Fortuna sta per morire, questa volta succederà davvero e la paura di questa certezza paralizza ogni singolo muscolo del suo corpo. Eppure durante le sue tre lunghe vite quante volte l’ha sfiorata e a volte persino invocata la misteriosa signora Morte.
La prima volta che è stata veramente a un passo dalla morte era un’adolescente ammalatasi di anoressia dopo aver perso il grande amore della sua prima vita nonna Umberta Prima, l’unica persona al mondo che riusciva a vedere in lei molto di più del suo buco della vita, la malformazione alla colonna vertebrale con cui era nata e che nessuno sapeva chiamare in modo corretto.
Quella volta soltanto gli occhi privi di emozione di sua madre Anita, una splendida ex ballerina dal corpo perfetto che non l’aveva mai accettata, la spinsero a ritornare alla vita. Una vita che l’aveva poi portata a fuggire dal grigiore di un piccolo paesino di provincia, per tentare di trovare un po’ di felicità in una metropoli elettrizzante come Roma ma alla fine l’unica cosa che la capitale le aveva regalato, era stata la strada e un nuovo nome Piccoletta la barbona. Era stata una vita spietata, perché ogni giorno la donna aveva dovuto lottare aspramente contro la fame, il freddo più rigido dell’inverno e la cattiveria degli altri esseri umani.
Una cattiveria che si annidava nel cuore di chiunque, anche in quello di Benny, il suo vecchio protettore, che all’inizio di quella vita sciagurata le aveva dato ospitalità nella “sua casa”, un edificio fatiscente alla periferia della città già rifugio di altri poveri disperati. L’uomo in una notte di Natale abusò spudoratamente del suo corpo e fu allora che la donna fu di nuovo vicina alla morte, la desiderò, la invocò, la pregò, la supplicò, come non aveva mai fatto prima con niente e nessuno, di accoglierla tra le sue braccia oscure e definitive, tentò persino di provocarsela da sola lasciandosi andare alla corrente delle fredde acque del Tevere ma il suo istinto di sopravvivenza fu più forte e la fermò appena in tempo. C’era un appuntamento fondamentale nel suo destino per il quale doveva sopravvivere, nonostante il grande dolore che le aveva lacerato l’anima quella notte di violenza inaudita e lei ne ebbe la conferma quando incrociò per la prima volta quegli occhi scuri e lucenti come due olive nere che diedero un corso definitivo alla sua esistenza.
Se non avesse mai incontrato quegli occhi non sarebbe mai sfuggita alla morte per l’ennesima volta, quando il vecchio edificio andò in fiamme e lei fu l’unica superstite del gruppo di barboni, non avrebbe mai riconquistato la sua dignità e quel nome, Fortuna, che suonava così bene e faceva sperare soltanto in cose positive come la scoperta di un grande amore e di quella sensazione di normalità che la donna aveva desiderato e cercato disperatamente nelle sue vite passate ma non aveva mai trovato. Il resto della storia, lo scoprirete soltanto leggendo il romanzo completo.
Fortuna, il buco delle vite di Jolanda Buccella edito da Ciesse edizioni collana green luglio 2012. Sul sito della casa editrice sono presenti le prime venti pagine che potrete leggere in anteprima per poi acquistare il libro.
FORTUNA, IL BUCO DELLE VITE, UN LIBRO CHE VI RESTERA’ NEL CUORE!
Vi auguriamo buona lettura.