
Autore: Carlo Tedeschi
Pubblicato da Edizioni Dare - Marzo 2022
Pagine: 272 - Genere: Biografico
Formato disponibile: Brossura
ISBN: 9788894595130

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Leo Amici è stato un padre, un fratello, una guida, ha speso la sua vita in attività di lotta contro il disagio sociale, incentrando i suoi solidi principi sull'amore verso il prossimo. In questo libro Carlo Tedeschi racconta il suo rapporto più intimo con Leo, il sentimento di affetto e gratitudine che quest'ultimo continua a provare, forte e vivido, a distanza di tanti anni dalla sua scomparsa. Foto, lettere e appunti ci danno un quadro preciso e inedito delle azioni misericordiose, dell'umanità che ha diffuso Leo Amici attraverso tutti i compagni di lotta che hanno portato avanti il suo grande sogno.

Cari amici di Leggere a Colori abbiamo letto e recensito il libro LEO – diari di Carlo, un libro firmato questa volta da Maihri Arcangeli che ha raccolto aneddoti e appunti di Carlo Tedeschi, fresco di stampa appena pubblicato da Edizioni Dare e promosso dalla Fondazione Leo Amici. Questa è la terza pubblicazione su Leo Amici, ma questa volta si racconta nello specifico la relazione tra Leo e i suoi amici, compagni di viaggio e di “missione”.
Avviato fin dagli anni ottanta un progetto riabilitativo dalle dipendenze, lo stesso Leo Amici aveva speso la sua vita in attività di lotta contro il disagio sociale, incentrando i suoi solidi principi sull’amore verso il prossimo. Questo libro in particolare racconta il rapporto tra Carlo e Leo, il sentimento di affetto e gratitudine che quest’ultimo continua a provare, forte e vivido, a distanza di tanti anni dalla scomparsa del caro amico, nella sua dedica scrive: “A Leo. Ho amato amo e amerò per sempre questo meraviglioso maestro di vita e di infinito padre di umanità…”.
Non c’è immagine più grande di un figlio che mostra gratitudine verso il “padre” maestro sconfinato di grandi insegnamenti, emerge così il sentimento di Carlo Tedeschi tra le numerose pagine di questo importante libro curato da Maihri Arcangeli, che ci racconta attraverso questo diario, il primo incontro tra questi due uomini in un periodo dove lo stesso Carlo aveva forte bisogno di parlare profondamente con qualcuno capace di ascoltare con attenzione. Anna e Beatrice sono le due ragazze che diventano ambasciatrici di un messaggio inaspettato:
“Beatrice riuscì solo a dirmi che a Cattolica stava per arrivare un signore con il quale avrei potuto parlare per risolvere i miei problemi. «Penso che ne hai bisogno», mi disse «lo chiamo maestro e lo considero un padre».
Considerai subito fuori logica il definire “padre” uno sconosciuto.
Chiesi: «Come si chiama?»
«Leo Amici».
«Come si chiama?!»
«Leo Amici»
«Ripetilo ancora…»
«Leo Amici», mi sono riempito la testa di quel nome, mi aveva colpito moltissimo. Scartai la sola ipotesi di andare a conoscere quell’uomo. Beatrice e Nadia, senza mai parlare di lui, cominciarono a frequentare la mia casa e diventammo amici. Erano trascorsi ormai 15 giorni quando un mercoledì il maestro arrivò a Cattolica e mi invitarono a cena a casa di Nadia, dentro di me martellava sempre una frase: “Se lo vai a conoscere, la tua vita cambierà”, ma cacciavo sempre questo pensiero. Dopo cena Beatrice disse: «Noi andiamo dal maestro, voi che fate? Venite?» «Potremmo andare!» dissi.”
Carlo fin da subito aveva intuito che questo suo incontro avrebbe cambiato per sempre la sua vita, ma nonostante tutto c’era in atto una lotta interiore, delle volte volte cacciava via questo pensiero e la sua curiosità andava oltre, sentiva un richiamo incredibile verso questo “maestro”.
