Autore: Edizioni Gabriele - La Parola
Pubblicato da Edizioni Gabriele - La Parola Pagine: 80 - Genere: Religione & Spiritualità
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788885886988
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📙 Versione Kindle
🌐 Sito - Pagina Ufficiale
📍 Comunicato - Booktrailer
Ogni giornata porta a ognuno ciò che dovrebbe sistemare o assolvere in quella giornata. Le giornate si manifestano in singole situazioni, in avvenimenti, in colloqui, attraverso sensazioni e pensieri e in parole ed azioni. La giornata si rivela anche per mezzo dei nostri simili, colleghi, parenti, conoscenti e mediante i nostri familiari. L’uomo desto, che vive l’attimo, può dedurre molte cose e dare la giusta rotta all’ulteriore decorso della sua vita.
L’esortazione “vivi l’attimo” potrebbe essere facilmente scambiata come un invito alla leggerezza, al non pensare troppo. Eppure non è questa la chiave di lettura che offre questo snello ma intenso libro a carattere spirituale: Vivi l’attimo e riconoscerai te stesso. Si scopre uno scenario ben più articolato di quello offerto da una frase fatta e un significato che conduce verso la consapevolezza, piuttosto che alla leggerezza. Questo testo spiega, con l’ausilio indispensabile della fede, numerosi elementi che ci appartengono da sempre e che cambiano le sorti della nostra personale storia. Specifica le relazioni interne e quelle tra noi e il mondo esterno, relazioni queste ultime che tornano a riflettersi sull’io. Delinea un sistema piuttosto complesso, almeno a un primo confronto, di realtà che regolano la forza e potenza divina collocando il concetto di attimo in una posizione strategica, sia per comprendere questo sistema di forze, sia per utilizzarlo a nostro favore.
Appare fin dalle prime pagine il concetto dell’eterna lotta tra bene e male dell’uomo, il quale per poter vivere proficuamente la propria esistenza ha l’esigenza di “riconoscere in tempo gli aspetti contrari alla Legge [La Legge Divina, ndr] che si accumulano in lui e intorno a lui, e che vogliono manifestarsi“. Da qui vengono introdotti concetti che il lettore ha bisogno di comprendere per trarre le proprie considerazioni sulle risposte universali fornite dal testo. Mi limiterò a menzionare solo qualcuno di questi, anche perché estrapolati dal contesto potrebbero esservi di poco aiuto.
Nel testo Vivi l’attimo e riconoscerai te stesso compare molte volte il concetto di semina e raccolta, di causa ed effetto, introdotto da Cristo e riutilizzato in una veste più “tecnologica”, mi riferisco alle figure dei computer e dei robot, e senz’altro più filosofica che cristiana. Si sostiene l’esistenza di due massimi sistemi, un computer causale e uno universale. Quello universale è regolato dalla Legge divina e restituisce elementi positivi, in quanto espressione di Dio e dunque perfetto. Il computer causale invece registra tutte le nostre mancanze rispetto alla Legge e le evidenzia sotto forma di effetto che ricade su noi stessi.
In tutto questo l’uomo non è succube di alcuna forza, se non vuole esserlo. Perché conoscendo la presenza e il funzionamento di questi due computer può plasmare e modificare pensieri ed azioni in modo tale che entrambi restituiscano ulteriore positività nella nostra vita. Al contrario, usando male i pensieri nel nostro intimo e anche con il prossimo, si innesca un procedimento contrario che inevitabilmente condurrà ad altri eventi negativi, prima o poi. I pensieri possono essere usati a nostro vantaggio o possono usare noi.
Se seminiamo basandoci sulla Legge cosmica dell’amore e dell’armonia universale, su Dio, raccoglieremo anche gioia interiore, pace, salute, forza e una qualità di vita corrispondente. Se invece seminiamo basandoci sulla “carne”, sul peccato, sul negativo, raccoglieremo in modo conseguente. (Pagina 15)
Probabilmente vi starete chiedendo qual è il ruolo dell’attimo, del proprio presente, in relazione all’utilizzare in maniera sapiente questi grandi sistemi che influiscono su tutto l’universo, sulla vita presente e su quella futura.
