralascia i misteri religiosi né le scorrettezze barbariche, la sua scrittura è un tripudio di sapere. Anche il lettore medio ne resta affascinato perché il flusso è scorrevole ed ha anche una modalità noir che tuttavia invita alla lettura incuriosendo.
Chi non conoscesse la mitologia imparerebbe il significato di Ermafrodito, la storia di Arianna, il valore dello stupro ai tempi antichi, Dioniso ed Apollo, Zeus in veste di animale innamorato, gli infanticidi, il terrore dei Romani di farsi governare da un popolo così acculturato come i Greci e, viceversa, il disprezzo dei Greci per il barbaro romano.
Anche se il soggetto è Pompei, Gabriel giustamente affronta tematiche che sembrano uscire dal seminato, ma lo fa con sensatezza. Infatti, la città incantata è stato teatro di globalizzazione, su di essa sono passate popolazioni di ogni tipo, e Pompei ha mercanteggiato con la Grecia per diverso tempo prima di accoglierne la specie.
I greci si videro alla mercé di conquistatori che ritenevano inferiori dal punto di vista culturale, mentre i romani avevano paura di venire contagiati e moralmente corrotti dalla raffinata cultura dei loro nuovi sudditi.
Le opere d’arte rilevate durante gli scavi testimoniano ampiamente le numerose colonizzazioni, e dopo l’eruzione del vulcano la ripresa è stata difficile, così come la ricostruzione, la vegetazione ha fatto però il suo dovere nascondendo. I predatori e tombaroli hanno frugato, rubato e rivenduto, per questo molti reperti si trovano in case private, assecondando così ancora di più i segreti che si celano dietro alla città.
Gli stili più antichi, quindi, si trovano soprattutto nelle dimore dei ricchi, per esempio nella Casa del Fauno, la più grande di Pompei, che occupa un isolato intero ed è decorata quasi tutta in primo stile (che al momento dell’eruzione del Vesuvio era già vecchio di un paio di secoli). In tal modo i proprietari facevano intendere di provenire da una famiglia antica e venerabile, con una lunga storia alle spalle. I Vettii non erano in grado di fare altrettanto: da liberti arricchiti, miravano piuttosto a far dimenticare il loro passato da schiavi. Le divinità e i miti greci che decoravano la casa stavano lì a dimostrare che anche sotto il profilo culturale erano ormai allo stesso livello dell’élite locale.
Gabriel non trascura nessuna circostanza legata alla storia di Pompei ed è per questo motivo che è capace di appassionare, attraverso i dettagliati approfondimenti apprendiamo anche nozioni sulle usanze tipiche delle celebrazioni matrimoniali, sugli usi ornamentali, sulle preghiere, sui mezzi per spostarsi, su come si suddividevano le stanze, sui periodi dedicati al raccolto e via dicendo, proponendo un memorandum innovativo e intelligente, condito da una notevole ironia.
La tesi di Osanna è che il carro fosse stato allestito per una cerimonia nuziale. Nei matrimoni antichi, il passaggio della sposa dalla casa dei genitori a quella coniugale aveva un ruolo centrale: con questo trasferimento rituale, più che con i contratti e le parole, si metteva in chiaro che da allora in poi la donna sarebbe appartenuta alla famiglia del marito.
Approfondimento
Chi non si interessa di storia ed archeologia a livello universitario o ha una grande passione per queste materie difficilmente si avvicina a un saggio di questo genere e a malincuore direi, perché mediante la scrittura di Gabriel avrebbe modo di cogliere aspetti poco conosciuti, sottovalutati e addirittura divertenti legati a Pompei ed al suo immenso patrimonio umanistico.
Ma per un bambino figlio di genitori divorziati in un paesino della Germania del Sud – madre infermiera, padre “artista” (molto sospetto) – sotto sotto la formazione classica serviva soprattutto a regolare l’accesso al mondo della gente per bene.
Chiunque dovrebbe poter sfogliare questo saggio adatto persino ad un pubblico giovane, una lettura universale e piacevole in cui lo stesso grande direttore, un talentuoso ragazzo, si mette a nudo umilmente raccontandosi nelle prime pagine, lui un ragazzino come tanti che i genitori educano alla cultura per fare belle figura con la società e differenziarsi, cresce odiando i classici e simpatizzando per il moderno, ma si innamorerà ben presto del calore della storia ed è proprio questo che gli permetterà di dirigere grandi scavi e mostrarsi a tutti come un grande genio.
Nausicaa Baldasso