I due furono presentati a casa di Lino, tra un centinaio di persone, quella sera Leo Amici gli diede il benvenuto con un forte abbraccio, la sua voce, le sue risposte avevano colpito profondamente Carlo, quell’uomo era capace di rispondere ai numerosi enigmi, ai suoi pensieri senza neppure accorgersi. Magari stava rispondendo alle domande di qualcun altro ad alta voce, e nel frattempo quelle risposte erano la perfetta soluzione alle sue domande. Era una cosa incredibile, “Sono io strano” mi dissi “o quest’uomo risponde ai miei pensieri?!” si domandava quella sera. Poco dopo un ragazzo fece una domanda rivolta a Carlo, “ci credi in dio?” la sua risposta fu abbastanza confusa e insicura e a quel punto Leo cominciò a parlare di dio, le sue spiegazioni, le risposte corrispondevano all’immagine di verità che erano in lui, il senso di disagio e di rifiuto che aveva sentito all’inizio in mezzo a tutta quella gente era scomparso per sempre.
“Leo era così…” viene descritto in questo diario come una persona capace di emanare pace e sicurezza, la sua dolcezza nel rivolgersi verso il prossimo copriva ogni cosa, anche attraverso un solo sguardo era capace di comunicare amore verso gli altri, Carlo si rese subito conto della sua grandezza, della sua accoglienza sconfinata.
Il libro ripercorre quindi tutte le tappe tra Carlo e Leo, raccoglie anche parte dello scambio epistolare, lettere “al maestro” e agli amici che condividono con lui questo dono, appunti di viaggio che descrivono alcune tappe suggerite da Leo per conoscere i “discepoli”, così vengono chiamati nelle lettere, come Giuseppe, persone che hanno vissuto a stretto contatto con Leo e hanno imparato a sviluppare queste grandi qualità, i principi che hanno caratterizzato il suo carisma.
Approfondimento
LEO diari di Carlo al contrario dei libri precedenti, racconta attraverso lettere e documenti sentimenti personali nei confronti di Leo Amici, il sentimento intimo e amorevole nei suoi confronti da parte di quelle persone che gli sono state vicine fino all’ultimo istante e in qualche modo sono stati salvati da lui.
Come cornice delle lettere e degli appunti troviamo all’interno del libro delle fotografie molto belle che ci fanno rivivere questi eventi, in ogni immagine si può ammirare la figura prorompente di Leo, il suo capello, i suoi occhi profondi, il suo sorriso terribilmente verace, leggendo pian piano questo diario si ha l’impressione di conoscere sempre di più quest’uomo, entra nella nostra testa e tocca il cuore anche soltanto sentendone parlare. Maihri Arcangeli ha fatto un lavoro eccezionale con questo libro.
Sono tantissime le persone che attraversano la vita di Carlo e Leo, sono in tanti a godere dal vivo delle parole del caro “maestro”, anche le riunioni vengono documentate nel libro con brevi descrizioni dei fatti più importanti, alcune poesie regalano intensità a queste pagine che sono un documento importante sulla vita di Leo Amici.
“Sono le firme di coloro che sentono d’amare il vero e che hanno voluto trasformare il loro intimo volgendolo al bene e che in sé esprimono l’amore per chi ha voluto donare tutto di sé…”
Se c’è qualcosa che mi ha colpito molto di questo libro, è la descrizione del cambiamento che in tanti hanno fatto dopo aver conosciuto Leo, questo volgersi all’amore verso il prossimo, il chiamare “fratelli” gli amici e compagni che hanno conosciuto il “maestro”, Leo e Carlo hanno contribuito a creare questa comunità che ha come fondamento l’amore verso tutti, anche verso i meno fortunati, verso coloro che hanno fatto delle scelte sbagliate ma che hanno comunque l’opportunità di cambiare e fare del proprio meglio nella vita.
Attraverso i diari di Carlo Tedeschi si continua a tenere vivo il ricordo, è una memoria storica quella creata da Maihri Arcangeli ricca di eventi che non possono essere scordati. Questi documenti fondamentali sono un tassello importante per comprendere bene la vita e le opere di Leo Amici e di gran parte delle persone che gli sono state vicine fino all’ultimo istante.
Fabrizio Raccis