Il mondo del gioco d’azzardo ha tantissime sfaccettature. C’è chi ama l’atmosfera adrenalinica dei casinò e chi, invece, non ha mai varcato la loro soglia ma gioca online. Il successo di siti come gambler.biz/it è una chiara dimostrazione di quanto appena ricordato.
Nel momento in cui ci si approccia al gioco, bisogna farsi trovare pronti a una percentuale di rischio ineliminabile. Qualcosa contro essa, anche se in misura parziale, si può comunque fare.
In che modo? Con lo studio! C’è la pratica, ma ci sono anche diversi libri che, se si ha intenzione di iniziare a giocare, è bene leggere. Uno dei volumi degni di nota è senza dubbio Teoria del poker di David Sklansky.
Ecco, nelle prossime righe, la recensione di un volume che è considerato un grande classico per gli amanti del gioco.
Una lettura immancabile
In tutti gli ambiti ci sono dei libri che sono considerati dei veri e propri must per chi vuole scoprire i fondamenti teorici e pratici di una determinata disciplina. Quando si parla di poker, il volume di Sklansky risponde alla perfezione a questi criteri.
Tra i motivi per cui è apprezzato – e per i quali si è rivelato una lettura interessante – rientra il fatto di andare alle basi dell’approccio al gioco. Come ben sa chiunque ami il mondo del gambling, dietro all’adrenalina dei tavoli da gioco c’è sempre un determinato mindset, che deve essere costruito con il tempo.
Questo vale anche quando si parla di poker: questo libro lo fa capire bene in quanto, tra le sue pagine, si possono trovare diverse dritte relative a come ragionare per approcciarsi nel migliore dei modi al celebre gioco di carte.
Come già detto si tratta delle basi, dopo le quali possono essere “costruiti” tutti i dettagli relativi ai consigli su come muoversi in maniera pratica nel corso delle singole mani.
Volume adatto anche a chi non ha alcuna dimestichezza con il sopra citato gioco, questo libro si contraddistingue per il fatto di fornire un punto di partenza valido per i principianti, senza dimenticare l’importanza che ha per i più esperti il fatto di avere sempre a portata di mano un libro specialistico da conservare e da consultare al bisogno quando arriva il momento di rinfrescare le fondamenta di una determinata strategia.
Certo, dato che si parla di un manuale tecnico non mancano le parti ostiche – non è il classico romanzo da leggere per staccare la mente mentre si sorseggia una tisana sul divano – che, però, sono rese decisamente meno indigeste dall’esposizione estremamente chiara dell’autore, aspetto che il traduttore è riuscito a valorizzare nel migliore dei modi.
La lettura di questo volume permette di interiorizzare un aspetto molto importante: se il sapere pratico è cruciale per diventare padroni di qualsiasi disciplina, le spalle dei giganti sulle quali si sorregge sono date dalla teoria che, come dimostra questo caso, non è fatta da dettagli storici e formule ma anche e soprattutto dalla capacità di comprendere come la nostra mente funziona in determinate situazioni, in modo da poterne controllare le reazioni e da poterla gestire in ottica vincente.
Sklansky insegna a farlo attraverso un libro considerato una vera e propria bibbia del poker e un elogio alla profondità di questo gioco. Ricordiamo altresì che il libro si sofferma anche, sempre con un linguaggio comprensibile da chi non ha dimestichezza e considerato di ottimo livello dai tecnici, su concetti come il valore atteso e il teorema fondamentale del poker, teorie che hanno consegnato alla storia di questo gioco il nome di Sklansky, che ad esso ha dedicato complessivamente 13 libri.