
Autore: Francis Scott Fitzgerald
Pubblicato da Aliberti - Novembre 2016
Pagine: 160 - Genere: Classici
Collana: I colibrì
Dal 4 novembre in libreria
Da qualche giorno è arrivato in libreria Jerry Frost, un imperdibile romanzo del grande Francis Scott Fitzgerald edito da Aliberti. Un grande classico della letteratura americana, pressoché sconosciuto in Italia, oggi più profetico e attuale che mai. In molti infatti, negli ultimi giorni, hanno sottolineato come I Simpson abbiano saputo essere premonitori sull’elezione di Donald Trump a Presidente degli Stati Uniti d’America. In pochi però sanno che già il grande Francis Scott Fitzgerald, negli anni Venti, aveva saputo essere visionario sulle sorti della politica americana, immaginando cosa sarebbe potuto succedere se un uomo qualunque si fosse ritrovato alla Casa Bianca, eletto Presidente degli Stati Uniti. Quest’uomo è Jerry Frost, un personaggio somigliante in modo agghiacciante al neo eletto presidente Usa…
“Sono il signor Jones, il noto politico. Sono stato incaricato di comunicarle che alla prima votazione le è stata conferita all’unanimità la nomination repubblicana per diventare Presidente degli Stati Uniti.“
Mentre attendeva la pubblicazione del suo secondo romanzo, The Beatiful and Damned (Belli e dannati), Francis Scott Fitzgerald scrisse al suo agente Harold Ober: “Sto pensando a una commedia che farà la mia fortuna”. Originariamente intitolato The Gabriel’s Trombone, il lavoro uscì con il titolo di The Vegetable, accompagnato da questa epigrafe: «Un uomo che non desideri farsi strada nel mondo, guadagnare un milione di dollari e magari anche mettere il suo spazzolino da denti nel bagno della Casa Bianca, non vale più di un buon cane – non è nient’altro che un vegetale». Uno straordinario Francis Scott Fitzgerald, una commedia scoppiettante e amara sul sistema politico americano, scritta negli anni Venti ma, come tutti i classici, più che mai attuale. Jerry Frost – Il vegetale (The Vegetable in originale) è la storia di un uomo comune, incompetente e ordinario, insultato per la propria mancanza di ambizione dalla famiglia, che improvvisamente realizza il proprio sogno (o sogna di realizzarlo) di governare gli Stati Uniti d’America. Scoprirà che il vero sogno è la normalità e un lavoro da “postino”. Fra gag e dialoghi lunatici, situazioni surreali e una critica alla società di massa, Fitzgerald costruisce un ennesimo elogio dell’anti-eroe e dell’uomo in fuga, in un’opera che richiama i toni dei film di Ernst Lubitsch e Frank Capra. Un vero gioiello, pressoché sconosciuto al pubblico italiano, di uno degli autori chiave della grande letteratura americana.
Francis Scott Fitzgerald è nato a Saint Paul nel 1896 ed è scomparso a Hollywood nel 1940. È stato il massimo esponente di quella che viene definita “L’età del jazz”. In poco più di vent’anni di carriera ha scritto un centinaio di racconti e romanzi, come Il grande Gatsby, capaci di fotografare pienamente il periodo inquieto che sta a cavallo fra i due conflitti mondiali. È oggi riconosciuto fra i classici della letteratura mondiale.