
Autore: Mathilda Stillday
Pubblicato da Amazon - Gennaio 2016
Pagine: 158 - Genere: Paranormal Romance
Formato disponibile: Brossura

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✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
I Māori sono un popolo polinesiano, diffuso principalmente nel nord della Nuova Zelanda. I simboli della lo-ro cultura ci guidano attraverso la storia di Deana e delle sue allieve: una storia affascinante, un viaggio che Mathilda Stillday ci fa compiere al confine tra realtà e paranormale, al termine del quale viene voglia di ta-tuarsi un triple twist sul cuore.

Siamo in Nuova Zelanda nel 2003: Deana Bell è una poetessa benestante di trentatré anni che, per allontanarsi dalla sua famiglia con cui ha un rapporto burrascoso, si è trasferita a Wellington quattro anni prima e lì vive in una grande casa con giardino insieme alla sua gatta Milli. Proprio perché l’abitazione è molto spaziosa, Deana affitta una camera come B&B e ciò le consente anche di avere un po’ di compagnia. Talvolta infatti è faticoso affrontare la solitudine quando i ricordi di un drammatico evento passato la assalgono.
Durante una notte di luna piena, disturbata dal temporale, la donna sta cercando di scrivere una poesia per la raccolta d’imminente pubblicazione, ma le escono soltanto versi in rima, cosa per lei insolita. Nel frattempo riceve l’ennesimo sms anonimo: da due mesi ormai riceve avvertimenti da un mittente che non riesce a indentificare e questa volta pare la stia mettendo in guardia da una visita inaspettata. Di lì a poco Deana vede un’ombra attraversare il giardino e, uscendo per affrontare il ladro, si trova davanti Lisa, una ragazzina spaurita che, obbligata dagli amici a compiere una prova di coraggio, stava rubando un vasetto con una felce. Impietosita, le permette di prenderlo in prestito con la promessa di riportarlo il giorno dopo. Non sa ancora che Lisa entrerà a far parte della sua vita nel ruolo di sua prima allieva.
La ragazzina ha infatti un dono: riesce a vedere l’aura delle persone. Deana la può aiutare a conoscere il suo potere perché lei è una donna spirituale completa: possiede infatti tutti i doni spirituali e li sa gestire perché un caro amico, frate Emidio, le aveva insegnato anni prima come fare. Una donna spirituale è colei che comunemente viene chiamata strega, termine che però la connota negativamente, in realtà le donne spirituali non sono pericolose, solo speciali. Oltre a Lisa, altre allieve si uniranno al gruppo, individuate grazie alle rime che inspiegabilmente Deana continua a scrivere nel suo taccuino.
Senti il cuore delle persone
non è un eccesso di fantasia
creatura in via di formazione.
Della vibrazione segui la scia.
Appeso al collo è il tuo dono,
ma con il ventre puoi sentire.
Simbol d’amor, non di perdono
Scopri il potere e inizia a gioire.
Questa ad esempio è la poesia che permette di far uscire allo scoperto Alice, che ha il dono dell’empatia e riesce a sentire le emozioni degli altri come fossero le sue: molto impegnativo se non lo si sa controllare. Alice fa parte del gruppo di poesia creato da Deana e che sarà fonte inaspettata di allieve e di sorprese per lei.
Ma perché tutte queste donne (sette per la precisione) si stanno riunendo intorno a lei proprio adesso? Chi è il mittente dei messaggi, che sembra sempre sapere tutto della sua vita? Attraverso la storia di Deana e delle altre “streghe”, Mathilda Stillday ci fa compiere un viaggio nel mondo del paranormale e della cultura maori e ci affascina perché in fondo tutti noi vorremmo possedere una capacità che ci renda un po’ unici.
Koru è un romanzo tutto al femminile: fatta eccezione per Sean, ex fidanzato di Deana, e suo fratello Ben, che sono gli unici personaggi maschili rilevanti, i protagonisti sono tutti donne. Sette ragazze con i loro poteri: solo ora che si sono riconosciute, potranno iniziare un nuovo percorso che le vedrà forse impegnate insieme. Koru è infatti il primo capitolo di una trilogia. È un romanzo ben scritto, piacevole da leggere, purtroppo molto breve: la trama e i personaggi non sono adeguatamente sviluppati, ma quasi rovesciati nelle pagine senza approfondimenti che invece sarebbero graditi e renderebbero il tutto più completo ed esauriente.
Approfondimento
L’argomento di Koru è molto affascinante: tutti noi crediamo in qualcosa oppure invidiamo chi ci crede. È bello pensare che possano esistere capacità che intensifichino il nostro rapporto con la realtà e con gli altri e non si tratta necessariamente di poteri astrusi e misteriosi, ma di facoltà che chiunque abbia un po’ di fede nella vita non riesce a rinnegare completamente.
Proprio per la particolarità e il fascino dell’argomento trattato, dispiace che sia stato sviluppato così rapidamente: è infatti un libro-lampo, in cui gli eventi accadono uno dietro l’altro e manca il tempo di accogliere un elemento che già ne arriva uno nuovo. Troppi personaggi e troppi elementi presentati in rapida sequenza: ad esempio ben quattro su sette donne provengono dal gruppo di poesia e vengono “scoperte” nel giro di tre giorni; sarebbe stato interessante dedicare più spazio e attenzione alla storia di ognuna magari introducendole in maniera più graduale e non praticamente tutte insieme, e sfruttando anche altri contesti, il che avrebbe permesso di uscire dalla villa di Deana ed esplorare un po’ la Nuova Zelanda.
Anche il personaggio di Sean, di fatto unico uomo per la gran parte del racconto, e la sua storia con Deana non sono be approfonditi così come gli antefatti, frammentati e sintetici: Deana ha vissuto un’esperienza molto importante e incisiva in passato e sarebbe valsa la pena dedicarci qualche capitolo. Lo stesso vale per Lisa, Ellen e Alice che sono forse le più interessanti tra le donne coinvolte, mentre della altre si accenna appena.
A detta dell’autrice la brevità è stata una sua scelta, con lo scopo di farci conoscere tutti i personaggi –un aperitivo per fare le presentazioni- per poi svolgere la storia in maniera più dettagliata nei successivi libri. Io penso che trattandosi del primo volume faccia un po’ da biglietto da visita all’interra trilogia e che non si possa dare per scontato che il lettore intuisca le intenzioni della scrittrice. Di fatto rimane un romanzo davvero promettente e affascinante ma penalizzato dalla concisione, un bocciolo che non è stato innaffiato a sufficienza per schiudersi completamente.