
Autore: Ermanno Rea
Pubblicato da Feltrinelli - Ottobre 2016
Pagine: 288 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: I narratori
Dal 13 ottobre in libreria
Arriva oggi in libreria edito da Feltrinelli Nostalgia, il libro che il grande Ermanno Rea non è arrivato a vedere, la sua eredità. Dopo Mistero napoletano, La dismissione e Napoli ferrovia, Rea torna a Napoli e fa del Rione Sanità, il quartiere dov’era nato, un grande teatro di passione, di morte e di riscatto sociale. Un’opera magistrale nella quale si intreccia la lucidità del reale e la sensibilità drammatica della tragedia sociale. Nostalgia è un omaggio alla Napoli malavitosa e ribelle del Rione Sanità, ai suoi eroi, alle sue vittime.
“Ecco dove avrebbe voluto trovare casa, perche lì la Sanità sa come da nessun’altra parte di ventre materno, primogenitura, principio di un lunghissimo passato mai passato, silenzio e tumulto di un fuoco che continua a covare sotto la cenere.”
Felice Lasco torna a Napoli, nel rione Sanità, dopo quarantacinque anni trascorsi fra Medio Oriente e Africa. La madre sta morendo e lui la accudisce fino all’ultimo con tardiva ma amorosa pazienza. Poi, invece di tornare al Cairo dove lo aspetta l’amata compagna, Felice sembra obbedire al richiamo delle radici e di un destino, e resta. Resta perché in attesa dell’incontro fatale con Oreste, noto ormai come delinquente incallito. Felice racconta a un medico dell’ospedale San Gennaro dei Poveri e a don Luigi Rega, prete combattivo e maieuta, la sua storia. Ha diciassette anni, fiero della sua Gilera e della sua amicizia con Oreste Spasiano, detto Malommo, compagno di sortite per i vicoli e di piccoli scippi. Poi, imprevedibile, il delitto di un usuraio. Oreste gli sfonda la testa. Felice è agghiacciato, non tradisce l’amico ma si chiude in un silenzio pieno di angoscia finché uno zio non lo porta con sé a Beirut, dove comincia una nuova vita. Ora, dopo tanto tempo, Felice si espone alla sofferta bellezza della sua città, alla disperazione e anche al formicolare di speranze che agitano il Rione Sanità, illuminato dal testardo operare di don Rega. Come da copione, però, Oreste attende Felice perché in realtà alla Sanità il Male lavora anche contro la Storia. E non c’è riscatto veramente possibile.
«Un’ opera che diventa un addio speciale, un omaggio alla sua città, Napoli.» – Ferruccio Fabrizio, Il Tirreno
«L’ultima eredità di Ermanno Rea.» – Ferruccio Fabrizio, La Gazzetta di Mantova
«La storia di Felice, che rientra a Napoli dall’estero dopo quarant’anni per assistere la madre gravemente ammalata. Da ragazzino, Felice ha frequentato pessime compagnie. Ed è proprio per non scivolare negli abissi della violenza e del crimine che ha lasciato Napoli. Ci ritorna da uomo ormai avanti negli anni, trovando una città totalmente cambiata…» – la Repubblica – Napoli
«La storia di un destino di amicizia e di morte.» – Generoso Picone, Il Mattino
«Il libro che Rea non ha fatto in tempo a vedere… un simbolo, un segno del destino. Protagonista è il Rione Sanità proprio dov’è nato.» – Corrado Stajano, Il Corriere della Sera
«Chi attraversa quei vicoli talvolta si sente come in un suk. È come precipitare nelle Malebolge dantesche.» – Vincenzo Trione, Il Corriere della Sera
Ermanno Rea (Napoli, 1927 – Roma, 2016), giornalista e scrittore, ha collaborato con numerosi quotidiani e settimanali. Ha pubblicato Il Po si racconta. Uomini donne paesi e città di una Padania sconosciuta (1990), L’ultima lezione. La solitudine di Federico Caffè scomparso e mai più ritrovato (1992), Fuochi fiammanti a un’hora di notte (1998, premio Campiello 1999). Con Feltrinelli, La fabbrica dell’obbedienza. Il lato oscuro e complice degli italiani (2011), il suo libro di fotografie 1960. Io reporter (2012), La dismissione (2014; già Rizzoli, 2002), Il sorriso di don Giovanni (2014), Mistero napoletano (2014; già Einaudi, 1995, vincitore del premio Viareggio 1996), Il caso Piegari. Attualità di una vecchia sconfitta (2014), Napoli Ferrovia (2015; già Rizzoli 2007) e Nostalgia (2016).