Autore: Hans Tuzzi
Pubblicato da Bollati Boringhieri - Maggio 2017
Pagine: 167 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Brossura
Collana: Fuori collana
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Dal 18 maggio in libreria
Presentato solo pochi giorni fa al Salone del Libro di Torino, è appena arrivato in libreria Come scrivere un romanzo giallo o di altro colore, il nuovo lavoro di Hans Tuzzi edito da Bollati Boringhieri. Amato per i suoi gialli, le due serie con i protagonisti detective Norberto Melis e Neron Vukcic, Hans Tuzzi ci regala un saggio con i suoi preziosi consigli di lettura e le sue considerazioni sui limiti e le potenzialità della parola.
«Siamo fatti di polvere, dunque se disdegnate d’impolverarvi non dovreste tentare di scrivere narrativa». – Flannery o’Connor
«In letteratura è come in teologia: valgono le sole domande. O meglio: è l’intelligenza delle domande che costringe a elaborare risposte alla loro altezza. Se chi si appresta a leggere questo libro spera di trovare enunciati regole e precetti più o meno ovvii su come scrivere cosa, allora forse è meglio che abbandoni il libro e l’idea di diventare scrittore. Il talento, l’istinto sono necessari. Vanno educati, certo, ma sono necessari. Uno scrittore autentico i fondamentali li avverte ben prima ancora di elaborarli in concetti. Chi, non pago di affidarsi al tacito insegnamento dei Maestri, sente il bisogno di un prontuario cui attenersi, è meglio che lasci perdere: la letteratura non è un compitino. Men che meno un suo compitino. Per vari aspetti, il processo di creazione letteraria è come il tempo per sant’Agostino: “Se nessuno mi chiede cos’è, lo so; se devo spiegarlo a chi lo chiede, non lo so più”».
Così esordisce Tuzzi in Come scrivere un romanzo giallo o di altro colore, questa conversazione che – articolata in dieci capitoli: Prima di scrivere; Stile, struttura, scrittura; Come agganciare il lettore; Dire, non dire, da chi farlo dire; Come caratterizzare i personaggi; Finali chiusi, finali aperti; Buona e cattiva letteratura; Tutti i colori del genere: giallo nero rosa; Due o tre cose sul giallo perfetto? e Due o tre cose sul perfetto lettore di gialli – propone a un più vasto pubblico di lettori il ciclo di lezioni tenuto per Radio Popolare. Non banali ricette di tecnica espressiva o di forma narrativa, non fabula, intreccio, narratore interno esterno o ambiguo, ma più fertili considerazioni su limiti e potenzialità della parola, sulla potente irrealtà della letteratura.
«Tuzzi è il miglior autore di gialli di qualità attualmente al lavoro. » – il Venerdì, la Repubblica, Corrado Augias
«L’abilità quasi da prestigiatore di chi tratta come esseri più veri del vero i personaggi d’invenzione. » – Corriere della Sera, Ranieri Polese
«La cultura in un’oasi facile da raggiungere, senza altezzosità o snobismi vari. » – il Fatto Quotidiano, Fabrizio D’Esposito
«Tuzzi è un pokerista della narrazione e vale il biglietto già solo il suo mobilissimo gioco. » – la Repubblica, Giuliano Aluffi
«Tuzzi è un giallista classico che conosce le regole senza eccessive rigidità. » – ttL La Stampa, Mario Baudino
Hans Tuzzi, autore di saggi di storia del libro e di apprezzati romanzi (Vanagloria; Morte di un magnate americano; Il Trio dell’arciduca) è noto al pubblico per il ciclo di romanzi polizieschi che hanno a principale protagonista il vicequestore Norberto Melis, editi da Bollati Boringhieri: Il Maestro della Testa sfondata, Perché Yellow non correrà, La morte segue i magi, L’ora incerta fra il cane e il lupo, Un posto sbagliato per morire, Il principe dei gigli, Casta Diva, Fuorché l’onore, Un enigma del passato, La figlia più bella e La belva nel labirinto.
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