Solo quando impareremo a guardare in profondità dentro di noi, riconosceremo chi siamo veramente. Per farlo sono necessarie sincerità e la fede profonda in una potenza superiore che ci assiste e ci aiuta a liberarci dalle negatività che sono ancora presenti in noi.
Guarderemo dentro di noi soltanto se capaci di vivere l’attimo. Utilizzando una metafora azzeccata il testo chiarisce meglio questo concetto vitale (ho qui estrapolato e unito diverse considerazioni, spero opportunamente, per lasciare che sia il libro a parlare):
Le giornate sono “ore di lezione” per ognuno di noi. Chi lavora coscienziosamente durante queste ore ed esegue anche i compiti, cioè sfrutta gli attimi, i secondi, i minuti e le ore della giornata, ha in mano la scuola terrena: la sua vita…[] Molti non vivono né l’attimo, né la giornata; vivono nel passato o nel futuro e non comprendono il linguaggio del presente…[] Chi vive negli elementi della giornata – gli attimi, i secondi, i minuti e le ore – viene guidato; gli verrà quindi ricordato o fatto presente in tempo ciò che deve mettere in pratica per non cadere nella trappola che si è costruito da solo…
Vivere l’attimo non è solo un modo di trascorrere il tempo, diventa una filosofia di vita e un approccio delle nostre azioni, intenzioni, pensieri. Questo ci deve portare a conoscere chi siamo, costantemente, per conoscere la nostra posizione di fronte a Dio e per sapere dove stiamo andando nel nostro cammino umano. E tutti gli anelli intermedi che per ovvie ragioni ho dovuto saltare, e che troverete nel testo, puntelleranno questo cammino ideale e del tutto individuale di ricerca del Sé. Compiuto con il favore di pace, energie positive e un’anima capace di vivere pienamente ogni attimo.
Approfondimento
Nel commentare questa tipologia di testo il recensore non ha grandi spazi di manovre per le consuete considerazioni oggettive, è evidente che la qualità del contenuto può essere riconosciuta o disconosciuta solo attraverso un percorso individuale. Invito il lettore a percorrere il proprio. Mi limito a rilevare alcuni aspetti che potrebbero essere utili.
Il testo introduce, come scrivevo all’inizio, moltissimi concetti estranei a un pubblico che non ha mai letto un testo simile. In questo senso, per voler dire tanto, si corre il rischio in qualche punto di abbandonare il lettore in una naturale confusione. Sarebbe stata utile una legenda dei concetti chiave all’inizio, in modo da preparare anche il lettore più sprovveduto come me, ai concetti complessi con i quali si deve confrontare serratamente pagina dopo pagina. In quest’ottica buona, invece, la ripetizione dei concetti cardine. Ottima anche la scelta di un riepilogo finale.
La scrittura è scorrevole e molto sentita, il lettore avverte una netta presa di posizione da parte di chi scrive. La quale è naturale, manca un’argomentazione che aiuti il lettore a prendere le misure di ciò che legge. Se, in generale, leggo qualcosa che implica concetti astratti e che non conosco non ritengo sufficiente che mi venga detto che è tutto vero ma vorrei sapere anche perché dovrei crederci. L’approccio risulta dunque meno informativo e più dogmatico, mi riferisco al fatto che molto concetti partono da assunti che non sono legittimati, comprovati, dimostrabili. Il testo viene presentato come verità eppure non si sente la necessità di fare luce sui tanti passaggi menzionati. Questo obiettivamente rende più fragile, la filosofia sostenuta. Entra in gioco il concetto di fede e probabilmente una buona cultura di altri testi che forse possono completare la visione d’insieme.
Vivere l’attimo è sicuramente un argomento molto attuale e ragionare sulle implicazioni che questo può avere, quale che sia il nostro percorso, non può che avere effetti formativi e anche praticamente benefici.