Lo scorso febbraio Fabiana Lanzi ha portato nelle librerie il suo primo lavoro, Le avventure di Re Hans, uno scrigno di fiabe da regalare ai più piccini. Le pagine, cavalcate dalla fantasia dell’autrice, sono impreziosite dalle illustrazioni di Serena Galantino: i racconti prendono così forma grazie alla mescolanza di parole e colori. Questo libricino, che con la sua forma quadrata e i suoi numerosi disegni ha sicuramente un appeal accattivante, narra le vicende di Re Hans, un sovrano dal cuore d’oro, e del suo fedele cavallo Mimun. Fiaba dopo fiaba, i due protagonisti incontreranno personaggi variopinti da cui potranno imparare un piccolo insegnamento.
Attraverso questa intervista cercheremo di conoscere meglio Fabiana e di curiosare nel dietro le quinte del suo “Le avventure di Re Hans”.
Ciao Fabiana. Il tuo lavoro, di recentissima pubblicazione, è pensato per i più piccoli: un cofanetto di fiabe della buonanotte per creare quell’attimo magico tra genitori e figli. Da dove nasce questa tua passione per la narrativa dedicata all’infanzia? Quando hai raccontato la tua prima favola?
Ho iniziato a raccontare favole come fa ogni mamma: la sera per far addormentare mia figlia e ogni sera prendeva vita un nuovo personaggio. Da lì ho deciso di annotarlo ( i bambini sono un pubblico esigente e attento, guai a sbagliar qualcosa!) Più scrivevo, più mi rendevo conto che la scrittura per bambini divertiva anche me. Ho capito che si può scrivere divertendosi e non solo come valvola di sfogo nei momenti di tristezza e malinconia, come avevo sempre fatto.
Le fiabe ospitate da Le avventure di Re Hans racchiudono sempre un piccolo, grande insegnamento. Sono i racconti a nascere attorno alla morale che hai scelto di trasmettere o, viceversa, parti dalla creazione di uno scenario per poi inglobare un messaggio?
In realtà le mie favole non hanno lo scopo di voler trasmettere grosse morali ed insegnamenti, ognuno può tratte quel che vuole. Molti dei miei racconti sono semplicemente un insieme di fantasia e colore del “tutto è possibile”, anche sbagliare, come fa il draghetto Dilan.
Gli errori esistono, si fanno, ed ogni bambino ha tutta la vita per correggerli e per imparare a farne degli altri.
Come e quando è nato il tuo Re Hans?
Ho sempre amato immensamente Don Chisciotte e il suo Ronzinante. L’idea del cavaliere errante che di “cavaliere” conserva l’ardore ma dell’ “errante” purtroppo solo i pensieri mi ha sempre divertito. Mi sono ispirata a lui: un uomo che sogna ad occhi aperti, che riesce a vivere i suoi sogni diventando protagonista della sua vita invece che spettatore, così ho creato Hans e il suo destriero Mimun, complici-amici e sognatori.
Il protagonista, Re Hans per l’appunto, in sella al destriero Mimun, percorre le strade del suo regno e in questo costante trottare s’imbatte in simpatici personaggi, tra l’altro sempre molto originali. È grazie all’espediente del viaggio che riesci a dare vita alle numerose fiabe: a quale di queste sei particolarmente affezionata e perché?
“La bambina che aveva letto mille libri”.
Mi rivedo in quella bambina che cerca di unire tutte le storie che ha letto per crearne infinite, creando il suo modo e le sue storie fantastiche solo con la fantasia.
“La fantasia è più importante del sapere”… questo lo diceva Einstein!
Che ruolo riveste, a tuo avviso, la fiaba nella crescita di un bambino?
Sono fondamentali!
Grazie alle favole i bambini arricchiscono il loro linguaggio, il loro pensiero viene stimolato. Se togliessimo ai bambini la possibilità di conoscere miti e fiabe impediremmo loro quel fantastico incontro che dovrebbe accompagnare il piccolo nella sua crescita, trasmettendogli la sicurezza di stabilità, dargli la possibilità di intuire, creare e trovare una propria dimensione e identità interiore.
Leggere una fiaba non è mai una perdita di tempo, è un rituale che va fatto con amore e con calma, soprattutto in questo mondo che corre sempre veloce. È un momento prezioso che ogni bambino ricorderà per tutta la vita.
Infilare la giusta chiave d’espressione per arrivare al cuore dei più piccoli non è cosa facile. Come sei riuscita a trovarla?
È difficilissimo, divertente, ma difficile.
Parlare ai piccoli significa elevarsi, scollarsi di dosso barriere e disincanto. Mi ha aiutato tanto mia figlia, ascoltavo le sue osservazioni e le sue domande, da lì cercavo di intrufolarmi sempre più nel loro mondo dove nulla è scontato come pensiamo.
Spero di esserci riuscita, almeno in parte.
I personaggi che vivono tra le pagine di Le avventure di Re Hans sono tutti molto originali, totalmente diversi da quelli che classicamente dominano la narrativa per l’infanzia. Come trovi l’ispirazione per idearli? Ad esempio, da dove nasce il tuo simpatico Giraluna?
Da una semplice domanda che mi son sempre posta: perché girano intorno al sole e non intorno alla povera luna!?
(ci sarà sicuramente una risposta razionale e scientifica ma, immaginare la risposta come ho fatto nel mio libro è sicuramente più esilarante!)
Fabiana, ancora una curiosità, un punto di domanda di rito che si usa nei confronti di chi ama giocare con carta e penna. Stai già lavorando a qualcosa di nuovo? Hai mai pensato di dedicarti anche a una diversa fascia di lettori?
Certamente!
I viaggi di Hans continueranno così come i miei mille progetti. Vorrei continuare a scrivere per i più piccoli e pubblicare dei racconti in rima su cui sto lavorando da un po’. Chi si ferma è perduto!
Un libro colorato, un libro divertente, un libro che fa salire in groppa della fantasia. Care mamme e cari papà Le avventure di Re Hans vi permetterà di passare con i vostri figli un momento particolare, di immergervi con loro in un mondo dalle pareti colorate e di affrontare un insegnamento in modo diretto e leggero. E come dice Fabiana, ricordate: le fiabe non vanno raccontate per ingannare. [amazon_link asins=’886537540X,1291903062,8809791126,8852226834′ template=’ProductCarousel’ store=’leggacolo-21′ marketplace=’IT’ link_id=’d0abb11e-486c-11e7-94c5-5b04dacda38b’]